Di P. GERARDO DI FLUMERI su questo periodico già ho parlato l'anno
scorso, ma credo sia opportuno e necessario ritornarci sopra, perché è una
figura di uomo e di frate cappuccino, che man mano che la vado conoscendo
meglio mi ricorda sempre di più quella del suo Maestro, San PADRE PIO. Tutti
sanno che è stato il dinamico e diligentissimo Vice Postulatore della causa di
canonizzazione del Santo di Pietrelcina, come tutti apprezzano la sua alta
levatura di studioso, di storico e di acuto osservatore della realtà
circostante. Scrive di lui il P. JOHN CORRIVEAU, Ministro generale dei Frati
Minori Cappuccini: "Penso con affetto riconoscente a tutti coloro che si sono
prodigati per far emergere la santità
di PADRE PIO, in particolare al Vicepostulatore, P. GERARDO DI FLUMERI, che,
con discrezione e in ginocchio, si è introdotto e ha introdotto nel segreto
spirituale di PADRE PIO facendolo brillare sull'intera comunità cristiana". Non
tutti, però, conoscono a fondo la sua umanità e la sua cristallina
spiritualità.
P. GERARDO è un uomo mite, umile e prudente, di poche ma ben
misurate parole, preciso e puntuale negli impegni che assume con il prossimo,
disponibile nella sua carità verso chi soffre, aperto e generoso nella sua
dedizione anche verso chi non lo merita, attento indagatore di coscienze, di
cuore sempre pronto a perdonare, testimone autorevole e fedele interprete e
custode della memoria di San PIO (in questi ultimi tempi si sta impegnando per
far riconoscere il carattere soprannaturale delle stimmate e il titolo di
Dottore della Chiesa al Santo), instancabile lavoratore anche quando la salute
gli suggerirebbe un momento di pausa. P. GERARDO è una persona amabile e
delicata, accogliente e simpatica nella sua affabilità, un vero padre che sa
comprendere i figli buoni e quelli
prodighi, obbediente ai suoi superiori nei quali vede la volontà di Dio, di
fiducioso abbandono nelle mani della Provvidenza, pensatore in positivo anche
quando sembra cadere l'ombra dello sconforto, disarmante mentre suscita
rispetto con la sua cristiana semplicità, ben consapevole che esiste il bene, e
questo va sempre perseguito con tenacia, ma anche il male, che va contrastato
con fermezza. Non nasconde l'umorismo né quel gradevole e sottile filo d'ironia
verso le debolezze umane, sapendo passarvi sopra con quella nobiltà di animo e
di sguardo che solo gli spiriti superiori sanno elaborare.
P. GERARDO è un amico sincero,
sicuro nella redimibilità dell'uomo, di una fede genuina che si sostanzia di
silenzio meditativo e di preghiera e si nutre alle fresche acque della
Rivelazione, di una visione di vita che si sviluppa lungo la linea del "sub
specie aeternitatis". Le anime che hanno modo di conoscere bene la sua
spiritualità lo stimano e lo venerano come solo con un'icona di santità si fa,
sensibile, schivo e controllato com'è nella sua francescanità.
Occorre pregare Dio che uomini
come P. GERARDO ce ne siano tanti e io
ho avuto la fortuna di incrociarne il cammino
nella mia esistenza.
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