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La registrazione delle "Voci": dialoghi con l'Aldilà (I) PDF Stampa E-mail
Cronaca di un'esperienza. Nella trascrizione delle registrazioni, che di seguito saranno riportate secondo le giornate e le ore, seguirò nelle annotazioni queste modalità: con le lettere maiuscole (A – B – G – D) indico l’età presunta ricavabile dal timbro delle “voci” (come già spiegato sopra), con i numeri romani (I – II – III – IV) la qualità tonale delle voci (come già illustrato precedentemente), poi specifico il numero della cassetta, il lato (A o B) e infine quello del contagiri (perché possano essere più facilmente rintracciabili sul nastro). Tutto questo per essere il più possibile rigoroso e preciso. È una ricerca conoscitiva seria e serena e come tale la presento, assolutamente non condizionata da particolari fatti luttuosi. Siamo qui in un mondo esperienziale affascinante che ogni giorno mi ha riservato sempre nuove sorprese. Prima di rifiutarlo occorrerebbe non dimenticare il monito di Wittgenstein già riferito sopra, cioè che lo scetticismo davanti alle prove è solo un pregiudizio che non ha senso, come a dire una sciocca presunzione di conoscenza che non c’è. Nel riportare le varie risposte (oltre 800 quelle qui riferite) seguo il criterio cronologico e in genere tralascio quelle di natura strettamente personale o familiare (e sono di contenuti rilevanti), mentre per quelle altre riguardanti amici o conoscenti, per rispettarne la privacy, indicherò solo le iniziali. Le domande da me poste verranno riportate in sintesi e con l’ora precisa e, se è il caso, per qualche risposta farò seguire un breve commento alla stessa o al contesto nel quale è stata ricevuta.

19 giugno 1994 (ore 23)
Inizio del contatto alle ore 23 circa. Lascio acceso il registratore per una decina di minuti. Al riascolto:R. Voci indistinte di fondo, fruscii. D. Prego di essere molto più chiari. Dopo qualche secondo:
R. “Molto più chiaro” (A – I, n° 1, l. A, 11-12)
Tre minuti dopo, sempre registrati sul nastro, si odono tre squilli telefonici (simili a quelli dell’apparecchio presente nel mio studio, che in realtà non ha mai squillato), l’alzarsi della cornetta e una voce delicata di bambino che dice: “Pronto” (B – I, n°1, l. A, 179 ss.).

20 giugno 1994 (ore 9,30)
Chiedo alla voce “di bambino” (è il fratellino Gino, morto nel 1944 all’età di 18 mesi?) come stanno i miei genitori (ambedue scomparsi: la mamma nel 1982, il papà nel 1991).
R. “Mamma si, papà si, Io” (B – I, n° 1, l. B, 127-9)
D. “Ti voglio bene”
R. “Voglio. Anch’io” (B – I, n° 1, l. B, 533-4)

21 giugno 1994 (ore 23)
Do il saluto della buonanotte.
R. “Dormi tu” (B-I, n° 2, l. A, 260)
D. Chiedo di alzare la voce.
R. “Salve” (A-I, n° 2, l. A, 356)

27 giugno 1994
D. Un saluto.
R. “Io amico” (B-1, n° 2, l. B, 73)

24 giugno 1994 (ore 22)
D. Un saluto dopo la partita di calcio Italia-Norvegia.
R. “Divertiti” (B-1, n° 2, l. B, 276) 25 giugno 1994 (ore 17)
D. Chiedo di salutare i genitori.
R. “Babbo”, “Non dobbiamo” (B-1, n° 3, l. A, 270-4)
D. Chiedo chiarimenti.
R. “Molto più chiaro” (B-1, n° 3, l. A, 359)
D. Saluto alla sera.
R. “Tuo amico” (B-1, n° 3, l. A, 445)

26 giugno 1994 (ore 23)
D. Accenno e chiedo alla “voce” di bambino come sta.
R. “Io…(an)ch’io” (B-1, n° 3, l. B, 32)
D. Chiedo di essere più chiaro.
R. “Si”, “Ecco qua” (B-1, n° 3, l. B, 57, 84, 86, 88)
D. Auguro la buona notte.
R. “Si”, “Si, io qui” (B-1, n° 3, l. B, 122, 124-5)

27 giugno 1994 (ore 22)
D. Chiedo chiarezza su un precedente messaggio indecifrabile.
R. “Un amico” (A-1, n° 3, l. B, 383)
D. Auguro la buona notte.
R. “Notte” (A-1, n° 3, l. B, 406)

28 giugno 1994 (ore 22)
D. Esprimo una difficoltà nel contatto.
R. “Giusto che…” (A-1, n° 3, l. B, 421)
D. Un saluto alla “voce” di bambino e testimonianza di affetto.
R. “Si, anch’io” (B-1, n° 3, l. B, 430-1)

29 giugno 1994 (ore 10 e ore 23)
Le difficoltà della vita non risparmiano nessuno. Talvolta non si sa a chi chiedere aiuto. Mi son permesso di chiederlo a "loro".
D. Chiedo una mano.
R. “Mano” (B-1, n° 4, l. A, 123) Il giorno dopo, con mia meraviglia (e, perché no, anche soddisfazione!), mi perviene un’imprevista piacevole sorpresa. Anche la curiosità di essere illuminato sull’ “Aldilà” non mi risparmia di rivolgere una domanda del genere.
R. “Dimmi che vuoi”, “Fida-mi” (=Fidati di me), (B-1, n° 4, l. A, 133-4)
Alla consueta “Buona notte” segue sempre la risposta “Buona notte”, che per non ripeterla sempre, non la riporterò più.

30 giugno 1994 (ore 9, 14 e 23)
D. Auguro il “Buon giorno” alla “voce” di bambino.
R. “Si” (B-1, n° 4, l. A, 207)
D. …e un grande bacione
R. “Si” (B-1, n° 4, l. A, 223)
D. “Hai qualche difficoltà?”
R. “No” (B-1, n° 4, l. A, 249)
D. Chiedo di don F. C. (un venerato e santo prete della mia città).
R. “Vengo” (A-1, n° 4, l. A, 346)
D. (A don F. C.) Come stai?
R. “Come te” (A-1, n° 4, l. A, 430-1)

Luglio 1994 (al mare, Foce Varano, Gargano)
Il contatto, anche cambiando luogo, continua regolarmente.
D. Chiedo di papà e mamma come stanno.
R. “Salve…Si…Ben” (B-1, n° 4, l. B, 449-51)

5 luglio 1994 (ore 23) Saluto la “voce” di bambino.
R. “Io” (B-1, n° 4, l. B, 338) Seguono voci di fondo, musica, qualche parola incomprensibile.

9 luglio 1994 (ore 11)
D. Buon giorno. R. “Si” (B-1, n° 4, l. B, 691),
“Je pur “ (Io pure, Io puro?), (B-1, n° 4, l. B, 707)

12 luglio 1994 (ore 22)
D. Saluto e chiedo se nell’ “Aldilà” si è tutti uguali.
R. “…elo sto” (In cielo sto?), (B-1, n° 5, l. A, 76) “…uto” (Aiuto te?), (B-1, n° 5, l. A, 112)
D. Potete dire il nome?
R. “No” (B-1, n° 5, l. A, 150)
D. È interessante questo “dialogo”.
R. “Si” (B-1, n° 5, l. A, 174)

13 luglio 1994 (ore 23)
D. Perché molti dubitano dell’ “Aldilà”?
R. “Vero” (B-1, n° 5, l. A, 291) “C’è” (B-1, n° 5, l. A, 338)

19 luglio 1994 (ore 24)
Le “voci” si dimostrano molto gentili e premurose nell’invitarmi a non attardarmi troppo di sera.
R. “Corico” (Va a letto?), (B-1, n° 5, l. A, 546)

28 luglio 1994 (ore 22)
Per evitare di sentire il fruscio di fondo ho inserito nel registratore (che già possiede il microfono incorporato) un altro microfono esterno, ma in realtà senza migliorare di molto il risultato. Chiedo se è stata opportuna l’operazione tecnica.
R. “Che c’è…spezzato?” (Il contatto si è interrotto?), (B-1, n° 5, l. B, 280)

29 luglio 1994 (ore 14 e ore 21
)
Il giorno prima era stata rubata la macchina a una famiglia di amici. Chiedo se sarà ritrovata.
R. “Hanno rubato di macchine” (B-1, n° 5, l. B, 385) “Eppure avviso di macchina” (B-1, n° 5, l. B, 387) “Ciao” (B-1, n° 5, l. B, 389)
D. Chiedo se ho capito bene.
R. “Hai capito” (B-1, n° 5, l. B, 419) In realtà la macchina viene ritrovata qualche giorno dopo, anche se priva degli accessori.
D. Chiedo spiegazione di parole non chiare.
R. “Vivo” (B-1, n° 5, l. B, 427) “Vivo” (B-1, n° 5, l. B, 428) “Amico” (B-1, n° 5, l. B, 430)

12 agosto 1994 (ore 19)
Qualche giorno prima era morto un mio amico (A.M.Z.). A darmi la notizia al mare è il figlio N. Al pomeriggio chiedo alle “voci” notizie dell’amico.
R. “Io, egli, tutti, da Dio, ecco qua” (B-1 e A-1, n° 5, l. B, 467-72) D. Domando una conferma. R. “Si” (B-1, n° 5, l. B, 486) “Ed è vero” (B-1, n° 5, l. B, 499) “Egli è qui” (B-1, n° 5, l. B, 501)

30 agosto 1994 (ore 13 e ore 22)
Nei giorni precedenti, tranne qualche messaggio consueto di saluto, non ci sono state registrazioni di particolare rilievo.
D. Chiedo di stare vicini.
R. “Ciao” (B-1, n° 6, l. A, 257) “Auguri” (B-1, n° 6, l. A, 267)
D. Auguro la buona notte.
R. “Buona notte. Noi speriamo che ti ricordi” (B-1, n° 6, l. A, 283-5)

1 settembre 1994 (ore 13 e 18, San Severo)
D. L’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso esistono come noi l’intendiamo?
R. “Si” (A-1, n° 6, l. A, 319)
D. Chiedo della mamma di una persona amica (F. S.), morta qualche giorno prima. R. “È qui”, “È qui” (A-1, n° 6, l. A, 332, 342)
D. Chiedo se tutte le anime vivono nella luce e nella gioia. Lascio acceso il registratore ed esco fuori casa per un servizio (in essa non c’è nessuno, perché tutti stanno al mare). Al rientro trovo registrato il testo d’un coro polifonico:
R. “Dio, Dio, Dio è la lu(ce)
Egli, Egli, Egli è la lu(ce)
Egli-Dio, Egli-Dio,
Egli-Dio è la lu(ce)
Qui Dio, qui Dio, è la lu(ce)”. (Per quattro volte sfumato), (AA-1, n° 6, l. A, 550-60) Resto profondamente sbalordito da questo canto, mai sentito in nessun luogo e da nessuno!
D. Chiedo di risentire un altro pezzo di canto.
R. “Sereno, sereno” (A-IV, n° 6, l. A, 685) “Alzati” (B-I, n° 6, l. A, 686) “Sereno tu “ (A-I, n° 6, l. A, 687) In effetti quel pomeriggio faceva un caldo torrido e nessuno circolava per la strada. Ripongo la stessa domanda: il desiderio di sentire un altro brano polifonico di quel genere era forte.
R. Voci inintelligibili, fra le quali spicca una cavernosa.
D. Chiedo chi è. R. “Anch’io” (A-I, n° 6, l. B, 54)
“Sacharov” (?), (A-I, n° 6, l. B, 60)

2 settembre 1994 (ore 14)
D. Un saluto per i miei genitori.
R. “Qui fra poco” (B-I, n° 6, l. B, 246)

6 settembre 1994 (ore 23)
D. Un saluto.
R. “Anch’io” (B-I, n° 6, l. B, 621)

7 settembre 1994 (ore 13)
D. Chiedo una parola di conforto per l’amico N.Z. e un saluto all’amico G. O. morto qualche giorno prima.
R. “Tu ci vedi” (A-I, n° 7, l. A, 56)

10 settembre 1994 (ore 9.30 e 13)
D. Ci volete bene?
R. “Bene” (B-I, n° 7, l. A, 503) D.
Un saluto.
R. “Si” (B-I, n° 7, l. A, 525) “Pronto”, “Pronto…si” (B-I, n° 7, l. A, 531, 612)

12 settembre 1994 (ore 19)
D. Chiedo se possiamo organizzare Convegni di Parapsicologia.
R. “Sicuri” (A-I, n° 7, l. A, 622)

13 settembre 1994 (ore 20.30)
D. Un saluto.
R. “Ho udito, capito” (B-I, n° 7, l. B, 202)

14 settembre 1994 (ore 22)
D. Buona notte. R. “Pensaci” (A-I, n° 7, l. B, 428)

16 settembre 1994 (ore 18)
Chiedo se le risposte datemi su un’eventuale partecipazione a un Convegno di Parapsicologia, che si teneva in quei giorni a Rimini, sia loro.
R. “No” (A-I, n° 7, l. B, 635) “No” (A-I, n° 7, l. B, 664) “No, di qua” (A-I, n° 7, l. B, 673) “Capitalo” (Lo hai capito?), (A-I, n° 7, l. B, 699) “Salve” (A-I, n° 7, l. B, 713)

19 settembre 1994 (ore 23)
Al mio augurio di “Buona notte” le “voci” rispondono con un tipico modo abbreviato (ultima sillaba di due parole).
R. “…o…vi” (Io vivo), (A-I, n° 8, l. A, 596)

28 settembre 1994 (ore 23)
Auguro la buona notte. R. Segue uno squillo telefonico (reale) e “Dio in ciel c’è” (A-I, n° 9, l. A, 192)

29 settembre 1994 (ore 9.30 e 23)
D. Dico che ho parlato di “loro”.
R. “Bravo” (A-I, n° 9, l. A, 290) “Svelti, che andiamo con voi” (A-I, n° 9, l. A, 327) “Svelti”, “Svelti” (A-I, n° 9, l. A, 407 e 432)
D. Chiedo conferma dei messaggi.
R. “Svelti”, “Svelti”, “Svelti” (A-I, n° 9, l. A, 443-6)

30 settembre 1994 (ore 0.15, 9.30 e 23)
D. Buona notte.
R. “(P)oi non ci capita più” (A-I, n° 9, l. A, 598-9)
D. Siateci vicini. R. “Qui” (B-I, n° 9, l. A, 662)
“Sono qui” (B-A-I, n° 9, l. A, 672) “Galeno (?) qui” (A-I, n° 9, l. A, 682) “Io sono qui” (B-I, n° 9, l. A, 722) “Si” (A-I, n° 9, l. A, 724)
D. Ho parlato di loro.
R. “Bravo…Dio puntano”. Uno squillo di telefono (reale), “Bravo. Tu bravo” (B-A-I, n° 9, l. B, 83-86) “Gino, 1982…mondo…ndo…sempre io sola” (D-I, n° 9, l. B, 130) “Mamma mia, finalmente, io so (o sto a?)… respirar” (B-I, n° 9, l. B, 133) Questi ultimi due messaggi sono un dialogo tra mia madre e il mio fratellino Gino? In realtà mia madre è morta nel 1982 a S. Giovanni Rotondo dopo diverse settimane di coma (solitudine) ed è stata la prima persona del nostro nucleo familiare a lasciare questa terra.

1 ottobre 1994 (ore 14.30 e 21)
D. Comunico che è il mio compleanno.
R. “Auguri” (B-I, n° 9, l. B, 492) “Auguri” (A-I, n° 9 l. B, 502) “Io e te” (A-I, n° 9, l. B, 562)
D. Un messaggio per un mio parente.
R. “Tanti auguri” (A-I, n° 9, l. B, 710)
D. Chiedo un altro messaggio per altri parenti.
R. “Lino” (A-I, n° 10, l. A, 12) “Ettorì” (A-I, n° 10, l. A, 16) “Vivo” (B-II, n° 10, l. A, 17) “Vivo” (A-I, n° 10, l. A, 18) “Anch’io” (B-II, n° 10, l. A, 24) “Vivo” (A-I, n° 10, l. A, 32) “Qui” (A-I, n° 10, l. A, 47) "Vivo” (A-I, n° 10, l. A, 53) “Questa è l’amicizia”, “Questa è l’amicizia” (A-IV, n° 10, l. A, 55 e 71)
Da notare che “Lino” è il mio diminutivo familiare e “Ettorì” è quello familiare di mio padre.

2 ottobre 1994 (ore 13 e 19)
D. Un mio parente chiede di avere un segno.
R. “Vedi, vedi” (B-II, n° 10, l. A, 146-8) “…muove” (?), (B-II, n° 10, l. A, 153) D. Chiedo un commento sul messaggio.
R. “Cerca già, cerca già, cerca già” (A-II, n° 10, l. A, 221, 242, 295) “E solo sto” (A-I, n° 10, l. A, 302)
D. Chiedo l’identità della “voce”.
R. “È qui tuo amico” (A-I, n° 10, l. A, 316)
D. Un saluto. R. “Bimbi e amici, siamo qui tutti bimbi feli(ci) e tutti bambini, Stefano (?), siamo tutti feli(ci), amichetti siamo, amichetti qui” (B-II, n° 10, l. A 513-19)

3 ottobre 1994 (ore 21.30)
D. Un saluto.
R. “Si” (B-II, n° 10, l. B, 6) “Papà” (A-I, n° 10, l. B, 34) “Qui, qui” (B-II, n° 10, l. B, 66-68)
D. Chiedo conferma della presenza di mio padre e se ha qualcosa da dirmi.
R. “Si” (B-II, n° 10, l. B, 77) “No” (A-I, n° 10, l. B, 110) “Risolveteci” , “Si, risolveteci” (B-II, n° 10, l. B, 131 e 156)
Si noti la coerenza della duplice risposta.
D. Chiedo se è il caso di perfezionare il mezzo di comunicazione e se sono contenti.
R. Vari “Si”, “Ora con te contenti” (A-I, n° 10, l. B, 249-50) “Così” (B-II, n° 10, l. B, 315)
D. Parlate per vostra scelta o perché vi manda Dio?
R. “Dio, Dio, Dio, Dio” (A-I, n° 10, l. B, 446-49)
D. Siete con un corpo sottile o energia? R. “Possiamo essere ugualmente ovunque” (B-II, n° 10, l. B, 493) “Chiunque” (B-II, n° 10, l. B, 500 e 533)
D. Conoscete tutta la verità o c’ è ancora un po’ di mistero?
R. “Tutto…mistero” (A-I, n° 10, l. B, 716)
D. Chiedo come è morto mio padre.
R. “Buona Pasqua” (?!). (A-II, n° 10, l. B, 552) Questa risposta in realtà era un modo di dire tipico di mio padre quando gli si chiedeva o qualcosa di ovvio o qualcosa che non poteva dire.
D. Chiedo una spiegazione della “loro” conoscenza del mistero.
R. “No tutto” (A-I, n° 11, l. A, 25-26) “Di tutto si” (A-I, n° 11, l. A, 101-103) Si noti la sequenza logica e congruente nelle risposte. 4 ottobre 1994 (ore 10.30 e 21)
D. Ho un momento di sconforto. Cosa dire ai dubbiosi?
R. “Non vivete” (A-I, n° 11, l. A, 234-235) “Tu, no. Tu, no” (A-I, n° 11, l. A, 250-1) “Chiama. Chiama” (B-II, n° 11, l. A, 350)
D. Ringrazio per la “loro” bontà.
R. “No, no, tu no” (A-I, n° 11, l. A, 459) “Questo è vero” (A-I, n° 11, l. A, 504) D. Perché la Chiesa non crede in queste esperienze?
R. “Non ancora” (A-I, n° 11, l. A, 555)
D. In quali rapporti state con Cristo, la Madonna, i Santi? R.
“Non rispondere” (A-I, n° 11, l. A, 556) In effetti già avevano risposto dicendo che erano amici inviati da Dio.
D. Insisto sulla richiesta di chiarimento.
R. “No, noi diavoli no” (A-IV, n° 11, l. A, 620) “Non dormire più” (sic!), (A-IV, n° 11, l. A, 703)
D. Conservate la memoria delle cose di quaggiù?
R. “Mi ricordo” (modulato come un brano di musica), (B-II, n° 11, l. B, 35)

5 ottobre 1994 (ore 9.30 e 23)

D. Nell’Aldilà si è uguali o diversi?
R. “Uguali” (A-I, n° 11, l. B, 76) “Uguali” (B-II, n° 11, l. B, 123)
D. Un saluto. Vado a riposare.
R. “Di qua, riposa” (A-I, n° 11, l. B, 255-9)
D. Ringrazio.
R. “Prego” (A-I, n° 11, l. B, 281)
D. Ci sono gradi evolutivi nell’Aldilà?
R. “Dietro” (G-II, n° 11, l. B, 294) “Dietro” (A-I, n° 11, l. B, 295) “Dietro” (B-II, n° 11, l. B, 296) “Die…” (B-II, n° 11, l. B, 298) Il senso della risposta mi pare chiaro: il “dietro-avanti” è segno di differenziazione e, quindi, di evoluzione. Si noti l’età diversa degli interlocutori. Non manca, nel frattempo, qualche appunto che mi rivolgono su alcuni miei difetti da eliminare, dicendomi “Guarirti” (A-I, n° 11, l. B, 556).

6 ottobre 1994 (ore 9.30 e 11)
A una mia richiesta di scusa le “voci” rispondono:
R. “Certo. Non meritavamo” (A-I, n° 12, l. A, 129 e 131) “Certo” (B-II, n° 12, l. A, 145) “Siamo un’altra volta anche noi con te” (A-IV, n° 12, l. A, 153) “Si” (B-II, n° 12, l. A, 192) “Certi” ( A-I. n° 12, l. A, 224)
D. Chiedo se sono contenti se scrivo un libro su questi argomenti.
R. “Batta” (a macchina), “Svelto”, “Batta” (A-I, n° 12, l. A, 237-8, 266, 338) “Tu, si” (B-II, n° 12, l. A, 352) D. Accendo il registratore senza porre domande. R. “Ave”, “Oggi starai…” (A-I, n° 12, l. A, 365)

7 ottobre 1994 (ore 23)
D. Comunico che ho parlato di “loro”.
R. “Bravo, “Buon riposo”, “Bravo”, “Riposo” (A-I, n° 12, l. A, 457, 467, 469, 492)

8 ottobre 1994 (ore 14)
D. Ho incontrato tanti amici al Centro di Parapsicologia.
R. “Già, “Carino, bravo”, “Carino, bravo” (A-I, n° 12, l. A, 619, 620, 622-3) “Bravo” (B-I, n° 12, l. A, 629-30)
D. Il giudizio di Dio segue subito dopo la morte? R. “Immediatamente” (A-I, n° 12, l. A, 639)
D. Comunico un evento piacevole relativo alla vita di mia figlia.
R. “Auguri”, “Auguri” (A-I, n° 12, l. A, 648, 662)
D. Ringrazio per gli auguri.
R. “Ciao” (B-II, n° 12, l. A, 677) “Riposo”, “Prego, prego, prego” (A-I, n° 12, l. A, 690, 706-8)
D. Chiedo se tutti possono fare esperienza di registrazione.
R. “Tutti” (B-I, n° 12. L. B, 37) “Tutte” (A-I, n° 12, l. B, 49-50)

9 ottobre 1994 (ore 10, 16 e 21)
D. Il Paradiso è legato a un luogo?
R. “Luogo” (A-IV, n° 12, l. B, 176)
D. Chiedo conferma.
R. “Luogo” (A-IV, n° 12, l. B, 190)
D. Insisto. R. “Luogo, luogo” (A-I, n° 12, l. B, 214, 222) Sarà un luogo fisico o psichico?
D. Dobbiamo pregare per voi?
R. “Pre-ga-re” (A-I, n° 12, l. B, 236)
D. Esistono altre vite intelligenti su altri pianeti?
R. “Si, si” (B-II, n° 12, l. B, 253) “È papà” (?), (A-I, n° 12, l. B, 255) “Altrove è la festa” (A-I, n° 12, l. B, 277)
D. Prima delle esperienze di Jürgenson (1959) come comunicavate?
R. “Cocome” (?), “Cocome” (A-I, n° 12, l. B, 295, 297) Una parola in quale lingua straniera? Quella greca e significa "Lamento"
D. Chiedo chiarimenti.
R. “Buio”, “Buio” (A-I, n° 12, l. B, 309, 322)
D. Chi fa questi esperimenti diventa una sorta di “stazione”?
R. “Stazione”, “Si” (A-I, n° 12, l. B, 347, 358)
D. Un messaggio.
R. “Bravi, “Bravi”, “Fatto” (A-I, n° 12, l. B, 371, 375, 382) “T’è piaciuto?” (B-II, n° 12, l. B, 399)
D. Chiedo di farmi sentire un pezzo di musica.
R. “Tutti, Eccoti”, “Lino, chiedi troppo”, “Lino, chiedi tutto” (A-I, n° 12, l. B, 425, 427, 451, 454) In realtà le “voci” hanno le loro buone ragioni per farmi presente di non chiedere troppo o tutto. Purtroppo il desiderio conoscitivo ha sempre mille domande da proporre.

10 ottobre 1994 (ore 21.30)
D. Buona notte. Siate sempre buoni con noi.
R. “Grazie, buona notte di cuore anche a te” (A-I, n° 13, l. A, 70-4) “Lino, buono” (B-A-I, n° 13, l. A, 81-3) “Pure a te” (G-II, n° 13, l. A, 131) “Si” (B-II, n° 13, l. A, 156)

11 ottobre 1994 (ore 12.45, 18 e 23)

D. Chiedo un messaggio particolare per l’incontro al Centro di Parapsicologia.
R. “Fatto, fatto”, “Così ascolterai qualche altra volta” (A-I, n° 13, l. A, 201, 215, 264-5)
D. Chiedo spiegazione per il giorno prima.
R. “Lino” (B-II, n° 13, l. A, 441) “Niente” (A-.I, n° 13, l. A, 466) “Occhio a me” (A-IV, n° 13, l. A, 479)
D. Buona notte.
R. “Buona notte di qua” (A-I, n° 13, l. A, 512-4)

12 ottobre 1994 (ore 9)
Inizio a scrivere il libro. R. “Così”, “Batta, batta”, “Bravo”, “Così, così” (A-I, n° 13, l. B, 5, 6-9, 18, 32-3)

13 ottobre 1994 (ore 11)

D. Un saluto. Prospetto qualche difficoltà col registratore.
R. “Va-ra” (Prova radio?), (A-I, n° 13, l. B, 70) In realtà ho realizzato alcuni mesi dopo un tentativo per radio.

14 ottobre 1994 (ore 15)

D. Quali sono le cose più importanti nell’Aldilà e nell’aldiqua?
R. “La carità”, “Pace” , “Qui Dio” (A-I, n° 13, l. B, 244, 253, 291) Segue un canto soffuso (n° 13, l. B, 310) “Tutti” (A-I, n° 13, l. B, 377) “Bimbi” (B-II, n° 13, l. B, 416) D. Chiedo conferma.
R. “Pace” (AA-I, n° 13, l. B, 427) “Ora prometto che manterrò la promessa” (A-I, n° 13, l. B, 437) 15 ottobre 1994 (ore 12.15 e 20)
D. Un saluto: Voglio bene.
R. “Anch’io” (B-II, n° 13, l. B, 517) “Caro” (un coro: n° 13, l. B, 540) “Caro” (A-I, n° 13, l. B, 541) “Si, noi, si” (B-II, n° 13, l. B, 569) “Contento, contento” (A-I, n° 13, l. B, 588, 631)
D. Cosa fare per salvare questo mondo?
R. “Amare”, “Vedere”, “Ama, ama tu, ama” (A-I, n° 14, l. A, 14, 16, 27, 31-2)
D. Nell’Aldilà esistono diverse età?
R. “Vedi” (A-I, n° 14, l. A, 43) “Bimbi” (B-I, n° 14, l. A, 49) Voci di diverse età (A-B-G-IV, n° 14, l. A, 50-60) “È vero” (A-I, n° 14, l. A, 63) “Tutti contenti” (AA-I, n° 14, l. A, 67-8) Impressionanti queste sequenze logiche per età!
D. Cosa pensate dei cimiteri, delle tombe e dei fiori che vi si portano?
R. “Terra, terra” (A-I, n° 14, l. A, 75, 78) “Terra” (B-II, n° 14, l. A, 80) “Terra, terra” (A-I, n° 14, l. A, 81-2) “La vita è qui” (A-I, n° 14, l. A, 105-6)
D. Che ne dite degli spettri, fantasmi, sedute spiritiche?
R. “Spettri no”, “Noi tutti”, “Non è vero”, “Tutto è qua” (A-I, n° 14, l. A, 121,123, 124, 141). Si noti la precisione in successione della risposta.

16 ottobre 1994 (ore 18, 19 e 23)
D. Come è vissuto il momento della morte?
R. “Leggerezza” (A-III, n° 14, l. A, 263)
D. E dopo il “giudizio” che accade?
R. “Si” (B-II, n° 14, l. A, 270) “Si pu-ri-fi-ca-no” (A-I, n° 14, l. A, 272) “Si purific…” (A-I, n° 14, l. A, 293-4)
D. I “grandi” di questa terra, dopo morte, come vengono considerati?
R. “Uguali, uguali”, “Tutti” (A-I, n° 14, l. A, 323-5, 329)
D. Conoscerò il vostro nome?
R. “Tutti uguali, Lino, non posso” (A-I, n° 14, l. A, 340-1)
D. Voi e noi siamo strumenti di una rivelazione amorosa?
R. “Strumenti” (A-I, n° 14, l. A, 380-1)
D. Scegliete voi con chi parlare?
R. “Noi” (A-I, n° 14, l. A, 398) “Noi” (B-II, n° 14, l. A, 402) “Noi” (A-I, n° 14, l. A, 403) “Noi vediamo” (A-I, n° 14, l. A, 405-6) “Noi vedere” (B-II, n° 14, l. A, 407)
D. I malati mentali di quaggiù come saranno lassù?
R.“Guariti, guariti” (A-I, n° 14, l. A, 423-4)
D. I Santi occupano un posto privilegiato o sono tutti Santi?
R. “Tutti Santi” (A-I, n° 14, l. A, 441)
D. Che cos’è la bellezza lassù?
R. “Chiaro” (A-I, n° 14, l. A, 507)
D. Buona notte.
R. “Si” (B-II, n° 14, l. A, 537) ”Javohl” (?) (Si, certi), (A-I, n° 14, l. A, 551) “Certi” (B-II, n° 14, l. A, 654) “Buona notte” (A-I, n° 14, l. A, 657)
Lasciato scorrere il nastro senza domande particolari.
R. “Bontà”, Bon…” (A-I, n° 14, l. A, 680, 681) “Carino” (A-IV, n° 14, l. A, 717)

17 ottobre 1994 (ore 13, 14.30 e 23)
D. Buon giorno. Ho terminato l’Introduzione al libro.
R. “Anch’io”, “Bravo” (B-II, n° 14, l. B, 3, 13) “Contenti, contenti”, “Tu, avanti”, “Tutti” (A-I, n° 14, l. B, 14-5,22, 24) “Non sei solo”(A-III, n° 14, l. B, 32)
D. Con che cosa si purificano le anime?
R. “Fuoco, fuoco, fuoco”, “Si, fuoco” (A-I, n° 14, l. B, 49, 66,72, 85-6)
D. Che ne pensate dell’Italia?
R. “Male, male, male”, “Lino, Lino, Lino, zitto, zitto” (A-I, n° 14, l. B, 94, 99, 113, 122, 125, 127, 131, 153)
D. Chiesto un messaggio di D. C. per i suoi genitori.
R. “Ti ho preparato”, “Io, tu, domenica, festa”, “Dome…” “ (G-II, n° 14, l. B, 171, 213, 282) “Sta qui” (A-I, n° 14, l. B, 289) La sera chiedo ai genitori il giorno della settimana in cui era deceduto il figliolo (Domenico): era di domenica sera e la povera madre tutte le settimane, in quel giorno, si recava al cimitero. D. Comunico di aver parlato con l’ing. E.P. R. “Si”, “…cortesia” (A-I, n° 14, l. B, 299, 306)
D. Come sta mio zio di Rodi G. morto oggi? R. “Bene” (B- II, n° 14, l. B, 314) “Qua sta”, “C’è” (A-I, n° 14, l. B, 330, 342)
D. Chiedo conferma.
R. “Vedi”, “Si” (B-II, n° 14, l. B, 351, 352)
D. Nell’Aldilà ci saranno marito e moglie?
R. “No”, “Peccato”, “Si, peccato” (A-I, n° 14, l. B, 387, 403, 410)

15 ottobre 1994 (ore 13 e 15)

D. Chiedo un aiuto per una mia difficoltà.
R. “Noi non lasciarti”, “Vicini” (A-I, n° 14, l. B, 520, 582) “Su”, “Vedi, vedi, Lino”, “Si, vedi”, “Vedi tu, sto qui”, “Vedi” (B-II, n° 14, l. B 604, 604, 633-4, 681, 693)
D. Credo in voi.
R. “Si, anche noi, si”(A-I, n° 14, l. B, 712)

19 ottobre 1994 (ore 9 e 21)
D. Chiedo se il “loro” comunicare avviene tramite un “radar”, seppur misterioso. R. “Non v’è, non v’è” (A-I, n° 15, l. A, 118)
D. Chiedo di mia suocera.
R. “Si” (A-I, n° 15, l. A, 144) “Mamma” (A o G-I, n° 15, l. A, 191)
D. Chiedo conferma della sua voce.
R. “Lino, no”, “C’è” (A-I, n° 15, l. A, 163-4, 191)
D. Chiedo di zio O.
R. “Tu, no”, “Lino, no” (A-I, n° 15, l. A, 224, 232)
D. Non devo chiedere?
R. “Non devi” (A-I, n° 15, l. A, 258) Come si vede, le “voci” non sono condizionabili né gradiscono una sia pur larvata forma di evocazione: l’iniziativa è sempre la loro! D. Stateci vicini. R. “Bravi” (AA-I, n° 15, l. A, 267-9) “Si” (B-II, n° 15, l. A, 270)
D. L’anima resta sempre con la propria identità, anche dopo morte?
R. “Stessa, stessa” (A-I, n° 15, l. A, 336, 344) “Stessa” (B-II, n° 15, l. A, 348)
D. I rapporti creati in vita saranno sempre stretti?
R. “Tutti” (A-I, n° 15, l. A, 451)
D. Sempre ci si vorrà bene?
R. “Si” (A-I, n° 15, l. A, 454)

20 ottobre 1994 (ore 10.15 e 12.30)

D. Qual’è la cosa più importante per la quale vivere?
R. “La verità, la verità, la verità”(A-I, n° 15, l. B, 38, 50, 64)
D. Ringrazio per la risposta.
R. “Prego”, “Nell’eternità” (A-IV, n° 15, l. B, 139, 152-3)

21 ottobre 1994 (ore 21.10)

D. Un saluto serale. Sto un po’ stanco.
R. “Lino”, “Lino, aspettavo” (A-I, n° 15, l. B, 380, 384) Nel frattempo, al riascolto, si avverte uno squillo registrato che coincide con uno reale non del momento della registrazione ma dell’ascolto (!).

22 ottobre 1994 (ore 14.15 e 22.10)

D. I bambini non battezzati e quelli abortiti sono felici?
R. “Si” (B-II, più grandicelli nella tonalità, n° 15, l. B, 621) “Si” (B-II, in una tonalità molto sottile, n° 15, l. B, 655) Si noti la diversità nella sfumatura progressiva dell’età.
D. Siete contenti dell’articolo uscito sul giornale?
R. “Giornale” (A-III, n° 15, l. B, 674-6)
D. Buona notte. Stefano, mio figlio, non sta tanto bene: ha un po’ di febbre.
R. “Prego, prego”, “Stefano anche a me…”, “Ciao Stefano” (B-II, n° 16, l. A, 213, 221, 269) “Buona notte” (A-I, n° 16, l. A, 277-8) “Buona notte, a letto tu” (B-A-I, n° 16, l. A, 286-8)

23 ottobre 1994 (ore 14.30, 16, 20 e 23)

D. Ci sarà un giudizio universale?
R. “Si” (A-I, n° 16, l. A, 360)
D. Mi vedete quando vi parlo? Che libro ho davanti a me e che ne pensate dell’Autore? (N.B. Avevo davanti una copia dell’intervista giornalistica di V. Messori a Papa Giovanni Paolo II “Varcare la soglia della speranza”).
R. “Subito” (A-I, n° 16, l. A, 375) “Giornalisti” (A-I, n° 16, l., A, 374-7)
D. Chi è l’intervistato nel libro?
R. “Si, Giovanni…” (A-I, n° 16, l. A, 395)
D. Chiedo chiarimenti.
R. “Giovanni Paolo II” (A-I, n° 16, l. A, 414-5)
D, Che ne pensate del contenuto dell’intervista?
R. “Bene, bene” (A-I, n° 16, l. A, 424-5)
D, Mi vedete dovunque vado o sto?
R. “Vediamo” (A-I, n° 16, l. A, 452-3)
D. Ci aiutate nelle difficoltà anche concrete?
R. “Si, aiutiamo” (A-IV, n° 16, l. A, 473-4)
D. Chiedo conferma.
R. “Si, aiutiamo te”, “Si, aiutiamo te” (A-I, n° 16, l. A, 483-4, 488-90)
D. I belli e i brutti di quaggiù come saranno lassù?
R. “Uguali”, “Saranno come Angeli”, “Angeli saran” (forte), (A-I, n° 16, l. A, 504, 513-4, 517-8)
Avevo un’immaginetta di Santa Lucia sulla scrivania: chiedo alle “voci” chi raffigura. R. “Lùcia” (A-I, n° 16, l. A, 534)
D. Come vedete questa terra?
R. “Male” (A-I, n° 16, l. B, 16)
D. In senso fisico o morale?
R. “Morale, no?” (A-I, n° 16, l. B, 28)
D. Che ne pensate delle apparizioni della Madonna a Medjugorije?
R. “Vero” (A-IV, n° 16, l. B, 40)
D. Che ne pensate della gente scettica o degli scienziati che negano l’Aldilà?
R. “Sciocca, sciocca”, “Tu, no”, “Sciocca, sciocca” (A-I, n° 16, l. B, 46, 50, 51, 59, 68)
D. Cosa vi è di più detestabile?
R. “La superbia, la superbia, la superbia, la superbia” (A-I, n° 16, l. B, 72-3, 82, 86-7, 88)
D. Che ne pensate dei giovani di oggi?
R. “Guaio, è un bel guaio” (A-I, n° 16, l. B, 106, 112-3)
D. Cosa fare per essi?
R. “Più puri”, “Più puri” (A-I, n° 16, l. B, 129-30, 134)
D. Il vostro è una sorta di antimondo parallelo al nostro?
R. “Si” (A-I, n° 16, l. B, 152) “Si” (B-II, n° 16, l. B, 157)
D. Chiedo conferma.
R. “Antimondo” (A-III, n° 16, l. B, 168)
D. Buona notte. Chiedo un frammento della loro preghiera.
R. “Grazie, grazie, grazie”, “Buona notte” (A-I, n° 16, l. B, 176, 178, 183) “Si” (B-I, n° 16, l. B, 204) Il lettore attento noterà l’impressionante logica nella sequenza pertinente delle risposte e come sia quasi sempre una “voce” di adulto a darle
(Continua in "la registrazione..." 2).
 

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