Situazione generale:
C'è un naturale
bisogno di sopravvivenza che spinge ogni persona a cercare un minimo di
certezza lavorativa per il futuro (per sé e la propria famiglia)
Questi tempi,
purtroppo, sono caratterizzati da profondi e caotici cambiamenti, che troppo spesso
producono una diffusa incertezza: visione mercantile del vivere,
globalizzazione dell'economia e dello stesso sociale frequentemente senza regole tranne
quella del mercato, prevalenza del pragmatismo non poche volte gretto con l'assenza
di riferimenti valoriali e etici, drammatici processi migratori quasi di massa
(fame, sete, lavoro...), progressivo esaurimento delle risorse energetiche con
gravi impennate nei prezzi e nel conseguente costo della vita, relativa
scomparsa della vecchia classe media, ruolo conservatore e inattivo della
borghesia, finanza spesso diventata un gioco d'azzardo sulla pelle dei
risparmiatori
Per quanto riguarda
l'Italia: la condizione giovanile
Soli e perlopiù inchiodati
al presente, senza una sufficiente speranza di prospettive, con tre categorie socioeconomiche
ormai consolidate (i super-ricchi, i depauperati dall'euro, i senza speranza)
La legge Biagi
(legge 30), pur con qualche buona previsione (ammortizzatori sociali, ancora da
riformare), sostanzialmente non ha risolto i problemi: 42 forme di precariato
(lavori atipici, co.co.pro...., ) con appena 1/10 di contratti a tempo
determinato che diventano a tempo indeterminato, di contratti a tempo
determinato se ne stipulano in tutto il 13/%, tre milioni e mezzo di precari,
la media degli stipendi si aggira sui €
900 al mese (€ 700 per i dottorandi di ricerca) con circa € 5 per ora
lavorativa, i giovani precari sono quelli che per primi perdono il posto di lavoro,
le agenzie di collocamento spesso sono in mano alla criminalità (caporalato),
il 25% del lavoro rimane sommerso, evasione fiscale di circa € 200 miliardi
Il grave problema
delle giovani coppie con il relativo tema "casa" (mutui, affitti esosi...)
·
Sarebbe
necessaria una rete di maggiori tutele: prestiti d'onore, aiuti più concreti per
avviare un'impresa con eventuali sgravi fiscali, graduale trasformazione del lavoro da tempo
determinato in lavoro a tempo indedetrminato, risparmi maggiori sulla spesa
pubblica con il conseguente investimento sul lavoro, incentivare di più la
ricerca e la formazione, difesa più oculata del risparmio e dei servizi (banche
assicurazioni)
·
Qualcosa è stato
fatto con la riforma del Welfare del 2007, ma è ancora poco perché si parla di
contratti a termine con gli Enti Pubblici ma il lavoro è sempre di tipo
subordinato.
·
Tutto questo, se
non risolto in una visione e pratica più complessiva dell'organizzazione del
lavoro, produce effetti psicologici
disastrosi: insicurezza con ansia, depressione, fuga verso altre realtà, solitudine
esistenziale, disturbi cardio-vascolari, stress, talora anche suicidi (cfr. Agenzia
Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro: Osha). Questo è il disagio o
il "malessere di vivere"
Qualche
ipotesi di soluzione:
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Un grande e
comune sforzo politico, sociale e culturale di riprogettazione della società
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Reintrodurre i
principi di responsabilità, di rispetto per la persona, specialmente di quella
più debole, e di creatività
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Necessità di un
po' di maggiore Stato in grado di garantire gli ultimi nelle loro esigenze
fondamentali (cibo, salute...)
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Ciò implica un
radicale rinnovamento della politica nella sua rappresentanza e lìurgenza di
avviare una stagione di vere riforme non solo istituzionali ma di sistema . Il
capitalismo selvaggio ha fallito
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Sul piano
personale: sapersi preparare alla pluriprofessionalità e muoversi in più
direzioni (mobilità). Si deve tenere sempre ben presente che si è un po' come
naufraghi in un mare aperto, dove, a causa della concorrenza, l'adattamento, la perspicacia e un minimo di sacrificio si presentano
indispensabili
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Acquisizione di
competenze specifiche e raffinate, sapendo prevedere le tendenze e le relative domande dei tempi
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Aggiornamento
continuo
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Armarsi di un
grande coraggio per essere protagonisti del futuro, che è in mano ai giovani:
necessità da dare spazio all'impegno personale e al merito
(Seminario di Studio tenuto il 16 maggio 2008 alla Università di Foggia, Facoltà di Economia, Cattedra di Economia Politica)
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