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I limiti della conoscenza umana/1 PDF Stampa E-mail
Indice articolo
I limiti della conoscenza umana/1
1. La prelettura biopsicocibernetica
2. Una epistemologia interdisciplinare
3. Il problema del flashback e della sorpresa
4. Il ruolo della teologia
5. I limiti della conoscenza umana

La prelettura biopsicocibernetica

Come ha ben spiegato  il prof. Enrico Marabini nel suo illuminante testo "La Biopsicocibernetica" (Editrice La Mandragora, Imola 2007), questa nuova disciplina si interessa allo studio dei fenomeni psi, considerati dai più come anomali, e questi sono di natura cognitiva (precognizione, chiaroveggenza, telepatia, stati di coscienza), oggettiva (psicocinesi, apporti-esporti), apparizionale e strumentale (voci, immagini). Sostanzialmente in essa si sostiene che l'uomo è un "unicum"  con l'universo circostante e interagisce costantemente con esso e le sue parti in una sorta di feedback continuo e incessante, sicché ciò che spesso si presenta incomprensibile non è altro invece che il risultato di azioni reciproche che hanno solo bisogno di essere ben lette e interpretate. Fra le pieghe della ricchezza concettuale della Biopsicocibernetica, inoltre, alla mente attenta non sfugge, come del resto in qualche modo ipotizzato anche nella fisica e nella matematica, che il percorso conoscitivo implicitamente ammette una pluralità di gradi  di apprendimento che vanno talora al di là della consueta collocazione nel solo contesto dello spazio-tempo noto, cioè prelude a sempre nuove possibili chiavi di accesso, alcune delle quali presumibilmente sono ancora da scoprire.

L'interazione, che certamente è di natura elettromagnetica, ma non si esclude anche quella biochimica, modifica dinamicamente tutto (mente-cervello-materia), talora arricchendolo di nuovi contenuti, talaltra ponendo stimolanti interrogativi in vista  di una più alta integrazione nell'insieme delle conoscenze. L'informazione, cioè, viaggia seguendo una linea di orizzontalità ma spesso insegue anche quella di verticalità, in cui la seconda presuppone la prima ma sovente la supera e qualche volta fa richiamo indirettamente a un qualcosa d'altro, che esula assolutamente dalla semplice relazione uomo-materia. Ovviamente prima di arrivare a questa conclusione occorre sempre garantirsi che non si tratti di un flusso sequenziale legato ai processi di causalità, in sé normalmente spiegabili con il ricorso alla logica formale espressa dalla razionalità. Quindi di ogni presumibile fenomeno psi bisogna sempre predisporre una accurata prelettura, facendo riferimento ai protocolli di ricerca messi a punto dal Laboratorio di  Ricerca Biopsicocibernetica di Bologna.  In tal modo non si lascia più spazio alla fantasiosità o all'abbaglio non poche volte frutto, oltre che di ignoranza, anche di frode  o di posizioni precostituite imbastite allo scopo di negare,  stupire o  addirittura trarre in inganno il prossimo in vista di una eventuale attività lucrativa conseguente alla credulità altrui. Se non si procedesse con questo rigore metodologico, l'anomalia risiederebbe nella frettolosa superficialità con la quale si perviene troppo spesso ad  asserzioni conclusive quanto meno opinabili.

 

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