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2012: La grande bolla mediatica PDF Stampa E-mail
Indice articolo
2012: La grande bolla mediatica
Argomenti e risposte
Profezia San Malachia
Nostradamus
Leone XIII, San Pio X, Padre Pio
Terzo segreto di Fatima
Medjugorje
Le previsioni nei secoli
Precessione degli equinozi
Collisioni con asteroidi e/o pianetini
I veri rischi
Una conclusione

Il futuro, inteso come storia complessiva, in parte dipende dal disegno misterioso di Dio, in parte è frutto anche della responsabilità umana  nella maniera come sa operare le proprie scelte. Se queste ultime vengono indirizzate alla salvaguardia della natura, della conservazione dell'equilibrio nell'ecosistema, dello sfruttamento più razionale delle risorse e della conseguente giustizia nella loro distribuzione (fonti energetiche, acqua...), di una politica più attenta al fattore demografico e allo studio e uso di energie non inquinanti, allora Terra e vita si salvano. Agire altrimenti costituirebbe un sicuro disastro annunciato.

Ovviamente resta il problema della fragilità comune e della "paura" non solo della sofferenza e della morte, ma anche dell'imponderabile e dell'imprevedibile. Per esorcizzarle, l'uomo nel tempo tende spesso a costruirsi dei contenitori nei quali scaricarle e semmai a condividerle poi con gli altri, pensando  di sopportarle  collettivamente magari meglio (comune pena mezzo gaudio): perciò si sono inventate e tuttora s'inventano continuamente delle date sulle quali puntare per constatare se realmente poi certi eventi paventati vengono a essere smentiti dai fatti e, quindi, trovare così un po' di sollievo. Ma, superata una, se ne trova sempre un'altra pronta a subentrarle e così via. È il meccanismo psicologico della proiezione che entra in gioco, quando invece sarebbe più saggio prendere seriamente coscienza della propria attuale condizione, imparare a saper utilizzare al meglio per sé e per gli altri l'irripetibile dono dell'esistenza, amare, rispettare e difendere maggiormente la natura, cominciare a costruire realmente una comunità di pace e di condivisione. Questo è il vero rinnovamento invocato e sperato: ma dipende esclusivamente dalla libertà umana, indipendentemente dalla pressione o meno derivante o esercitabile da ipotetici eventi esterni.

Sebbene anche la paura possa produrre talora qualche cambiamento, speculare, però, deliberatamente su di essa è da sciagurati, perché si va a manipolare, giocando poco onestamente, sugli istinti più deboli dell'animo umano.  E questo a chi giova? A vendere magari  qualche libro in più? A passare per profeti (di sventure, direbbe Papa Giovanni XXIII)? Alla fine a chi certamente non giova è alla conoscenza della verità, alla quale  tutti si è chiamati, se non si vuol vivere da stolti e da ciechi.

Scrive Dante nella sua Divina Commedia:

"Considerate la vostra semenza,
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza" (Inferno, c. XXVI, 118-120)

Per i vasti riferimenti bibliografici → Giornale dei Misteri, Maggio 2009

 

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