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Indice articolo
2012: La grande bolla mediatica
Argomenti e risposte
Profezia San Malachia
Nostradamus
Leone XIII, San Pio X, Padre Pio
Terzo segreto di Fatima
Medjugorje
Le previsioni nei secoli
Precessione degli equinozi
Collisioni con asteroidi e/o pianetini
I veri rischi
Una conclusione

Collisioni con asteroidi e/o pianetini.Questo è il vero e reale rischio e  viene dallo spazio. Se la Terra fosse una sfera perfetta non potrebbe conservare la rotazione attorno ad un asse, sarebbe come una palla, cioè sempre pronta a variare l'asse di rotazione. La Terra, invece, è leggermente schiacciata ai poli con una differenza tra il diametro della Terra ai poli e il diametro della Terra all'equatore che è di soli 44 chilometri (12.712 chilometri il minore e 12.756 il maggiore), una differenza minima che   basterebbe l'impatto da parte di un corpo astrale con un diametro dai cinquecento ai settecento metri per spostare l'asse terrestre di circa venti gradi. Se la Terra fosse una massa rigida il movimento precessorio dell'asse la riporterebbe nella sua posizione iniziale. Vi sarebbero distruzioni, ma l'asse di rotazione resterebbe immutato.

Il nostro pianeta invece è formato da una sottilissima crosta dura all'esterno (circa 15-20 chilometri di spessore), e un'enorme massa fluida all'interno. Questa specie di crema calda, una volta variata la posizione dell'asse, tende a mantenere il nuovo asse di rotazione verificatosi neutralizzando l'effetto di ritorno alla posizione precedente del giroscopio.  Nel caso di un impatto con un asteroide delle dimensioni riportate, o maggiori, oltre all'effetto distruttivo dell'impatto stesso, si verificherebbe quindi anche uno spostamento dell'asse terrestre.

A causa dello spostamento si avrebbe subito la rottura in più punti della crosta terrestre. La crema bollente tenderebbe ad uscire dalle fessure della sottilissima crosta fredda, provocando terremoti ed eruzioni vulcaniche. Se a questo aggiungiamo la formazione di enormi onde in grado di spazzare le terre emerse, il quadro si offre certamente apocalittico. La meteorologia sarebbe immediatamente stravolta e si potrebbero verificare piogge di mesi e inaridimenti di zone un tempo fertili.

Ogni anno cadono sulla terra circa 12.000 corpi celesti del diametro massimo di circa un metro, ma attorno alla Terra ruotano migliaia di corpi con orbita instabile di cui alcuni di oltre 2.000 metri di diametro. Che la Terra sia un bersaglio è fuori dubbio, che lo sia stato in passato pure: le centinaia di crateri da impatto presenti sulla sua superficie lo dimostrano. Parecchi testi antichi ci raccontano di grandi catastrofi successe nel passato: il diluvio biblico, l'epopea di Gilgamesh, la distruzione di Atlantide non sono che le più famose. In tutti questi testi si parla di onde enormi che sommergono la terra abitata, di sensibili variazioni del clima; possibile che in tante parti differenti e lontane tra loro si parli delle stesse cose, quasi con le stesse parole, e tutto ciò sia solo frutto della fantasia di qualche autore?

Recentemente due sarebbero i pericoli di impatto che la Terra subirebbe da un corpo celeste: il cosiddetto Pianeta X o Nibiru (il "pianeta oscuro o dell'attraversamento" secondo i Sumeri) e l'asteroide Apophis.

Il primo (Pianeta X), con la sua estesa orbita ellittica di circa 3600 anni, sta attraversando il sistema solare, cosa che fa periodicamente, e starebbe in rotta di collisione con la Terra e questo accadrebbe prima nel 2009 e poi nel 2012 con tutte le conseguenze devastanti facilmente prevedibili. Molti astronomi sostengono questo: un pianeta o una stella nana sarebbe stata osservata già da molti anni. (Fig. 9)



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Fig. 7. Il Pianeta X (nel cerchio in rosso)

Inoltre, tutti gli altri pianeti si stanno proiettando in orbite circolari differenti intorno al Sole e ciò  sembrerebbe far supporre un'entrata da parte di un oggetto spaziale (Pianeta X ?), che, se veramente esiste, avrebbe anche lui ripreso questa orbita circolare.  Nella sua marcia di avvicinamento Nibiru attraversa lo spazio cosmico compreso tra la fascia degli asteroidi e Giove, ma questa volta Nibiru potrebbe avvicinarsi eccessivamente alla Terra, esercitando un surplus di attrazione gravitazionale in grado di influenzare e accelerare i mutamenti climatici in atto sulla Terra. (Fig. 10)



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Fig. 8. Orbita del Pianeta X


Il secondo pericolo verrebbe dall'asteroide Apophis che transiterebbe nelle vicinanze dell'orbita terrestre  il 2029 e il 2036. La sua scoperta risale al 19 giugno 2004 da parte del Kitt Peak National  Observatory dell'Arizona (USA) e confermata poi il 18 dicembre successivo dall'Osservatorio di Siding Spring (Australia). Apophis (dal dio egizio Apofi, il Distruttore) ruota intorno al sole con un periodo orbitale di  circa 323 giorni e ad ogni giro di rivoluzione incontra l'orbita terrestre  due volte. Ha un diametro di 320 metri e proprio il 13 aprile 2029 (alle ore 22,45: secondo calcoli più recenti il 13 aprile 2036)) passerà a circa 36.350 chilometri di distanza dalla Terra, poco al di sopra dei satelliti geostazionari che si trovano a 35.786 chilometri, con una possibilità reale di impatto che si aggira di 1 su 40.000-45.000. (Fig. 11)


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Fig. 9. L'asteroide Apophis

Il calcolo è stato, per così dire, aggiornato nel 2005 dall'Istituto di Astrofisica di Potsdam (Germania) e sarebbe di 1 su 450, stima non ufficialmente smentita, in conseguenza della possibilità che la traiettoria venga perturbata dalla presenza dei satelliti artificiali, che potrebbe far aumentare la probabilità di impatto in maniera notevole. In caso di collisione, e questa interesserebbe l'emisfero orientale, l'energia sviluppata dall'asteroide sarebbe di 1480 megatoni, cioè più di 100.000 volte di quella liberata dall'atomica lanciata su Hiroshima. La cosa viene seguita e monitorata con estrema attenzione dalla Planeti Society ed entro il 2017 dovrebbero essere presentati i progetti e le valutazioni in modo che l'eventuale missione possa essere approntata prima del 2029 e del 2036. Questi sono i fatti e naturalmente speriamo bene che non accada nulla di irreparabile.


Da tutto questo insieme di elementi sia scientifici che riferibili a profezie o veggenze certamente  non si potrebbe stare molto tranquilli. Le coincidenze indiziarie sembrerebbero essere tante, alcune più esplicite con riferimento  al 2012, altre indirette relativamente a tale data. Ma cosa ci attende realmente?  

R.: La collisione con asteroidi e/o pianetini. Di piccoli frammenti di materia provenienti dallo spazio ne sono caduti e ne cadono tuttora sulla Terra. L'unico rischio vero, come è stato detto sopra, proviene dall'asteroide Apophis e dal Pianeta X (o Nibiru).

Del primo, Apophis, è previsto il passaggio attorno alla Terra per il 13 aprile 2029 e il 13 aprile 2036 e la probabilità di impatto con essa è nella stima di 1 su 40.000-45.000, quindi estremamente limitata, e comunque è sotto stretta osservazione da parte degli astronomi. Ipotetiche soluzioni allo studio degli scienziati: un trattore gravitazionale (navicella spaziale in grado di deviarne l'orbita), vele solari (attirerebbero il vento solare che allontanerebbe l'asteroide) e tintura in bianco della parte dell'asteroide esposta al sole ((respingerebbe violentemente i raggi solari e allontanerebbe l'asteroide dall'orbita terrestre).

Del secondo, Pianeta X, il cui avvicinamento alla Terra è previsto per il 2009 (peraltro già trascorso) e il 2012, la probabilità che entri in rotta di collisione con la Terra è nella misura di 1 su 70.000, quindi ancora più limitata di quella di Apophis e, per fortuna, con nessuna certezza che ciò accada proprio il 21 dicembre 2012. In ogni caso anche questo è sotto stretta osservazione presso l'Osservatorio Scott-Amundsen in Antartide. (Fig,. 12)

Fig10.jpg

Fig. 10. Il Pianeta X


Ovviamente ci auguriamo  che nulla di reale si verifichi.
Da questo insieme di considerazioni si evince piuttosto chiaramente che l'ipotesi catastrofista sembra non avere nessun fondamento serio né nelle varie profezie né in elementi scientifici. Quindi non esiste alcuna ragione accettabile per temere disastri apocalittici per il 2012 e sarebbe da irresponsabili creare una inutile quanto pericolosa situazione di attesa di un evento assolutamente improbabile tale da generare immotivati allarmismi e diffuso  panico presso l'opinione pubblica.

Di sciagure e paure nella storia se ne sono prodotte già tante fra guerre devastanti, massacri, pulizie etniche, terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, carestie, epidemie e pestilenze, eccidi di ogni genere, ecc.: non si avverte assolutamente la necessità di crearne delle altre proprio ora.

Certamente l'unica reale fine del mondo prevista è quella personale determinata con la propria morte fisica.



 

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