"Le
coincidenze non esistono!" Quante volte questa frase è stata pronunciata nelle
sue molteplici varianti da migliaia di persone. Quante "coincidenze perse"?
Quante "coincidenze impossibili"? Quante "coincidenze inesistenti"? Lo stesso
nome "coincidenza" sembra ricordare in maniera ironica quanto possa essere del
tutto casuale la possibilità di riuscire a raggiungere la meta. Una casualità
dipendente da coincidenze, coincidenze dipendenti da casualità. Un gioco che
non si penserebbe mai possa essere legato a un eventuale Piano.
Il
concetto di coincidenza rinvia a quello di un evento che accade "
a proposito" in un particolare contesto
vitale. È come se manchi un "qualcosa" e questo viene a concretizzarsi in un
fatto reale. Ovviamente perché possa dirsi tale occorre saperlo "
riconoscere", cioè leggerlo prestandovi
la dovuta attenzione. È come un elemento che si inserisce in un puzzle
incompleto e che inaspettatamente viene a presentarsi per perfezionarlo.
Inviato e prodotto da chi? Nessuno può dirlo con certezza, ma semplicemente
avviene. È nello stesso concetto di coincidenza che sono inclusi quelli di "
incidenza" e di "
così", cioè di fatti che vanno a determinare una svolta in un determinato
sistema di azioni, che viene come ad essere perturbato nel suo precedente
equilibrio con l'inserimento di un nuovo fattore: perciò il "
così", cioè la facilitazione offerta
alla formazione di un diverso e più ordinato equilibrio.
Il
concetto di coincidenza, inoltre, implica quello di arricchimento del tessuto
esperienziale, intendendo con questo che il vivere umano è in continua
evoluzione e, quindi, come tale è nella capacità di ampliare sempre di più i
suoi connotati essenziali. La coincidenza, in questo dinamismo, si pone come una
"
possibilità", che ovviamente andrebbe
raccolta al volo perché possa trasformarsi in acquisizione di una nuova conoscenza.
La
coincidenza, infine, fa parte di quell'insieme di imprevedibilità che
costituiscono il nucleo dell'umana libertà. Quest'ultima, si sa, va incontro a
tante nuove aperture in quanto a opportunità, a occasioni, a eventi non
programmati. Tutto sta a saper capire quali di questi sono significativi e
quali no, quali possono integrarsi in un vissuto in modo da aiutarlo a
progredire e quali non servono perché magari banali.
Comunque
la vita va sempre osservata con attenta lucidità e scrutata nelle pieghe più
intime: c'è sempre qualcosa che potrebbe celarsi e che, come tale, sfugge allo
sguardo distratto.