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Il Codice Da Vinci: una mistificazione storica PDF Stampa E-mail
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Il Codice Da Vinci: una mistificazione storica
Il Priorato di Sion
Il presunto "Segreto"
Leonardo

Il Priorato di Sion

Le ipotesi sull'esistenza del Priorato di Sion sono riconducibili schematicamente a tre.
La prima. Secondo alcuni storici (Jean Marquès-Rivière, Robert Ambelain, Wilke...) si ritiene che ai vertici dell'Ordine dei Templari vi sarebbe stata una società segretissima, “un gruppo che perseguiva scopi segreti di potenza sostenuti da un esoterismo rigoroso”. Con la finalità di restaurare la dinastia merovingia in Europa, erede di un qualcosa di inquietante, Goffredo di Buglione (discendente da essa per via del bisnonno) avrebbe fondato l'Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora di Sion, così denominato da una vecchia Abbazia diroccata trovata in Terrasanta. Tale Ordine avrebbe avuto origine da tre comunità che operavano di nascosto: gli Esseni, i Saggi della Luce (discepoli di Ormus) e i monaci dell''Abbazia stessa. Sarebbe stato proprio l'Ordine di Sion a volere l'istituzione dei Templari: ciò risulterebbe da uno Statuto del 1152 e da una pergamena del 1178, alla quale si fa cenno in una sua copia risalente al XIII secolo. Da questi ultimi poi nel 1188 si sarebbe scisso, assumendo il titolo di Priorato di Sion (o Convento di Sion), con sede a Gisors (Francia). Al dire di Jacques de Mollay (ultimo Gran Maestro dei Templari) e di Raudulphe de Praellis, i Cavalieri del Tempio erano a conoscenza di un “terribile segreto” assolutamente non rivelabile (deposizioni del 26.11.1308 e dell' 11.04.1309), contenuto in tre articoli che nessuno conosceva “tranne Dio, il diavolo e i Maestri” (Gaucerand de Montpezat, antenato dei reali di Danimarca). Di esso sarebbe venuto a conoscenza anche Federico II, che lo avrebbe celato in un enigmatico anagramma inciso su una statua a Castel del Monte (D8 I D CA D BLO C L P S H A2). Nel 1188, per non sparire, con Jean de Gisors il Priorato di Sion sarebbe entrato in clandestinità.
Il 17.01.1981 a Blois (paese natale di Victor Hugo, a suo tempo Gran Maestro) si è tenuta l'assemblea del Priorato di Sion. Il 17 è un numero ricorrente nell'altro mistero di Rennes-le-Château, del quale tratterò ampiamente più sotto, quando si accennerà al cosiddetto “segreto”. Ancora non ben identificati restano i 19 sarcofagi e i 30 cofani trovati sotto il loggione del Castello di Gisors (Normandia, Francia) come anche gli Archivi del Priorato nei sotterranei adiacenti.
Secondo questa versione, fra i Gran Maestri, tra gli altri, sarebbero da annoverare: Goffredo di Buglione, Bertrand de Blanchefort (Signore del castello di Rennes-le-Château), Jean de Gisors, Sinclairs (Signore di Rosslyn, in Scozia), Lusignano, Leonardo da Vinci, Botticelli, Isaac Newton, Montesquieu, V. Hugo, Claude Debussy, Jean Cocteau...

La seconda. Il vero Priorato di Sion era un autentico Ordine monastico cattolico, nato nel 1099. Un priorato è una casa religiosa od ordine. Sion o Zion è l'antico nome di Gerusalemme, dove l'Ordine era acquartierato nel convento di Nostra Signora di Mt. Zion. Nel 1187 quest'Ordine monastico trasferì la propria sede centrale a S. Giovanni d'Acri in Palestina e più tardi in Sicilia. Nel 1617 cessò di esistere e sarebbe stato assorbito dalla Compagnia di Gesù (Ordine dei Gesuiti).

La terza. Una figura centrale, enigmatica e controversa, che ha creato la leggenda attorno al Priorato di Sion, è quella di Pierre Plantard (18.03.1920-03.02.2000), un personaggio dalla vita molto avventurosa, legato agli ambienti esoterici, realisti ed eversivi dell'estrema destra francese. L'interesse per l'occulto si sviluppò in Francia sin dalla metà dell' ‘800 e condizionò di sé l'intero arco della vita politica francese fino alla II Guerra Mondiale, generando una molteplicità di gruppi che intendevano imporre i loro valori morali nella società. Negli anni Trenta si contavano 14 di tali gruppi iniziatici, tra i quali importante fu quello di Alfa Galati. Di quest'ultimo, responsabile legale fu appunto Pierre Plantard, che ne accrebbe il potere, facendogli assumere in una vaga idealità celtica e cavalleresca una connotazione antisemita e antimassonica in vista di un generale “rinnovamento nazionale francese”, cosa che cercò di far passare anche sotto il regime filonazista di Vichy. Negli anni successivi al secondo dopoguerra Plantard cercò di fondare varie associazioni, ma con scarso successo, autopromuovendosi nei circoli cattolici come il legittimo pretendente merovingio al trono di Francia: il luogo di riferimento parigino era soprattutto il seminario di S. Sulpice. Con atto pubblico stipulato ad Annemasse (Alta Savoia) il 7 maggio 1956 egli costituì l'Associazione “Priorato di Sion”, che tra gli scopi, mutuati peraltro da Alfa Galati, aveva quello di voler essere un movimento di ispirazione cattolica, far risorgere l'Antica Cavalleria e promuovere la solidarietà. Di essa Plantard divenne il Segretario Generale e André Bonhomme il Presidente.. Per creare notorietà attorno al nuovo gruppo Plantard propagandò l'idea dell'esistenza del famoso tesoro e degli Archivi segreti di Gisors (Chiesa di S. Anna: naturalmente nulla fu trovato), depositò alla Biblioteca Nazionale di Parigi e poi utilizzò a proprio uso e consumo i documenti di Rennes-le Château (regolarmente contraffatti e falsati da Philippe de Chérisey, socio di Plantard, in seguito reoconfesso della falsificazione), ne creò di nuovi, si permeò delle idee dei Rosa-Croce, del Graal e soprattutto del filosofo italiano Julius Evola, secondo il quale un ordine mondiale poteva essere fondato solo sul recupero della monarchia, perché “sacra”. Comunque il Priorato di Sion si presentò come il più importante gruppo esoterico occidentale, accreditando così la credenza di essere l'unico depositario di una presunta storia segreta, nota solo agli iniziati. Nel 1993 Plantard sotto giuramento ammise di aver fabbricato tutti i documenti che circolavano sul Priorato, compresi i cosiddetti “Les dossiers secrets de Henry Lobineau” (ai quali si fa cenno nel libro e nel film), che sarebbero stati donati alla Biblioteca Nazionale di Parigi dall'abate F. Bérenger Saunière e ivi trovati nel 1975 (un elenco della dinastia dei Merovingi e dei Gran Maestri del Priorato di Sion), ma in realtà fatti confezionare nel 1967 dallo stesso Plantard, come da lui medesimo scritto nel n. 1 della rivista Circuit di quell'anno. Ma già nel 1957 l'Associazione venne sciolta e lo stesso Presidente Bonhomme ebbe a commentare : “Eravamo solo quattro amici che volevano divertirsi”. Plantard, però, continuò per la sua strada fino alla morte, tentando, ma invano, di rivitalizzare la memoria dell'Associazione.
Certamente sospette appaiono alcune “morti” legate all' Affaire Priorato, ma molto probabilmente hanno a che fare più con ragioni di bassa lotta politica e ideologica che non di natura strettamente storica e religiosa.

Il Priorato di Sion, che aveva come simbolo l'ape disposta in un triangolo con il vertice verso il basso (sigillo della sovranità merovingia, ma anche di re Salomone), sempre secondo Plantard (in Rennes-le-Château-capitale secret de l'histoire de France) avrebbe contato 121 membri, ripartiti in 5 gradi e 9 commenderie, e 243 “Fratelli liberi” o “Fanciulli di S.Vincenzo” (uomini politici, religiosi e della massoneria). Un'altra fonte informa che il Priorato di Sion sarebbe stato diviso in 729 province, in 27 commenderie e 9 gradi. Ma l'accredito e la veridicità di questi dati rimangono tutti da verificare e comunque destano non poche perplessità per la loro nebulosità.
Che dire di queste tre ipotesi? Scartando la prima e la terza per chiari motivi di inattendibilità storica, si può solo affermare che una piccola comunità religiosa, detta appunto Priorato di Sion, pur nella lacunosa frammentarietà dell'esigua documentazione disponibile, è realmente esistita, ma si è sciolta nel corso del tempo, come riferito nella seconda ipotesi. Il resto è solo fantasia, frode e inganno per gli ingenui.


 

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