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Le profezie di Nostradamus
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MICHEL de NOSTREDAME, latinizzato in NOSTRADAMUS, (Saint Remy 14.12.1503-Salon 2.07.1566) è stato ed è uno dei personaggi più discussi e controversi, perché foriero di angoscianti interrogativi.

Laureato in Medicina a Montpellier, amò e praticò le scienze occulte. A lui si attribuiscono varie guarigioni e, con secoli di anticipo, tante inimmaginabili previsioni (sottomarino, bicicletta, macchina a vapore, bomba atomica…), descritte tutte in 10 Centurie, ciascuna composta da 100 quartine. La tecnica usata fu quella di proiettare una luce nell'acqua contenuta in un bacile di rame: da qui si materializzavano le sue visioni. Nella I Centuria, una delle più chiare in quanto a interpretazione, lo dice espressamente: ”Essendo assorto di notte segreto studiare/ Solo riposato sopra lo scanno di rame/ Fiamma esigua uscente dalla solitudine/ Fa proferire (ciò) che non è da credersi invano./ La verga in mano, presa per il mezzo / Dell'onda egli modella l'orlo e il piede/ Un timore e voce fremono fra le maniche, / Splendore divino, il divino d'appresso si stabilisce”. Aggiunge nella VII Centuria: “Chi legge questi versi, li ponderi con matura riflessione”.

NOSTRADAMUS volutamente cambiava i nomi (es. France in Nercaf o Cerfan), specialmente poi quando si trattava di accennare ad alcune morti imminenti e non (compresa la sua), come a quella di CARLO I, LUIGI XIII, NAPOLEONE, HITLER, MUSSOLINI…

Uomo molto stimato (e temuto per l'impressionante puntualità di realizzazione delle sue previsioni) da Papi, Re e Principi, il “veggente di Salon” (o “signore degli specchi”, come è stato ben definito dallo scrittore F.CUOMO), secondo la tradizione, si dice fosse a conoscenza di antichi manoscritti trasmessi dall'epoca di MOSÈ alla tribù di ISSACAR contenenti argomenti di natura ermetica con formule magiche e matematiche riferite al futuro.

Prima di morire NOSTRADAMUS fece promettere ai suoi concittadini che la sua tomba non sarebbe stata mai violata; invece lo fu sessanta anni dopo e sul suo petto vi apparve una barra di rame sulla quale stava scritto:” Guai a chi turberà per la seconda volta la mia pace”. Lo seppero, sulla propria pelle, i soldati della Rivoluzione che nel 1791 la profanarono: il giorno dopo quel gesto sacrilego morirono tutti in un agguato.

I suoi resti oggi si trovano nella Chiesa di S. Lorenzo a Salon. Dalla moglie venne fatta apporre una lapide con la scritta: ”D. O. M. / Qui riposano le ossa dell'illustre MICHELE NOSTRADAMUS / Il solo a giudizio di tutti i mortali / Degno di scrivere con una penna quasi divina / Conformemente agli influssi astrali / I futuri avvenimenti del mondo intero. / Visse 62 anni, 6 mesi e 17 giorni. / Morì a Salon nell'anno 1566, il 2 luglio. / Che i posteri non disturbino il suo riposo. / ANNA PONSARD, sua moglie, augura allo sposo la vera felicità”.


 

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