Metafonia: segno scientifico dell'Aldilà? - La storia |
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Da tutto questo insieme di riflessioni sulle
possibili forme di interpretazione di questo complesso "fatto" delle
"voci" emerge chiara l'idea che il tutto va afferrato ricorrendo alla
nostra capacità intuitiva, fondamentale secondo A. Connes (matematico)
per la ricerca, che prevede una quantità di conoscenze, un programma
per la loro elaborazione, il superamento di un eventuale ostacolo
(proveniente dall'immissione di nuovi dati) e la ristrutturazione
dell'insieme. È quello che si è tentato di fare, avendo ben presenti le
leggi della comunicazione, perché il fenomeno di essa appunto tratta.
In
questa epoca di caduta a picco dei valori dello spirito con il trionfo
della cultura della tecnologia e dei suoi prodotti (consumismo...) e
della morte (guerre, genocidi, "pulizie etniche", rischi batteriologici
e nucleari, terrorismo, genetica senza regole...), l'insieme di questi
"indizi" costituisce il "segno" generoso e nobile di un invito per un
ritorno alla ragione, al buon senso, alla rivalutazione di quanto
irresponsabilmente si è sacrificato in nome di una distorta autonomia
dell'umano.
L'amore e il rispetto per la verità dovrebbero
suggerire il coraggio della ricerca. "L'imbroglione non è colui che
s'immerge nel mistero, ma colui che rifiuta di uscirne" (Chesterton).
Il tutto porta alla Fede, che è una forma di conoscenza "oltre" .
Scienza e Fede procedono in parallelo: l'una può arricchire e
illuminare l'altra, perché ambedue, pur nella diversità delle loro
metodologie, tendono alla verità, o perlomeno a un frammento "sicuro"
di essa. A questo proposito dice Ruggero Bacone, il padre della scienza
moderna: "In filosofia piccoli sorsi possono condurre all'ateismo, ma
sorsi più abbondanti riconducono alla fede".
Del resto, oltre
alla transcomunicazione strumentale, anche tutte le altre esperienze
ESP sembra che abbiano come scopo quello di far comprendere e, quindi,
conformare la nostra vita attuale a quella futura "superiore", sulla
linea della saggezza, dell'amore, della tolleranza e della giustizia.
Concludo
questo capitolo con un pensiero di Einstein: "Anche i miei passi verso
nuove verità sono stati accompagnati dal fascino del mistero. Chi non
ha familiarità col senso del mistero, è come un uomo morto" . Chiudersi
al meraviglioso e al fascinoso è come precludersi un varco verso nuove
scoperte, che, come si sa, nascono sempre dalle "curiosità" della mente.
In
margine a questa II Parte mi permetto di citare ancora un altro
pensiero del grande Einstein: "(La Parapsicologia) mi ha consentito di
comprendere una parte del Segreto che governa l'eternità della vita.
Quel Segreto spasima per farsi conoscere. Perché continuiamo a non
ascoltarlo? Perché, se la nostra felicità è possibile? ".
(4 - Continua..)
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