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Pratico. Questo parte dal
principio " Vivere come se Dio non esistesse", cioè dal
dio-Nulla. In concreto queste persone, forse la stragrande
maggioranza degli esseri umani, non si pongono neanche la domanda, perché la
trovano molto angosciante e inquietante, lontana dal loro voluto modo di essere
e di agire, quasi pericolosa, perché un eventuale tentativo di risposta o,
peggio, un percorso fatto di seria ricerca potrebbe provocare uno stato di grave
crisi al loro quieto vivere fra lavoro, divertimenti, consumismo esasperato e
voglia sconsiderata di apparire e far successo ad ogni costo, anche a prezzo e
detrimento della propria dignità. Tali persone sembrano essere come tanti
sugheri galleggianti sulle acque o come lacere foglie secche condotte qua e là
dal vento, simboli viventi cioè del vuoto e negazione della vita stessa. Questa
forma di ateismo mi sembra molto grigia, insignificante, superficiale e di
comodo, perché spinge a trascorrere la propria giornata terrena senza darle un
nome e un senso, alla mercé di qualsiasi evento, privata di un minimo soffio di
orgoglio. Alla fine ci si ritrova ad aver consumato il tempo concesso come se
non si fosse mai veramente vissuti, da fantasmi ambulanti, cioè scioccamente e
inutilmente, con tutti i conseguenti sotterfugi per nascondere i rimorsi e
giustificare anche ciò che moralmente in sé giustificabile non
è.
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