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Economico. In economia predomina, è inutile
nasconderselo, l'accumulo di denaro, talora senza scrupoli, in un mercato reso
globale, dove, purtroppo, non sempre vigono regole precise. Basta osservare
quanto sta accadendo in giro e che è sotto gli occhi di tutti: furti. scippi,
rapine, omicidi per 100 euro, pizzi e pizzini mafiosi, riciclaggio di risorse
economiche cosiddette porche, indecoroso spaccio di droga, arricchimenti da
illecita provenienza, speculazioni finanziarie di vario genere, ecc. Tutto
questo dice che il nuovo (ma anche antico) "dio" rimane
l'onnipotenza della "moneta", con la quale si crede di comprare e
di vendere tutto, compresa la propria dignità (scandali diffusi di ogni natura e
in tutti i settori del vivere). Per questa tipologia di ateismo, Dio, quello
vero, sembra come essere "morto" (H. Cox), perché c'è un altro che l'ha
sostituito in una società considerata nei suoi riti ripetitivi e nei suoi soli
ristretti confini terreni e nella quale l'unico scopo da perseguire sembra
essere non il "piacere di vivere" ma
il " vivere per il piacere". Per questo così esteso
ateismo il problema di Dio si pone solo nel momento nel quale compare la ferita
del dolore, la misera frana del castello di ricchezza accumulata (tracolli
economici e finanziari), la coscienza di dover lasciare tutto nella prospettiva
di una morte imminente. Questa forma di ateismo potremmo definirla di
rimozione.
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