Home arrow Articoli

j0341542.jpg                     Articoli suddivisi per categoria

La rimozione degli ostacoli per lo sviluppo PDF Stampa E-mail
Indice articolo
La rimozione degli ostacoli per lo sviluppo
Aspetti psicologici
Aspetti sociali ed economici
Conclusioni e bibliografia

Aspetti psicologici

Realtà del disagio giovanile: la casistica (i fatti di Castelluccio dei Sauri, Novi Ligure, Chiavenna, suicidi, disadattamenti vari...).
Necessità in ogni scuola della presenza dello Psicologo (depistaggio, diagnosi, consulenza, aiuto).
Imparare a conoscere e saper "ascoltare" l'alunno in uno spazio-tempo dove l'adulto non viene percepito come un "alieno". Atteggiamenti da evitare: la proiezione di sé, l'autodfesa, la direttività.
L'alunno è "una parola parlante, non parlata" (M. Baldini).
"Man mano che diminuisce il prestigio del linguaggio aumenta quello del silenzio" (G. Sontag).
Ogni essere umano è un mondo complesso: "Quanto più cerco di spiegarmi tanto meno mi capisco" (E. Ionesco);
"Io sono un mistero a me stesso" (Beato P. Pio). (Cfr. fig. 1)
L'alunno, come del resto ogni persona, è una unità psico-fisica costituita da confini permeabili.
Il cervello umano, strumento della psiche, è formato da 100 miliardi di cellule nervose, ciascuna delle quali può stabilire circa 2000 collegamenti con l'altra. (Cfr. fig. 2)
Ogni collegamento interneuronale è veicolo di un'informazione.
Strutturazione del cervello: emisfero destro (operazioni logico - matematiche); emisfero sinistro (attività emotivo-creative). Le funzioni nelle due parti sono interconnesse e, quindi, intercambiabili.
Elaborazione delle informazioni: attenzione - percezione - codificazione - memorizzazione.
Il "centro" elaboratore è l'Io o Coscienza.

Dopo l'"ascolto" di questa complessità sviluppare un comportamento di "empatia" (saper "amare" i propri alunni).
I luoghi di "ascolto empatico" o di "Counseling": il CIC ("Centro di Informazione e Consulenza" o "Sportello di ascolto": per le Scuole Superiori) e il PAI ("Punto di Ascolto e di Incontro": per le Scuole Medie).

Decodificazione dei blocchi psicologici:
Individuare con accuratezza il profilo personale di partenza dell'alunno.
Rispetto dei linguaggi personali per sviluppare quelli formali.
Ognuno ha un "proprio" stile di pensiero e un "particolare" modo di pensare, che deve imparare a saper "riconoscere".
L'intelligenza è una facoltà plasmabile ma non da plagiare.
Non solo "trasmettere", ma soprattutto "problematizzare" i dati (osservare- valutare - ipotizzare - sperimentare - verificare - risolvere).
Saper focalizzare l'ostacolo per gradualmente rimuoverlo e favorire così lo sviluppo dei fattori di crescita.
Far acquisire un metodo di studio ("imparare ad imparare") che aiuti lo sviluppo delle capacità apprenditive dell'alunno determinandone conseguentemente un apprendimento "significativo" (riorganizzazione della struttura cognitiva con integrazione di vecchie e nuove conoscenze ed esperienze): abilità metacognitive.

Insegnare a saper pensare: conoscenza dei codici specifici dei sistemi simbolico - culturali ("La voce della realtà è nel senso dei simboli": René Thom), conoscenza dei linguaggi e dei metodi specifici delle discipline, conoscenza dei processi del proprio pensiero, acquisizione di concetti semplici e concreti, dialogo interiore - parlare - scrivere - leggere per pensare e pensare per leggere.

- Educare al pensiero creativo o "pensiero bifronte" (sintesi delle tensioni fra opposti): apertura all'esperienza, luogo interno di valutazione, capacità di divertirsi componendo e ricomponendo gli elementi e i concetti noti. Concretamente: analisi e valutazione di opere artistiche, letterarie o manufatti finalizzata alla creazione spontanea di nuovi materiali.
- Istituzione di laboratori teatrali, musicali, manipolativo - artistici, di lettura, con allestimenti di spettacoli, mostre... Interessanti le esperienze di Genova con il Progetto "Genet" (Giornale telematico) e quelle della Scuola "Arcobaleno" di Marano Lagunare, in provincia di Udine (Educazione al "ben - essere").
- Utilizzare con più frequenza e intelligenza gli strumenti informatici.
- Per potenziare questa modalità di apprendimento ("saper fare"): stesura di un curriculum individualizzato, valorizzazione degli aspetti simbolici (segni e gesti), predisposizione di eventi aggiuntivi (rinforzi positivi), attenzione all' "effetto intervallo" (parziale apparente dimenticanza), aiuto a saper organizzare i dati (memorizzazione - deposito - recupero al momento opportuno).
- Evitare quattro rischi: il "locus of control" (ingiustificata aspettativa generalizzata di rinforzi: interni, se dipendenti dalla propria volontà; esterni, se dipendenti dagli altri. Ovviamente sono da preferire quelli interni), l' "effetto Pigmalione" (attesa ansiosa di risultati nell'insegnante e nell'alunno), l' "effetto stereotipia" (giudizio iniziale cristallizzato in pregiudizio successivo immodificato), l'"effetto alone" (farsi condizionare da elementi come la simpatia, la bellezza, la gradevolezza nel parlare, nel vestire o nell'atteggiarsi, l'adulazione mascherata...).

Il successo scolastico è la naturale conseguenza di una serie di autoregolazioni. (Cfr. fig. 3).
Esiste una stretta correlazione fra successo scolastico - scelte occupazionali - riuscita professionale.

Decodificazione dei blocchi emotivi:
Aiutare l'alunno a identificare, conoscere, vivere, controllare e saper gestire le proprie
emozioni in una visione positiva, autonoma e responsabile dell'affettività (forze vitali, energie arazionali, che possono trasformarsi, secondo le modalità di indirizzo e di uso, in razionali o irrazionali. Pascal: "Il cuore ha ragioni che la ragione non intende").

Le emozioni come "spazio psicologico di libero movimento" da utilizzare per l'integrazione e l'apertura agli altri, al dialogo e al confronto con il mondo circostante.
Stimolare l'alunno ad avere una positiva immagine del Sé (originalità, dono "pensato" da Dio, perciò importante e irripetibile: quindi stima e rispetto di sé) con la soluzione educativa del rinforzo.
Avere rispetto degli altri, dell'ambiente e delle cose.

Neutralizzare tre realtà: la "legge del branco" (con la ricerca dell'autonomia), l'ideologia della "prestazione fisica" che può spingere a sperimentazioni pericolose (alcool, droga, attività fisica esagerata, disturbi alimentari come bulimia e anoressia), la "depressione" (abbassamento del tono dell'umore, caduta negli interessi, astenia psicomotoria e sensazione di "mente vuota", noia, irrequietezza, difficoltà nella concentrazione, disturbo del sonno, rifiuto della scuola, ansia diffusa e, nei casi gravi, pensieri di morte).

Educare l'emotività nell'ambito dell'educazione ai valori (personali e sociali, dando così un "senso" alla vita).
Promuovere attività e progetti di solidarietà, adozioni a distanza.

Un'interessante esperienza effettuata presso una Scuola Media e Superiore di Roma (a.s. 2000) per prevenire il disagio: "Laboratorio di ricerca" come "palestra delle emozioni" (operatori e alunni si sono posti in discussione per "co-creare", senza la prospettiva negativa di una sanzione, una tipologia di relazioni). Dagli incontri di gruppo sono venuti fuori elementi come: la rabbia (per non essere capiti), l'aggressività (se il rapporto con genitori-insegnanti è negativo), la provocazione (raccoglierla e indirizzarla al positivo), la sfiducia, il pensiero conformista, il razzismo (soppressione, anche se con paura, di una realtà percepita come pericolosa), comportamenti a rischio (droga, alcool, suicidio, con alla base lo stress), timore della "perdita" (es. di un genitore), la ricerca di un genitore "autorevole" (non autoritario né indifferente, ma più presente, interessato, punto di riferimento stabile, sicuro e, quindi, degno di stima).
Complessità di questo tipo di intervento, ma necessario se si vuol assolvere con onestà alla propria missione di "educatori" e "formatori di coscienze".



 

.:Statistiche:.

Visite: 50398
Visite in questo mese: 0
Visite Oggi: 0