Poltergeist o altro?
La registrazione di suoni, come il ticchettio di un pendolo, anche dopo che il meccanismo di funzionamento di quest'ultimo è stato bloccato, può prestarsi a una varietà di interpretazioni. Oltre che a una forma di telecinesi o di poltergeist, io opterei più semplicemente per una registrazione da "trascinamento" dell'onda acustica, che ovviamene nei suoi effetti non si è ancora esaurita con il fermarsi della fonte dalla quale proveniva (l'orologio). Un'analisi dello spettro di tale onda potrebbe confermarne la continuità. Questo fenomeno, del resto, accade normalmente nella cosiddetta eco, che, anche se flebile, da uno strumento molto sensibile (il registratore) può essere tranquillamente intercettata e trasformata di nuovo in suono intelligibile, se non simile, almeno analogo a quello di cui è espressione. Questo sotto l'aspetto tecnico. Io, però, sarei curioso di sapere se, oltre a quanto detto e prodotto con i rumori generati dal movimento dei presenti a un incontro, non ci siano anche altre parole, messaggi e quant'altro totalmente estranei alla situazione concreta. Se tutto ciò si verificasse , io indagherei con attenzione: in fondo questo interessa maggiormente, più che le modalità del fatto tecnico in sé per sé studiate ormai e da tempo da più parti. Il fenomeno metafonico esiste: più che solo al "come" esso avvenga, io mi fermerei piuttosto sul "cosa" vuole comunicare e soprattutto sul "a chi" e "per quale scopo". Comunque sull'intera questione mi sono fatta un'idea e una convinzione ben precise e cioè: se le eventuali "voci" venissero confermate come autentiche, allora ci si troverebbe dinanzi a un qualcosa che alluderebbe a un "Altrove" che misteriosamente si sta disvelando.