A. Michele Zuppa |
A.
Michele Zuppa (Sannicandro G. 2..01 I914 - San Severo 7.08.1994) è stato una di
quelle figure culturali più luminose di questi ultimi nostri tempi. Laureatosi
in Lettere nel 1939 a Roma con il massimo dei voti, è stato per 14 anni docente
di Italiano e Latino presso il locale Liceo Classico "M. Tondi" e per
22 Preside al Liceo Scientifico "G. Ch. Rispoli" ( 1956-1962) e allo
stesso Classico poi fino all'età del pensionamento (1979). Uomo di vasta
cultura, fine conoscitore di Dante, docente dotato di buon senso e di
comprensione, "mollo amalo dagli alunni, apprezzato e stimato dalle
famiglie" (dal "Rapporto informativo" del Preside Domenico
Mancino del 15.9.1947), A. M. Zuppa ha lasciato soprattutto come Preside
la sua impronta nella scuola. Sotto la sua guida sono passate intere
generazioni di attuali professionisti, che ancora oggi avvertono il segno della
sua presenza, fatta di discrezione, ma anche di fermezza, quando era
necessario. Allora il Liceo Classico, grazie all'impegno del suo Preside,
ferveva di iniziative culturali : convegni di' studio sulla didattica,
pubblicazione di due Annuari (1968, 1977), convegni sul 1°centenario del
"Tondi" e sul 7° centenario dantesco... Coordinatore di Corsi
abilitanti (1971-72, 1974-75), Ispettore Onorario pelle opere di Antichità e
d'Arte del Comune di San Severo (1969), Il 2.6.1958 fu nominato Cavaliere al
Merito della Repubblica e nel 1991 insignito dal Circolo "Nuovi
Orizzonti" del "Premio San Severo".
A. M. Zuppa è stato soprattutto un raffinato studioso ed estese le sue ricerche in varie direzioni, concretizzatesi poi in diverse pubblicazioni, alcune in volumi, altre apparse su periodici e riviste specializzate. Ne ricordo solo alcune su : Umberto Fraccacreta, Giuseppina Carillo, Giovanni Guidiccioni, Luigi Capuana, Francesco De Sanctis, Giovanni Papini, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Luigi Pirandello, N. Michele Campanozzi e altre su problematiche inerenti alla scuola. In tutti questi scritti si avverte la sua capacità di analisi critica del testo, sviscerato con attenta e accorta lucidità anche nei minimi dettagli linguistici e semantici. Il suo modo di esprimersi nella parola e nello scritto era limpido, ragionato, controllato e sempre gradevole alla lettura, e all'ascolto : da Dante aveva ben appreso la misura e il rigore morale e intellettuale. Una dote particolare poi aveva, quella di saper "riconoscere" le doti degli altri : e questo non è poco. Questa figura di uomo, di educatore e di studioso, da chi scrive ben conosciuta e stimata, meriterebbe maggiore attenzione : è una personalità ancora tutta da riscoprire e da affidare alla memoria e alla coscienza con studi più appropriati e meglio definiti. Al suo nome è stata intiolata la Biblioteca d'Istituto del Liceo Classico "M. Tondi" di San Severo. |