2012: La grande bolla mediatica
2012.jpg Da più parti ormai si parla e si scrive del 2012 come di un anno di chiusura di un'era e dell'avvio di un'altra, che, a seconda della personali convinzioni, dovrebbe essere costituita o da elementi catastrofici (terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, profondi sconvolgimenti climatici, scomparsa quasi totale della vita, ecc.) o catartici, cioè di rinnovamento dello spirito e di cammino verso orizzonti meglio caratterizzati dalla presenza di valori.  Una volta circolavano le paure millenariste: tutti ricordano quelle relative alla fine del I millennio e le ultime legate al II (millennium bug). Oggi le distanze temporali si sono accorciate e le paure sono diventate a scadenza decennale, come se si temesse (o si desiderasse masochisticamente) la fine della storia umana, di questa nostra storia,  con una generalizzata apocalisse. Certamente oggi il male c'è, come peraltro c'è sempre stato nel tempo, la brutalità forse è più diffusa, le incertezze dominano in tanti settori del vivere, ma è anche vero che queste sono realtà cicliche già accadute in passato (pestilenze, guerre, eccidi, persecuzioni etniche e religiose, terremoti, ecc.), come è anche ben chiaro il sentimento dell'attesa dell'Evento come di una costante ricorrente:  basti ricordare quanta angoscia vi era nel mondo al momento della rivelazione del terzo segreto di Fatima.

Ritornando al 2012, cosa c'è di vero e cosa di  fantasioso? Per dare alla domanda un risposta il più possibile adeguata occorre analizzare con un po' di attenzione le ragioni addotte per una visione e lettura negative del 2012 e le relative controrisposte per tentare poi di trarre una conclusione  ragionevolmente obiettiva. Al di sopra di tutto deve, o dovrebbe, sempre prevalere il bisogno e il conseguente rispetto per la verità, qualunque essa sia.


(Pubblicato su "Il Giornale dei Misteri", Maggio 2009)
Ritornando al 2012, cosa c'è di vero e cosa di  fantasioso? Per dare alla domanda un risposta il più possibile adeguata occorre analizzare con un po' di attenzione le ragioni addotte per una visione e lettura negative del 2012 e le relative controrisposte per tentare poi di trarre una conclusione  ragionevolmente obiettiva. Al di sopra di tutto deve, o dovrebbe, sempre prevalere il bisogno e il conseguente rispetto per la verità, qualunque essa sia.


Argomenti e risposte

Vengono di seguito presentati i principali e più frequenti argomenti invocati da quelli che sostengono la tesi di un 2012 come di un anno nefasto per la storia e la vita della Terra e dell'umanità con le relative risposte a ciascuno di essi..


Il calendario Maya.
I Maya, antica ed evoluta civiltà sviluppatasi nel Centroamerica (Sud del Messico, Guatemala e Belize) intorno al 1500 a.C., erano molto attenti allo scorrere del tempo e alla sua misurazione: di esso avevano una concezione fortemente ciclica e non lineare, come accade in quella nostra occidentale.

Purtroppo quasi tutti i documenti scritti dai Maya in linguaggio ideogrammatico-fonetico furono distrutti dagli spagnoli al seguito di Fernando Cortez nel XVI secolo, ma alcuni di quelle tavole vennero nascoste dai sacerdoti e sono riuscite ad arrivare fino ai nostri giorni. La più importante di tutte viene chiamata Codice di Dresda, in quanto si trova attualmente in quella città tedesca. Il suo esame cominciò nel 1880, ma soltanto un secolo dopo, nel 1980, si è giunti ad una sua completa traduzione. Essa contiene informazioni precisissime sulle eclissi sia di sole che di luna e sugli eventi della fine del tempi, identificati secondo il calendario Maya con la data del 21 dicembre 2012.   A questo scopo elaborarono tre principali e complessi calendari: uno religioso (Tzolkin, con durata di 260 giorni), uno civile-solare (Haab, costituito da 365 giorni) e il terzo chiamato Lungo Conto. Quest'ultimo, formato complessivamente da 25.625 anni, veniva conteggiato a partire dalla nascita del pianeta Venere, cioè dal 23.613 a.C,,  I Maya sapevano che Venere era sia l'astro del mattino che quello della sera, come conoscevano anche che esso compie un giro intorno al sole in 224,7 giorni, mentre la terra in 365,2420 giorni. Il risultato combinato di questi due elementi è che il pianeta Venere sorgeva esattamente nello stesso punto del cielo visibile dalla Terra.

Il Lungo Conto era diviso in cinque grandi cicli cosmici (o Ere), corrispondenti ad altrettanti civiltà, ciascuno di 5125 anni  (Acqua, Aria, Fuoco, Terra, Oro) per poi ricominciare da zero. La nuova Era dovrebbe essere quella dell'Acquario, quando cioè il primo punto dell'Ariete nello Zodiaco tropicale uscirà dalla costellazione dei Pesci e entrerà in quella dell'Acquario: solo che è impossibile determinare quale sia tale "primo punto" e quindi anche la sua collocazione nel tempo. Ogni Era, secondo i Maya, veniva suddivisa in 13 sottocicli (baktun), ciascuno di 394 anni circa. L'ultima Era, quella dell'Oro, iniziata tra l' 11 e il  13 agosto 3114 a.C. (secondo il calendario gregoriano) o tra il 6 e l'8 settembre (calendario giuliano), dovrebbe terminare, dunque, nel 2012, e precisamente nel solstizio d'inverno (21 dicembre). Questo calendario, così come è arrivato fino a noi, è l'apice dell'espressione di un certo tipo di cultura risalente al I secolo a.C. tra il 50 e il 100 a. C., a noi nota solo attraverso la conquista spagnola del 1500, e probabilmente non sono stati i Maya a compilarlo ma i Toltechi, un popolo che veniva dal nord dell'America.

Di diverse devastanti calamità verificatesi circa 18.000 anni a.C. (scomparsa di Atlantide) o l'8000 a. C., cioè rispettivamente alla fine della prima e della terza Era (Acqua, Fuoco),  sono circa 520 miti a parlarne (Sumeri, Bibbia, Platone...). Il calendario è stato confezionato da sacerdoti, che erano anche filosofi, astronomi e scienziati.

Il calendario Maya si presenta, però, non congruente con l'anno galattico, noto anche come anno cosmico (GY, dall'inglese Giga Years), che è il periodo di tempo richiesto dal Sistema Solare per compiere un giro completo di rivoluzione attorno al centro della Via Lattea.  Le stime sulla lunghezza dell'orbita variano da 225 a 250 milioni di anni terrestri.

Le conclusioni di quanto esposto sopra, secondo questa ipotesi, sarebbero dunque le seguenti: l'inversione dei poli magnetici della Terra (e non del sole) ogni 12.812,5 anni con tutte le conseguenze distruttive che ciò comporta, lo sconvolgimento radicale della conformazione del  pianeta, la quasi totale scomparsa della vita  A sostegno di ciò si adduce l'osservazione che il rallentamento della terra, necessario per avere l'inversione dei poli,  dal 1960 fino al 2005 sarebbe stato di circa 5 minuti: da allora fino al 2012 esso dovrebbe avvenire secondo una linea esponenziale fino ad ottenere la fermata totale della Terra per circa 72 ore (tre giorni continui di sole da una parte e altrettante di notte dalla parte opposta).  Il tutto avverrebbe il 21 dicembre 2012, fine della quinta Era del calendario Maya (Oro).

R.: Il calendario Maya. Quelli che hanno elaborato i calcoli, come si è detto, erano soprattutto sacerdoti, filosofi e attenti osservatori delle stelle e in special modo del pianeta Venere. Sulle modalità seguite nella compilazione del calendario che a noi più interessa, quello cioè del Lungo Conto, ci sono, però, da porre alcune domande. Dal momento che ogni civiltà parte sempre da un punto per iniziare a conteggiare gli anni della propria storia (olimpiadi, fondazione di una città, ecc.), come e quali criteri i Maya hanno seguito per determinare con precisione la nascita del pianeta Venere, dal quale poi  partirono per il loro conteggio? In base a quali calcoli? Non possono essi essere fondati  sull'arbitrarietà o su presupposti squisitamente religiosi, cioè sulla necessità di dare e darsi delle regole utili per il proprio comportamento? Di quali strumenti scientifici di osservazione si sono serviti? Convertita in Era cristiana l'ipotetica nascita del pianeta Venere a quale anno di essa corrisponderebbe? Non si vorrà mica sostenere che esso realmente si sia formato appena  25.625 anni fa e non milioni, come sembra comprovato dalla cosmologia? Come, dunque, si può parlare di un inizio "certo" e, per giunta, a breve termine? È vero che i Maya hanno saputo prevedere con sufficiente esattezza alcune eclissi di sole e di luna, ma questo fatto in linea teorica non sarebbe difficile da  definire: basta notare attentamente l'andamento astronomico di tali fenomeni, peraltro ricorrenti nel tempo, e poi registrarli. I Maya hanno diviso i 25.625 anni del Lungo Conto in cinque Ere, con l'ultima, quella dell'Oro, che terminerebbe fra il 21-23 dicembre 2012 per dare inizio a un nuovo ciclo di altrettanti 25.625 anni. Ma alla fine di ogni ciclo essi usavano ricordarli con solenni celebrazioni e anche con feste: semplicemente si "ricominciava daccapo". Perché, dunque, la paura del 2012?  Dedurre  che il mondo finirà sarebbe insensato: è  come dire che il mondo terminerà il 31 dicembre 2009, perché in quella data finisce il calendario della modella sexy di turno. In ogni caso il solstizio d'inverno del 2012 sarà uno come tanti altri del passato.

Dovendo, inoltre,  la nuova Era essere caratterizzata dall'entrata nella costellazione dell'Acquario, qual è il "primo punto" di quella dell'Ariete? Quali oggettive e sperimentali premesse scientifiche oggi ci sono per dire che "tutto" finirà proprio il 2012?

Gli archeologi, quelli seri, spiegano che il calendario Maya è ciclico: quindi non farà altro che ripartire, esattamente come il nostro calendario non fa finire il mondo il 31 dicembre, ma riprende (per pura convenzione) il primo gennaio. Inoltre, sempre secondo gli archeologi, nei reperti Maya non vi è alcuna indicazione che i popoli mesoamericani pensassero che il 2012 avrebbe portato la fine del mondo, anzi.

Poi  ci sarebbe una precisazione di fondo da fare, che vale anche per tante altre cosiddette profezie. I  calendari giuliano (da Giulio Cesare, 46 a. C.) e gregoriano (da Gregorio XIII, 1582 d. C.)), che fra di loro si distinguono solo per la differenza di un mese nel computo, si basano su un errato calcolo storico, relativamente alla data di nascita di Cristo, fatto nel secolo VI (525) dal monaco sciita residente a Roma Dionigi il Piccolo: in realtà l'era cristiana avrebbe dovuto avere origine fra i 7 e i 4 anni prima dell'attuale. Su questo sono concordi tutti: biblisti e storici. Sicché oggi non si dovrebbe essere nel 2009, ma fra il 2013 e il 2016, con un 2012, quindi, già alle spalle da alcuni mesi, senza che, nel frattempo e per nostra fortuna, sia accaduto qualcosa di catastrofico. 

Le stesse osservazioni vanno fatte per altri racconti di questa natura risalenti a varie tradizioni (cambogiana, teschi di cristallo, profezia delle piramidi...).

Da non dimenticare, infine, è il fatto che di calendari ne esistono tanti a seconda delle varie civiltà, sicché anche il conteggio degli anni si presenta estremamente variabile e difforme l'uno dall'altro: quello ebraico (inizia dal 6 ottobre 3761 a.C. anno della creazione), cinese (inizio dal 2637 a. C.), islamico (inizio dal 622 d. C. anno dell'Egira), ecc.


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Fig. 1. Immagine di una divinità Maya nella sua configurazione ciclica


La profezia di San Malachia, o Profezia dei Papi, è una premonizione attribuita a San Malachia di Armagh, contenuta in un testo dal titolo Prophetia de Summis Pontificibus, in cui il Santo avrebbe descritto tutti i 111 (o 112) futuri Papi da Celestino II (1143-1144) fino all'ultimo della storia, indicandoli con un motto in latino. Questa profezia cominciò a circolare nel 1595 quando venne pubblicata da Arnold Wion. La cosa che lascia molte persone un po' perplesse sulla sua autenticità è proprio il fatto che le descrizioni accanto ai Papi siano molto dettagliate fino al 1595 e più sfumate e facilmente adattabili ai Papi successivi. Un altro dato è che nella lista sono presenti anche alcuni antipapi. Compaiono, però, alcune descrizioni che sembrano molto dettagliate per alcuni Papi dopo il 1595  La Profezia di San Malachia si conclude con queste parole: "Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia". Nelle allusioni sembra molto simile al terzo segreto di Fatima .

La profezia sulla distruzione di Roma e di altri terribili eventi , oltre che in Beda il Venerabile (VIII sec. d. C.) e in San Giovanni Bosco (5 gennaio 1870),  si trova anche in un messaggio trovato nel XVII secolo e attribuito genericamente al Monaco di Padova. In esso si dice: "Quando l'uomo salirà sulla luna, grandi cose staranno per maturare sulla terra. Roma verrà abbandonata, come gli uomini abbandonano una vecchia megera, e del Colosseo non rimarrà che una montagna di pietre avvelenate".

R.: San Malachia. Le previsioni fatte dal santo monaco irlandese sono chiaramente ispirate alle idee millenariste e poi sono quasi sempre interpretabili "a posteriori", a Pontefici cioè già eletti: in questi casi, a fatti accaduti, tutto è applicabile con sufficiente creatività. Nelle Profezie di San Malachia si parla di 111 Papi e di un eventuale 112° (Petrus Romanus), quindi ne mancherebbe ancora uno. Molti hanno pensato che la frase conclusiva della profezia si riferisse a un 112° Papa, anche se i motti in latino sono 111. In realtà, la Profezia suddetta non numera i Papi, e non parla affatto di un 112° Papa. I vari motti sono elencati uno sotto l'altro, e proprio sotto l'ultimo motto, "De gloria olivae", c'è la frase  riportata relativa al "Petrus Romanus". Nel documento più antico in cui è riferita, la frase sul "Petrus Romanus" è così vicina al motto "De gloria olivae" che essi sono probabilmente lo stesso soprannome, la stessa descrizione di uno stesso Papa. L'illusione dell'esistenza di un 112° Papa sarebbe, in altre parole, semplicemente una tragica "trappola" in cui chi ha finora interpretato la profezia sarebbe caduto. Benedetto XVI sarebbe, quindi, da collocarsi già dopo l'ultimo Papa



Nostradamus (Saint-Rémy in Provenza 14.12.1503- Salon in Provenza 2.7.1566): medico, astrologo e farmacista, a 16 anni conoscitore di latino-greco-ebraico, grande viaggiatore e ricercato consigliere di re e regine, di ascendenze ebraiche della tribù di Isacar e depositario familiare delle tradizioni esoteriche ebraiche ed egizie, contemporaneo di grandi uomini, come Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Guicciardini. Nella sua tomba portò scritto nella mano un foglio con il nome e l'anno della profanazione della stessa, cosa che avvenne all'epoca della Rivoluzione Francese: il profanatore morì il giorno dopo! Oltre a Arbor mirabilis (rielaborazione di antiche profezie cristiane) e alle ben note Le Profezie (10 Centurie ciascuna costituita da 100 quartine, scritte in linguaggio criptico) e a tantissimi altri scritti, è attribuito a Nostradamus anche il cosiddetto Libro perduto, una raccolta di 80 tavole nelle quali sono raffigurati vari elementi: 8 sono introduttive, le ultime 72 simboliche di eventi.(Fig. 2)


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Fig. 2. Prima pagina del manoscritto

Si tratta di 80 immagini acquerellate, rilegate sotto forma di codice, scoperte nel 1982 dai giornalisti Enza Massa e Roberto Pinotti nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Fondo Vittorio Emanuele 307) e attribuito a Nostradamus (Michel de Notre-Dame). In una scheda originale dei padri cartusiani (latino di "certosini") allegata al manoscritto, si dice  che il codice venne portato a Roma nel 1622 dal figlio, César de Notre-Dame, per essere donato al cardinale Maffeo Barberini, futuro Urbano VIII (Pontefice dal 1623 al 1644). Un manoscritto simile a questo è il MARSTON MS 225, che si trova nella Biblioteca dell'Università di Yale, a New Haven (Connecticut, USA). Il manoscritto proviene dalla Baviera e Boemia, probabilmente nell'ambito di quella corte imperiale presso cui ebbe molto probabilmente un grande impatto. L'iscrizione sull'ultima pagina del libro fa pensare che si tratti di un testo proibito: vi si legge, infatti, che il Cardinale Barberini, allora Direttore della Biblioteca Vaticana, poiché la Chiesa non voleva che nessun altro possedesse il libro, chiese a persone fidate di interpretarlo, ma non ebbe risposte molto convincenti. Alcuni oggi credono che le ultime 7 immagini del manoscritto costituiscano una ragione sufficiente per farlo scomparire e sostengono che questi disegni e i possibili riferimenti all'Anticristo indichino con allarmante precisione quando e come si avvererebbe il peggiore incubo del genere umano, cioè la fine del mondo.

Per il nostro argomento delle 72 tavole interessano le ultime sette. Nelle prime quattro di queste è raffigurata  la ruota della terra (o della fortuna) a otto raggi nelle diverse posizioni in cui viene a trovarsi  lungo il corso del tempo: allineamento dai bordi esterni al centro della galassia e linea che passa al suo equatore (prima croce o croce divina) e linea che unisce gli angoli della posizione della terra all'equinozio e al solstizio (seconda croce o croce umana) in modo da formare una figura disordinata (l'Anticristo)  e poi una croce. (Fig. 3 e 4)

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Fig. 3. La ruota a otto raggi (lotta fra Cristo e Anticristo)

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Fig. 4. Allinamento galattico (le due croci).


Le due croci (= l'incrocio dei  due allineamenti astronomici) non si allineano dall'11.000 A.C. , all'incirca 13.000 anni fa.  Nella quinta (n. 70) sotto la ruota compaiono tre immagini di eclissi di sole e una di luna , verificatesi e da completarsi, secondo Nostradamus,  appunto negli ultimi venti anni (1992-2012). La linea che unisce lo scorpione al sagittario indica l'allineamento galattico (Fig. 5).


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Fig. 5. La fine dei tempi


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Fig. 6

Nella settima e ultima  tavola (n. 72) la ruota si presenta senza raggi, come a dire che la ruota, privata di raggi, non gira più e quindi che il tempo sarebbe finito (Fig. 6).

R.: Nostradamus.  È vero che fra le 72 tavole riportate nel Libro perduto c'è la numero 70 che sembra essere catastrofica e in qualche modo rinvierebbe al 2012, quando cioè negli anni che intercorrono dal 1992 al 2012 si saranno verificate, sempre secondo Nostradamus,  tre eclissi di sole e una di luna.

In realtà di eclissi di sole, fra anulari e totali, dal 1992 a oggi se ne sono verificate ben dieci:

4.01.1992 visibile in Australia e Nord America;
11 agosto 1999;
21.06.2001 visibile Africa e Sud America;
4.12.2002 visibile in Africa, Indonesia e Australia;
21.11.2003 visibile in Australia e Sud America;  
29/03/2006 visibile in Africa, Europa, Asia;
7.02.2008 visibile in Australia e Nuova Zelanda;
1.08.2008 visibile in Europa, Asia, Nord America;
22.07.2009 visibile in Asia, Oceania e Isole Hawai;
11.06.2010 visibile in Sud America

e di luna, sempre dal 1992 a oggi,  ben nove:

Dicembre 1992;
Giugno 1993;
16.09.1997;
21.01.2000;
14.03.2006;
3.03.2007;
28.08.2007;
21.02.2008;
15.06.2011.

Dunque i conti previsti da Nostradamus non tornano!
Nella tavola successiva (la sesta) dello stesso testo (la numero 71), peraltro, al di sotto della ruota con gli otto raggi campeggia la presenza di una grande arca, simbolo indubbio di salvezza (Fig. 7).

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Fig. 7. L'arca di una possibile salvezza.

È come se Nostradamus volesse far intendere che tutto "potrebbe" finir male, ma c'è sempre l'offerta di una opportunità di redenzione, basta solo la volontà di cambiare il comportamento in direzione del bene: è l'uomo, in fin dei conti, a costruirsi il proprio futuro nel bene, come, purtroppo, anche nel male. Il vuoto della ruota, come appare nella 72° tavola (Fig. 6), non indicherebbe affatto la fine del tempo, ma l'inizio auspicabile di un "nuovo tempo"  alla luce di Cristo: quei "nuovi cieli e nuova terra", dei quali parla San Pietro nella sua seconda Lettera (c. 3, vss. 13) 


Leone XIII. Il 13 Ottobre 1884 Leone XIII, mentre celebrava la Messa, ebbe una visione. Il Pontefice, descrivendo con orrore tale visione, disse che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti quando il potere di Satana avrebbe raggiunto il suo apice.
Di questo episodio sono note varie versioni. Secondo quella più comunemente accettata si dice che Leone XIII avrebbe sentito due voci: una dolce e gentile, l'altra roca e aspra. Gli parve che queste voci provenissero da vicino al tabernacolo. Subito capì che la voce dolce e gentile era quella di Gesù, mentre quella roca e aspra apparteneva a Satana. In questo dialogo Satana avrebbe affermato con orgoglio di poter distruggere la Chiesa, ma per fare questo chiedeva più tempo e più potere.
Gesù avrebbe acconsentito alla richiesta e gli chiese di quanto tempo e di quanto potere avesse bisogno. Satana rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e un maggior potere su coloro che si fossero messi al suo servizio. Gesù avrebbe accordato a Satana il tempo e il potere che chiedeva, dandogli piena libertà di azione.  Si racconta sempre che Leone XIII rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in onore di San Michele per la protezione della Chiesa.
Anche la Monaca di Dresda (1680-1706) profetizzò l'insediamento di Lucifero sulla terra. La veggente diceva che ciò sarebbe avvenuto tra il 1940 e il 2010, quando cioè "dominerà sulla terra la gerarchia satanica, guidata da un demone che parlerà la lingua di Attila, ma che indosserà le vesti di Cesare".

San Pio X.  Una simile  visione sembra abbia avuto anche San  Pio X  ed è riferita  da Stephen Skinner in " Millenium Prophecies". Nel 1909, nel corso di un'udienza, San Pio X cadde improvvisamente in uno stato molto vicino alla trance. Ridestandosi, disse profondamente turbato: "Ciò che ho veduto è terribile! Sarò io o un mio successore? Ho visto il Papa fuggire dal Vaticano camminando tra i cadaveri dei suoi preti. Si rifugerà da qualche parte, in incognito, e dopo una breve pausa morrà di morte violenta".

Profezie di P. Pio. Le profezie di Padre Pio riguarderebbero la fine dei tempi e avrebbero con altre profezie della Madonna e con dei passi biblici molte analogie. Ampiamente diffuse in rete vengono, però, ritenute da alcune persone soltanto dei falsi.  Vediamo lo stesso il contenuto di alcune di esse tratte dal libro "I grandi Profeti" di Renzo Baschera): "L'ora dei castighi è vicina, ma manifesterò la Mia Misericordia. La vostra epoca sarà testimone di un terribile castigo...  Uragani di fuoco saranno scagliati dalle nuvole, e si estenderanno su tutta la terra. Temporali, tempeste, tuoni e piogge ininterrotte, terremoti  copriranno la terra durante tre giorni. Seguirà allora una pioggia di fuoco ininterrotta, per dimostrare che Dio è Signore della creazione... Per prepararvi a questa prova, vi darò dei segni e delle istruzioni: la notte sarà freddissima, il vento spunterà, il tuono si farà sentire...Nella terza notte cesseranno i terremoti ed il fuoco, e il giorno dopo il sole risplenderà di nuovo. Gli angeli scenderanno dal cielo e porteranno sulla terra lo spirito della pace. Un terzo dell' umanità perirà... Preparatevi a vivere tre giorni al buio totale. Questi tre giorni sono molto vicini... Scomparirà una terra... una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche... Una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni... Padre Pio..."

R.: Visioni di Leone XIII e di San Pio X e le profezie di P. Pio.  Perché un episodio possa definirsi storico, e quindi credibile, occorre che sia suffragato o da documenti scritti o da testimonianze orali attendibili. Nei nostri tre casi mancano sia i primi che le seconde e poi nessun riferimento è esplicitamente fatto all'anno 2012. E per quanto riguarda P. Pio, essendo stato chi scrive un amico fraterno del Vice Postulatore Generale della Causa di Canonizzazione del Santo di Pietrelcina, Padre Gerardo Di Flumeri (scomparso l'8 maggio 2006), può testimoniare in tutta coscienza di non aver mai sentito parlare da lui, raccoglitore diligentissimo di tutta la documentazione relativa al Santo,  di eventuali "profezie di P. Pio" In quelle presunte, peraltro, non si fa un minimo cenno all'anno 2012. Non si capisce da dove siano spuntate!


Terzo segreto di Fatima.. Anche nel terzo segreto di Fatima, rivelato pubblicamente il 25 giugno 2000, viene annunciato qualcosa di simile: "Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio "qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti": un Vescovo vestito di bianco. Abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio." Secondo alcuni il testo non sarebbe stato pubblicato nella sua interezza per non creare pericolosi allarmismi, perché ci sarebbero alcune informazioni nefaste per la storia dell'umanità: perciò sarebbero stati omessi 25 righi della lettera di Suor Lucia.

R.: Terzo segreto di Fatima.  Anche in questo non si accenna affatto all'anno 2012 e lo stesso Papa Giovanni Paolo II l'ha commentato come descrizione dell'attentato che subì in Piazza San Pietro ad opera di Alì Agca il 13 maggio 1981. Qualcuno sostiene che il segreto non sia stato rivelato nella sua interezza dal Card. Angelo Sodano (25 giugno 2000), affermando che sarebbero stati omessi 25 righi del testo originale consegnato da Suor Lucia. Ma quali sono le ragioni oggettive addotte? Una presunta supposizione, che non si fondi su dati certi, non fa storia né tantomeno verità. Del resto, può mai la Madonna, Madre degli uomini, predire o annunciare sadicamente una fine funesta senza offrire nel contempo una possibilità di salvezza? Teologicamente la cosa non sarebbe accettabile. Non a caso raccomandò sempre: penitenza, preghiera e conversione. 


Medjugorje. Le apparizioni iniziarono alle 17,45 di mercoledì 24 giugno 1981 e la Madonna, a differenza di Fatima, scelse 6 persone alle quali manifestarsi: Vicka Ivankovic, Marija Pavlovic, Ivanka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Jakov Colo e Mirjana Dragicevic.  Nei suoi messaggi non vi è soltanto la richiesta di amore e preghiera, ma  ai sei ragazzi  furono assegnati dei segreti: 10 ad ogni veggente. Sono segreti che riguardano anche il futuro e il destino del mondo.  Ogni veggente ha il dovere di non divulgare nessun segreto fino ad un preciso "ordine" della Madonna; ma qualcosa, nel corso degli anni, è riuscito ad emergere. Ogni qual volta la Madonna  fornisce l'ultimo segreto ad un veggente, le sue apparizioni per la persona in questione si limitano a date particolari, come i compleanni, e cessano di essere giornaliere.

Mirjana Dragicevic Soldo ha ricevuto l'ultimo segreto il 25 dicembre 1982.

Ivanka Ivankovic-Elez ha avuto le apparizioni quotidiane dal 24 giugno 1981 al 7 maggio 1985.
Marija Pavlovic Lunetti vide la Madonna la prima volta il 25 giugno 1981. Ha ancora le apparizioni quotidiane. Tramite lei, ogni 25 del mese, la Madonna dà il suo messaggio mensile al mondo. Finora le sono stati affidati nove segreti. Vive in Italia, a Monza.
Vicka (Vida) Ivankovic. Le apparizioni quotidiane per lei non sono ancora cessate.

A Ivan Dragicevic la Madonna  appare tuttora quotidianamente e gli ha affidato nove segreti.
Jakov Colo da1 12 settembre 1998 non ha più l'apparizione quotidiana, avendogli la Madonna rivelato l'ultimo segreto.

Alcuni contenuti dei segreti: "Per chi non crede, verrà lasciato un segno visibile sul luogo delle apparizioni, a Medjugorje, che sarà eterno, indistruttibile e visibile da tutti quelli che ci si recheranno. Ma quando il segno apparirà sarà troppo tardi per la conversione... Prima del segno visibile che sarà dato all'umanità, ci saranno tre avvertimenti al mondo. Gli avvertimenti saranno avvenimenti che succedono sulla terra... Tre giorni prima di uno degli avvertimenti essa informerà un sacerdote di sua scelta, il sacerdote scelto è il padre francescano Petar Ljubicié... Il nono e il decimo segreto sono gravi... Avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno, potete allontanare la guerra, sospendere le leggi naturali... Dopo il primo avvertimento, gli altri seguiranno entro breve tempo. Gli uomini così avranno del tempo per convertirsi".

R.: Medjugorje.  Delle apparizioni mariane a Medjugorje  ci sono alcuni elementi che bisogna sottolineare: a differenza di tante altre apparizioni mariane (Lourdes, Fatima) durano da circa 28 anni (1981), si registrano numerose conversioni, esistono tre segreti non ancora rivelati e che sono stati affidati dalla veggente Mirjana Dragicevic Soldo al padre francescano Petar Ljubicié, questi ultimi saranno resi noti tre giorni prima della realizzazione di un grande segno visibile e permanente, gli ultimi due di essi sono  "gravi", invito pressante alla conversione e alla pace. Alcune osservazioni: se il segno promesso sarà "visibile e permanente" ciò vuol dire che comunque esisteranno persone ancora in vita in grado di osservarlo e che quindi nessuna fine dei tempi si verificherà, se le apparizioni durano ancora tanto a lungo non è per un gioco della Madonna a voler tenere in sospeso gli animi ma per invitare le coscienze a un recupero di fede e di valori, comunque non si fa nessuna menzione al 2012. E, infine, la Madonna non ha detto forse che "le preghiere e il digiuno possono sospendere le leggi della natura"?


Le previsioni nei secoli. L'interrogativo relativo alla Fine del mondo ha attraversato da sempre tutti i secoli e tutte le culture. Per restringere lo sguardo solo all'Era cristiana e al nostro Occidente, già dalla scrittura delle Lettere degli Apostoli e soprattutto dell'Apocalisse di San Giovanni si pensava che essa fosse imminente e i primi cristiani l'attendevano con trepidazione (il ritorno del Signore Gesù). Poi sorsero interi movimenti a predicare la catastrofe finale: gli Ebioniti nel II secolo, i Montanisti nel III, Gioacchino da Fiore e i suoi seguaci nel XII, gli Anabattisti nel XVI, i Mormoni nel 1830, gli Avventisti nel 1833, gli Avventisti del Settimo Giorno nel 1860, gli Studenti Biblici nel 1879, i Testimoni di Geova nel 1831 (data spostata al 1914 e poi al 1915, 1924, 1975 e 1984). Non sono mancate altre previsioni avanzate da persone singole (veggenti o profeti), sette guidate da "santoni" e credenze esoteriche: Nostradamus nelle "Centurie" (1997), "profeti vari" (1999), passaggio della cometa di Halley (1910 e 1986),  profezie della Grande Piramide (1953) ...  Il 2012, per alcuni, dovrebbe essere, però,  diverso dagli altri anni.

R.: Le previsioni nei secoli.  Quelle riportate sopra si sono alla fine rivelate tutte erronee e senza fondamento, anzi alcune si sono poi risolte in autentiche tragedie di massa:  19 novembre 1978 ( in Guyana: 911 suicidi di membri della setta Tempio del popolo, guidata dal reverendo Jim Jones); 19 aprile 1993 (a Waco, in Texas: 84 suicidi di membri della setta Davidiani, guidata dal santone David Koresh); 5 ottobre 1994 e 25 dicembre 1995 (in Svizzera,  in Canada e in una foresta a est di Grenoble: complessivamente 69  suicidi di membri della setta Tempio del Sole, guidata dal medico belga Luc Jouret)...  Si spera soltanto che il riferimento inconsulto al 2012 non provochi un qualcosa di analogo.


Precessione degli equinozi.  L'asse terrestre subisce una precessione (una rotazione attorno alla verticale, simile a quella di una trottola) a causa della combinazione di due fattori: la forma non perfettamente sferica della Terra (che è uno sferoide oblato, sporgente all'equatore) e le forze gravitazionali della Luna  e del Sole, che, agendo sulla sporgenza equatoriale, cercano di allineare l'asse della Terra con la perpendicolare al piano dell'eclittica. Il risultato è un moto di precessione che compie un giro completo ogni 25.776 anni circa (se ogni 71,6 anni c'è approssimativamente la precessione di un grado, allora 71,6 X 360 = 25.776 anni), durante il quale la posizione delle stelle sulla sfera celeste cambia lentamente. Di conseguenza, anche la posizione dei poli celesti cambia: infatti, tra circa 13.000 anni, sarà Vega e non l'attuale Polaris (Stella Polare) ad indicare il polo nord sulla sfera celeste. La precessione non è perfettamente regolare, perché la Luna e il Sole non si trovano sempre nello stesso piano e si muovono l'una rispetto all'altro, causando una variazione continua della forza agente sulla Terra. (Fig. 7 e 8)



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Fig. 5



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Fig. 6


Questa variazione influisce anche sul moto di nutazione (oscillazione)

È da notare che il movimento di inclinazione dell'asse è lento nel tempo e non subisce repentine esponenziali accelerazioni in quanto a rallentamento, tranne in casi di violenti collisioni con grandi asteroidi, per poi ritornare nella posizione precedente..

Il fenomeno della precessione non riguarda, dunque, l'anno 2012. Si dice, però, secondo la tesi dei catastrofisti,  che in questi ultimi decenni, a partire dall'anno 1960, si sta notando un rallentamento della rotazione della Terra sul proprio asse (dai 3 ai 5 minuti) e che nei prossimi tre anni tale fenomeno dovrebbe assumere un'accelerazione esponenziale fino ad arrivare alla totale fermata del pianeta fra il 21 e il 23 dicembre 2012 (solstizio d'inverno).

R.: Allineamento galattico e precessione degli equinozi.  L'elemento astronomico spesso citato dai sostenitori di queste teorie è il cosiddetto allineamento galattico o equinozio galattico, ossia l'allineamento del Sole, nel giorno del solstizio di dicembre, con il piano equatoriale della Via Lattea, la galassia di cui fa parte il sistema solare. Questo fenomeno è reale, ma viene collocato erroneamente nel 2012 da molti autori che annunciano la fine del mondo per quella data. Infatti i calcoli astronomici indicano che in realtà il centro del Sole si è allineato con l'equatore galattico già nel 1998, e oltretutto lo ha fatto nell'ambito di un lentissimo allineamento più generale del suo disco, che dura circa 36 anni.  Si tratta in ogni caso di allineamenti del tutto arbitrari: il piano equatoriale galattico è un costrutto immaginario, non una demarcazione reale. Inoltre questo allineamento del Sole con l'equatore galattico esiste soltanto dal punto di vista soggettivo della Terra: il Sole in realtà transita fisicamente per il piano di quest'equatore ogni 32 milioni di anni circa. Si tratta quindi di un moto estremamente lento, per il quale non ha assolutamente senso parlare di bruschi allineamenti che si realizzino  in date precise, né tantomeno si può parlare, stando alle predizioni  dell'astronomi babilonese del III sec. A.C. Berosso, che il 21 dicembre 2012 vedrà una disposizione planetaria così singolare ed unica da verificarsi soltanto una volta ogni 45.000 anni: nessuna certezza scientifica vi è in merito.

Neanche è razionalmente sostenibile l'ipotesi di un esponenziale e improvviso rallentamento nella rotazione della Terra in quella data  sul proprio asse con tutto ciò che ne conseguirebbe. La realtà invece dice un'altra cosa: il rallentamento è un fenomeno lentissimo nel tempo, l'inclinazione dell'asse terrestre  è attualmente di 23,5° (con 1° ogni 71,6 anni, fino a raggiungere il massimo di 25°). Solo la collisione con un asteroide dal diametro di 500 metri di lunghezza potrebbe causare una fortissima inclinazione dell'asse terrestre con tutte le conseguenze prevedibili (sul piano climatico e della vita). Per fortuna quelli ogni anno cadono sulla terra (circa 12.000) sono di appena un metro.

E' vero che all'interno della terra si sviluppano enormi campi magnetici (magma, rocce) che talora fanno spostare l'ago della bussola di qualche grado al polo nord (a est o a ovest della Stella Polare), ma che si arrivi al ribaltamento totale dei poli  (nord a sud e viceversa) è quanto mai improbabile in tempi brevi, ma solo eventualmente dopo centinaia di migliaia di anni, quando cioè la turbolenza magnetica terrestre dovesse diventare  caotica o se su di essa dovessero cadere asteroidi di considerevoli dimensioni tale da sovvertirne radicalmente l'attuale posizione.

Alcuni astrofisici prevedono nei prossimi anni un aumento dell'attività radioattiva ed elettrica nel Sole, ma questo evento rientra, per così dire, nella norma  della nostra stella, peraltro  con scarsi riflessi sulla vita della Terra, se non qualche disturbo per le nostre linee elettriche, come accaduto, per esempio, nel 1989 nel Continente Nordamericano.

C'è da aggiungere un'ultima osservazione. Il Sole ha ancora una vita di circa altri quattro-cinque miliardi di anni prima che possa esaurire il proprio "combustibile" (elio), espandersi, esplodere e diventare poi una stella nana, con la relativa fine dei pianeti del suo sistema. In questo quadro generale poco c'entra il 2012!



Collisioni con asteroidi e/o pianetini.Questo è il vero e reale rischio e  viene dallo spazio. Se la Terra fosse una sfera perfetta non potrebbe conservare la rotazione attorno ad un asse, sarebbe come una palla, cioè sempre pronta a variare l'asse di rotazione. La Terra, invece, è leggermente schiacciata ai poli con una differenza tra il diametro della Terra ai poli e il diametro della Terra all'equatore che è di soli 44 chilometri (12.712 chilometri il minore e 12.756 il maggiore), una differenza minima che   basterebbe l'impatto da parte di un corpo astrale con un diametro dai cinquecento ai settecento metri per spostare l'asse terrestre di circa venti gradi. Se la Terra fosse una massa rigida il movimento precessorio dell'asse la riporterebbe nella sua posizione iniziale. Vi sarebbero distruzioni, ma l'asse di rotazione resterebbe immutato.

Il nostro pianeta invece è formato da una sottilissima crosta dura all'esterno (circa 15-20 chilometri di spessore), e un'enorme massa fluida all'interno. Questa specie di crema calda, una volta variata la posizione dell'asse, tende a mantenere il nuovo asse di rotazione verificatosi neutralizzando l'effetto di ritorno alla posizione precedente del giroscopio.  Nel caso di un impatto con un asteroide delle dimensioni riportate, o maggiori, oltre all'effetto distruttivo dell'impatto stesso, si verificherebbe quindi anche uno spostamento dell'asse terrestre.

A causa dello spostamento si avrebbe subito la rottura in più punti della crosta terrestre. La crema bollente tenderebbe ad uscire dalle fessure della sottilissima crosta fredda, provocando terremoti ed eruzioni vulcaniche. Se a questo aggiungiamo la formazione di enormi onde in grado di spazzare le terre emerse, il quadro si offre certamente apocalittico. La meteorologia sarebbe immediatamente stravolta e si potrebbero verificare piogge di mesi e inaridimenti di zone un tempo fertili.

Ogni anno cadono sulla terra circa 12.000 corpi celesti del diametro massimo di circa un metro, ma attorno alla Terra ruotano migliaia di corpi con orbita instabile di cui alcuni di oltre 2.000 metri di diametro. Che la Terra sia un bersaglio è fuori dubbio, che lo sia stato in passato pure: le centinaia di crateri da impatto presenti sulla sua superficie lo dimostrano. Parecchi testi antichi ci raccontano di grandi catastrofi successe nel passato: il diluvio biblico, l'epopea di Gilgamesh, la distruzione di Atlantide non sono che le più famose. In tutti questi testi si parla di onde enormi che sommergono la terra abitata, di sensibili variazioni del clima; possibile che in tante parti differenti e lontane tra loro si parli delle stesse cose, quasi con le stesse parole, e tutto ciò sia solo frutto della fantasia di qualche autore?

Recentemente due sarebbero i pericoli di impatto che la Terra subirebbe da un corpo celeste: il cosiddetto Pianeta X o Nibiru (il "pianeta oscuro o dell'attraversamento" secondo i Sumeri) e l'asteroide Apophis.

Il primo (Pianeta X), con la sua estesa orbita ellittica di circa 3600 anni, sta attraversando il sistema solare, cosa che fa periodicamente, e starebbe in rotta di collisione con la Terra e questo accadrebbe prima nel 2009 e poi nel 2012 con tutte le conseguenze devastanti facilmente prevedibili. Molti astronomi sostengono questo: un pianeta o una stella nana sarebbe stata osservata già da molti anni. (Fig. 9)



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Fig. 7. Il Pianeta X (nel cerchio in rosso)

Inoltre, tutti gli altri pianeti si stanno proiettando in orbite circolari differenti intorno al Sole e ciò  sembrerebbe far supporre un'entrata da parte di un oggetto spaziale (Pianeta X ?), che, se veramente esiste, avrebbe anche lui ripreso questa orbita circolare.  Nella sua marcia di avvicinamento Nibiru attraversa lo spazio cosmico compreso tra la fascia degli asteroidi e Giove, ma questa volta Nibiru potrebbe avvicinarsi eccessivamente alla Terra, esercitando un surplus di attrazione gravitazionale in grado di influenzare e accelerare i mutamenti climatici in atto sulla Terra. (Fig. 10)



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Fig. 8. Orbita del Pianeta X


Il secondo pericolo verrebbe dall'asteroide Apophis che transiterebbe nelle vicinanze dell'orbita terrestre  il 2029 e il 2036. La sua scoperta risale al 19 giugno 2004 da parte del Kitt Peak National  Observatory dell'Arizona (USA) e confermata poi il 18 dicembre successivo dall'Osservatorio di Siding Spring (Australia). Apophis (dal dio egizio Apofi, il Distruttore) ruota intorno al sole con un periodo orbitale di  circa 323 giorni e ad ogni giro di rivoluzione incontra l'orbita terrestre  due volte. Ha un diametro di 320 metri e proprio il 13 aprile 2029 (alle ore 22,45: secondo calcoli più recenti il 13 aprile 2036)) passerà a circa 36.350 chilometri di distanza dalla Terra, poco al di sopra dei satelliti geostazionari che si trovano a 35.786 chilometri, con una possibilità reale di impatto che si aggira di 1 su 40.000-45.000. (Fig. 11)


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Fig. 9. L'asteroide Apophis

Il calcolo è stato, per così dire, aggiornato nel 2005 dall'Istituto di Astrofisica di Potsdam (Germania) e sarebbe di 1 su 450, stima non ufficialmente smentita, in conseguenza della possibilità che la traiettoria venga perturbata dalla presenza dei satelliti artificiali, che potrebbe far aumentare la probabilità di impatto in maniera notevole. In caso di collisione, e questa interesserebbe l'emisfero orientale, l'energia sviluppata dall'asteroide sarebbe di 1480 megatoni, cioè più di 100.000 volte di quella liberata dall'atomica lanciata su Hiroshima. La cosa viene seguita e monitorata con estrema attenzione dalla Planeti Society ed entro il 2017 dovrebbero essere presentati i progetti e le valutazioni in modo che l'eventuale missione possa essere approntata prima del 2029 e del 2036. Questi sono i fatti e naturalmente speriamo bene che non accada nulla di irreparabile.


Da tutto questo insieme di elementi sia scientifici che riferibili a profezie o veggenze certamente  non si potrebbe stare molto tranquilli. Le coincidenze indiziarie sembrerebbero essere tante, alcune più esplicite con riferimento  al 2012, altre indirette relativamente a tale data. Ma cosa ci attende realmente?  

R.: La collisione con asteroidi e/o pianetini. Di piccoli frammenti di materia provenienti dallo spazio ne sono caduti e ne cadono tuttora sulla Terra. L'unico rischio vero, come è stato detto sopra, proviene dall'asteroide Apophis e dal Pianeta X (o Nibiru).

Del primo, Apophis, è previsto il passaggio attorno alla Terra per il 13 aprile 2029 e il 13 aprile 2036 e la probabilità di impatto con essa è nella stima di 1 su 40.000-45.000, quindi estremamente limitata, e comunque è sotto stretta osservazione da parte degli astronomi. Ipotetiche soluzioni allo studio degli scienziati: un trattore gravitazionale (navicella spaziale in grado di deviarne l'orbita), vele solari (attirerebbero il vento solare che allontanerebbe l'asteroide) e tintura in bianco della parte dell'asteroide esposta al sole ((respingerebbe violentemente i raggi solari e allontanerebbe l'asteroide dall'orbita terrestre).

Del secondo, Pianeta X, il cui avvicinamento alla Terra è previsto per il 2009 (peraltro già trascorso) e il 2012, la probabilità che entri in rotta di collisione con la Terra è nella misura di 1 su 70.000, quindi ancora più limitata di quella di Apophis e, per fortuna, con nessuna certezza che ciò accada proprio il 21 dicembre 2012. In ogni caso anche questo è sotto stretta osservazione presso l'Osservatorio Scott-Amundsen in Antartide. (Fig,. 12)

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Fig. 10. Il Pianeta X


Ovviamente ci auguriamo  che nulla di reale si verifichi.
Da questo insieme di considerazioni si evince piuttosto chiaramente che l'ipotesi catastrofista sembra non avere nessun fondamento serio né nelle varie profezie né in elementi scientifici. Quindi non esiste alcuna ragione accettabile per temere disastri apocalittici per il 2012 e sarebbe da irresponsabili creare una inutile quanto pericolosa situazione di attesa di un evento assolutamente improbabile tale da generare immotivati allarmismi e diffuso  panico presso l'opinione pubblica.

Di sciagure e paure nella storia se ne sono prodotte già tante fra guerre devastanti, massacri, pulizie etniche, terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, carestie, epidemie e pestilenze, eccidi di ogni genere, ecc.: non si avverte assolutamente la necessità di crearne delle altre proprio ora.

Certamente l'unica reale fine del mondo prevista è quella personale determinata con la propria morte fisica.


I veri rischi.  I veri pericoli che incombono sulla vita del pianeta Terra, oltre ai due provenienti dallo spazio (Pianeta X e Apophis),  sono soprattutto quelli potenzialmente generati dall'attività  umana e sostanzialmente sono più di origine interna che esterna (collisioni con asteroidi o vicinanza a buchi neri). Esemplificando: conflitti nucleari, gravi incidenti contemporanei a più centrali nucleari, diffusi dissesti idrogeologici, inquinamento da gas con effetto serra e distruzione dello scudo difensivo dell'ozono, uso dissennato di armi chimiche e batteriologiche, epidemie da virus ancora ignoti, possibili avvelenamenti di acque potabili, sconsiderate deforestazioni con conseguente desertificazione di tanti territori, esperimenti nucleari sotterranei o sottomarini, difficoltà nella custodia delle scorie radioattive, deriva dei continenti, minacce terroristiche, ecc. Come si può notare, quasi tutto ciò, in buona parte, si rifà al modo come l'uomo utilizza  la propria intelligenza.


Il futuro, inteso come storia complessiva, in parte dipende dal disegno misterioso di Dio, in parte è frutto anche della responsabilità umana  nella maniera come sa operare le proprie scelte. Se queste ultime vengono indirizzate alla salvaguardia della natura, della conservazione dell'equilibrio nell'ecosistema, dello sfruttamento più razionale delle risorse e della conseguente giustizia nella loro distribuzione (fonti energetiche, acqua...), di una politica più attenta al fattore demografico e allo studio e uso di energie non inquinanti, allora Terra e vita si salvano. Agire altrimenti costituirebbe un sicuro disastro annunciato.

Ovviamente resta il problema della fragilità comune e della "paura" non solo della sofferenza e della morte, ma anche dell'imponderabile e dell'imprevedibile. Per esorcizzarle, l'uomo nel tempo tende spesso a costruirsi dei contenitori nei quali scaricarle e semmai a condividerle poi con gli altri, pensando  di sopportarle  collettivamente magari meglio (comune pena mezzo gaudio): perciò si sono inventate e tuttora s'inventano continuamente delle date sulle quali puntare per constatare se realmente poi certi eventi paventati vengono a essere smentiti dai fatti e, quindi, trovare così un po' di sollievo. Ma, superata una, se ne trova sempre un'altra pronta a subentrarle e così via. È il meccanismo psicologico della proiezione che entra in gioco, quando invece sarebbe più saggio prendere seriamente coscienza della propria attuale condizione, imparare a saper utilizzare al meglio per sé e per gli altri l'irripetibile dono dell'esistenza, amare, rispettare e difendere maggiormente la natura, cominciare a costruire realmente una comunità di pace e di condivisione. Questo è il vero rinnovamento invocato e sperato: ma dipende esclusivamente dalla libertà umana, indipendentemente dalla pressione o meno derivante o esercitabile da ipotetici eventi esterni.

Sebbene anche la paura possa produrre talora qualche cambiamento, speculare, però, deliberatamente su di essa è da sciagurati, perché si va a manipolare, giocando poco onestamente, sugli istinti più deboli dell'animo umano.  E questo a chi giova? A vendere magari  qualche libro in più? A passare per profeti (di sventure, direbbe Papa Giovanni XXIII)? Alla fine a chi certamente non giova è alla conoscenza della verità, alla quale  tutti si è chiamati, se non si vuol vivere da stolti e da ciechi.

Scrive Dante nella sua Divina Commedia:

"Considerate la vostra semenza,
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza" (Inferno, c. XXVI, 118-120)

Per i vasti riferimenti bibliografici → Giornale dei Misteri, Maggio 2009