Viviamo in una società nella quale, purtroppo, tutto
sembra essere finalizzato al guadagno, al business e all'accumulo di beni, a
prescindere dalla liceità dei mezzi usati e dal rispetto dovuto alla dignità
delle persone, specialmente di quelle più deboli e sofferenti. In questo agire
non ci sono remore o scrupoli che tengano, ci si serve di tutto, anche della
manipolazione dello stesso disagio altrui. Non meraviglia, quindi, che in un
simile contesto non poche volte entri come elemento, diciamolo pure, di
sfruttamento anche ciò che attiene al
mondo della Trascendenza o a quello che direttamente o indirettamente ha a che
fare con esso, compresi l'occulto o
l'ignoto nella loro espressione negativa. Esiste il bene, ma, purtroppo, c'è
anche il male e non poco, sicché non tutto ciò che incrocia il paranormale è
sempre positivo, chiaro e onestamente accettabile. Chi può ignorare quanto
avviene nell'area della magia con i
suoi filtri e amuleti, nell'astrologia con le sue tante evanescenti previsioni
e promesse, in tanta messaggistica da channeling spesso opinabile e discutibile
in quanto a metodo e contenuti, in alcune esperienze medianiche dove
l'inconscio sembra giocare un ruolo predominante, in varie forme di allucinazioni
psicolinguistiche, nelle quali il soggetto è più produttore che tramite? Se si
pensa che solo in Italia vi sono circa 10 milioni di utenti fruitori che
ricorrono a queste fonti di informazione e che nel settore operano oltre 20.000
persone, c'è di che chiedersi se il tutto sia giustificato o giustificabile.
Io credo che ogni tanto un poco
di chiarezza vada fatta, precisando, però, prima alcune cose.
Prima. La
possibilità di un contatto con l'Aldilà esiste e molte esperienze lo
confermano, a partire dalla mistica e da alcune apparizioni veramente
soprannaturali per finire all'autentica medianità e alla transcomunicazione
strumentale. Ovviamente la veridicità dei percorsi e dei fenomeni molto
dipende dalla correttezza intellettuale
e comportamentale dei protagonisti e conseguentemente dalla loro credibilità.
Non basta la buona fede, ma è necessaria una serie di requisiti, che faccia
concludere sull'obiettività dei risultati: trasparenza, rigore, competenza,
assenza assoluta di venalità anche se non esplicita, contesto di serietà e non
di gioco. Solo a queste condizioni si può cominciare a parlare, entrando nei
particolari dell'esperienza paranormale, da esaminare e valutare poi sempre con
la dovuta lucida attenzione. E in realtà molte di tali espressioni-manifestazioni
del trascendente risultano con l'essere alla fine rispondenti a verità. È
inutile dire che ogni sia pur minima forma di
speculazione o di spettacolarizzazione in simili casi sarebbe da tenere
alla larga, onde non ingenerare la più pallida ombra di strumentalizzazione o,
peggio, di dubbio sulla loro attendibilità.
Seconda. Esiste,
però, anche la possibilità di porsi in contatto con le forze del male,
personificate talora nella figura del diavolo. Il satanismo, del quale più
volte si è parlato, è una realtà con la quale, purtroppo, bisogna fare i propri
conti. E molti li stanno pagando spesso a caro prezzo, non rare volte anche con
la perdita della stessa vita. Basti pensare a quanto accade nell'ambito di
alcune sette sataniche o nel settore della cosiddetta magia nera: è tutto un
giro di affari, di dipendenza psicologia
e di negatività dagli effetti spesso nefasti e devastanti per
l'equilibrio della vita delle persone che in esso vengono coinvolte.
Terza. C'è infine
una marea di autentici truffatori che in molti campi non si pongono né si
creano tanti scrupoli a organizzare lauti mercati con relativi pingui interessi e il cospicuo fiume di denaro che
scorre, burlandosi della buona fede e delle attese dei poveri malcapitati.
Questo con grande frequenza accade con i fattucchieri, con i sedicenti maghi
che pretendono di leggere pensieri e futuro e di determinare eventi improbabili
con la promessa di colossali fortune (che puntualmente poi si rivelano
autentiche bufale), con tanta psudomessaggisitica di presunta origine medianica
così generica da non dire niente di personale e di significativo e,
soprattutto, di nuovo sul piano conoscitivo, con tanta letteratura volutamente
di curiosità o apocalittica, che, facendo leva sulla paura e l'angoscia, tende
a generare fasulli best-seller con non pochi mascherati intenti commerciali.
Questi operatori sanno bene gli scopi per i quali agiscono, come pure sono ben
consapevoli di produrre inutili aspettative con conseguenti relativi danni alle
persone e ai loro averi. La cronaca quotidiana è ampiamente testimone
dell'esistenza di molti d questi mestatori di coscienze, non poche volte
presenti come imputati anche nelle aule
dei tribunali.
Precisati questi aspetti, c'è da
dire subito che oggi esiste una grande fame di mistero, che attorno nulla
sembra soddisfare pienamente nell'immediato (scienza, religione): tutto viene
rinviato a un futuro più o meno lontano. Intanto le solitudini, le paure, i
timori e le domande comunque s'impongono e ufficialmente nessuno sembra essere
in grado di fornire risposte, e conforto, tali da sedare gli stimoli
provenienti da una così diffusa e forte esigenza. Si scelgono in tal modo le
scorciatoie, che assicurerebbero tutto e subito: ovviamente non manca chi
cavalca senza tante reticenze morali l'onda della richiesta di aiuto e
garantisce di offrire a buon mercato "hic et nunc" quanto altri non sanno o non
possono dare. Si badi che in questa rete non cadono solo le persone semplici,
ma anche gli acculturati, spesso addirittura Capi di Stato. Quindi è un
fenomeno molto più esteso di quello che si pensi, come le conseguenze si
presentano molto più drammatiche di quello che si possa immaginare: famiglie
distrutte, interi risparmi e talora anche patrimoni volatilizzati, delusioni
che si aggiungono ai già molti disagi.
Io credo che una posizione
corretta non sia quella prospettata da U. Eco nel suo recente libro A
passo di Gambero, quella cioè di farsi guidare unicamente da una
filosofia scettica, perché sarebbe un "a-priori" che potrebbe identificare
sempre il bambino con la classica acqua calda da buttar via: una soluzione
radicale che saprebbe prevalentemente di cecità. La verità abita sempre nel
giusto mezzo e nella misura, nella capacità cioè di imparare a "distinguere" e a
"riconoscere" il certo dal falso, il sicuro dal discutibile, il chiaro dal
torbido, insomma l'onesto dall'illecito. Una legge, perché fatta dagli uomini,
può delimitare fino a un certo punto questi confini, salvo nei casi evidenti e
macroscopici di inganno e di truffa, e quindi di conseguente perseguibilità del
reato. Qui contano sopratutto il discernimento, il buon senso, la riflessione
attenta, il controllo con il relativo riscontro dei dati, l'analisi accurata e
acuta anche dei dettagli: è su questo insieme di premesse e di interventi che
si può appurare la veridicità di un fenomeno o la sua più o meno totale e
spuria ambiguità. Non è affatto dimostrato che il mistero non esista, come
peraltro neanche si può dire che tutto
sia da ricondurre al mistero: ci sono solo realtà che si possono attingere e
spiegare tranquillamente con la ragione e altre che semplicemente la superano,
dati i limiti oggettivi dell'umana razionalità.
Tenendo ben presente questa
necessaria distinzione, per chi crede e opera nel settore della ricerca legata al paranormale non ci
può che essere e seguire una regola precisa: apertura sempre vigile, e talora
anche critica, alla problematica e sconfessione degli eventuali truccatori che
utilizzano l'occulto o l'esoterico a proprio indecoroso vantaggio. È un dovere
questo della coscienza veramente seria e onesta, per la quale il rispetto verso
il dolore, la sofferenza e la fragilità andrebbe collocato al primo posto fra i
valori da perseguire. Sono in discussione tanti elementi, senza i quali non c'è
né si può dare alcuna verità: la dignità, l'integrità mentale, l'etica della
responsabilità e, perché no, anche il progresso della stessa conoscenza. In
questo contesto, andrebbero prima smascherati e poi semmai allontanati i mercanti dal tempio del sapere: sono i
peggiori nemici della psicologia di frontiera, che, con tanta fatica, sta
tentando in questi ultimi tempi un approccio discreto e prudente al mistero,
nella prospettiva di coglierne qualche
briciola e ridonarla poi sotto forma di fiducia e di speranza a questa umanità
all'affannosa ricerca di una risposta alla sua crisi di identità e di certezza.
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