Sui media e da ogni parte dall'11 settembre rimbalzano
titoli quanto meno discutibili. In realtà su quelli occidentali ad apparire più
frequentemente è la parola "terrorismo", mentre su quelli arabi che si richiamano
ad Al Qaeda e a OSAMA BIN LADEN prevalgono l'esaltazione dei "kamikaze -
martiri" e l'incitamento alla "guerra santa" (Jihad). Ciascuno naturalmente
adduce le proprie ragioni a giustificazione e sostegno di ciò che fa. Un vero e proprio massacro indubbiamente
è stato quello dell'11 settembre e non conosciamo ancora quali altri risvolti,
oltre alle armi batteriologiche già in uso, potrà avere in futuro sia per gli
USA che per l'Europa e la stabilità degli stessi Paesi arabi. Certamente
davanti a una brutale sfida una risposta era comunque necessaria: speriamo
tutti che sia incisiva, duri poco e non produca altre vittime innocenti.
Purtroppo la storia, e questa particolare "guerra" contro un nemico invisibile,
insegna ben altro: lo scontro avrà i suoi lunghi tempi, i suoi strascichi
velenosi, le sue morti e ci auguriamo non di più, specialmente se si pensa che
potrebbero entrare in gioco anche ordigni nucleari.
Le parole "fedeli" e "infedeli", "Cristo" e "Allah",
"Occidente" e "Oriente", "Superiorità" e "Arretratezza" c'entrano ben poco: la
realtà è che si tratta di un odio che ha radici lontane e vicine a tutti ben
note (espansionismo arabo, crociate, colonialismo, controllo del petrolio,
problema palestinese, ricchezza non equamente distribuita, povertà irrisolte...).
La Fede è un pretesto tirato in ballo per conflitti secolari che si sarebbero
potuti evitare se veramente fosse stata tale. Di Dio c'è uno solo e, comunque
lo si chiami, non può che essere segno, fonte ed espressione di luce, di vita,
di equilibrio, di giustizia e di pace. Il problema (e il guaio) accade quando
lo si intende piegare al livello del proprio angusto e fanatico arbitrio di parte e allora è l'uomo che assurge a
divinità e genera solo catastrofi e disastri. È avvenuto sempre così nel tempo:
ma si trattava del vero e unico Dio, di Cristo o di Allah? Credo proprio di no.
Il Padre dell'universo non può volere né vedere lo spargimento di sangue fra le
sue creature. Anzi desidera che ogni civiltà venga considerata nel rispetto reciproco e nel paziente e
tollerante dialogo: nessuno è perfetto, tutti si è in cammino verso la pienezza
del vivere e la compiutezza della verità. Né la Bibbia né il Corano né un
qualunque altro testo religioso elevano o promuovono la guerra a valore da
perseguire o a obiettivo che arricchirebbe la domanda di sacro, d'eterno e
d'infinito. Tutt'altro! Ah, la manipolazione umana, per motivi spesso
inconfessabili, quante volte è stata ed è tremenda e terribile in queste
faccende: si deve, purtroppo, parlare
amaramente di una "cacciata" di Dio dalla storia con la conseguente totale
oscurità caduta sul pianeta, nel quale, al dire di HOBBES, ognuno si è
riscoperto e si riscopre "homo homini lupus".
Lasciamo, quindi, CRISTO, ALLAH e le varie civiltà
al loro dignitoso posto e discutiamo invece di follia, di cinismo e di
istintualità spinti alle estreme conseguenze della ottusità autodistruttiva. Si
lotti piuttosto per la pace e il riscatto dei poveri, si punisca il crimine e
se ne sappia prevenire altri, si evitino le irrituali, imprudenti e non
richieste manifestazioni di piazza (che simmetricamente potrebbero aizzare e
produrne altre di segno opposto, e pericoloso, altrove) e si mostri la vera
solidarietà (oltre che gratitudine) al popolo americano nell'autocontrollato, composto
e operativo silenzio, nell'aiuto concreto dei
fatti, nell'intelligente e collaborativa fermezza contro il terrore e,
per chi crede, nella preghiera. Si chiacchieri di meno nei salotti televisivi,
si acciuffino i colpevoli, si privatizzino
meno selvaggiamente economia, giustizia, servizi, cultura e salute e si sia più attenti a tenere a bada i
"cavalli pazzi" o i nostri "Taliban" e "Mullah" caserecci. Se si è figli dello
stesso destino, e quindi tutti fratelli, non è, forse, questo che vogliono CRISTO
o ALLAH?
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