Offro qui solo alcuni
brevi stimoli per la riflessione su questi argomenti. Ovviamente sono pensieri personali, non verità assolute,
perché si è di fronte a grandi misteri dinanzi ai quali si può solo balbettare.
Reincarnazione.
Personalmente credo, dico credo, che la vita sia unica, irripetibile, originale
e che conseguentemente andrebbe vissuta con responsabilità e maturità, operando
le scelte migliori dopo aver selezionato attentamente l'essenziale e ciò che
veramente conta dal banale e dal superficiale. Un mondo di "reincarnati"
dovrebbe essere e presentarsi migliore di quello precedente e invece...E poi
dovrebbe essere garantito a tutti un periodo di esistenza di almeno 80-90 anni
perché ognuno possa rifarsi in positivo per quanto non compiuto nella
precedente. Se non fosse così quale significato assumerebbe la ri-nascita per
morire poi a un mese, a tre mesi o a un anno, come, purtroppo, spesso accade?
Sarebbe proprio necessario reincarnarsi per finire così presto? E per quale
scopo? Dove, peraltro, andrebbe a collocarsi l'identità storica della persona?
Infine, se non si ha piena coscienza dell'eventuale male compiuto nel passato,
di cosa e come emendarsi e purificarsi consapevolmente nel presente? Come si vede il discorso è molto complicato.
Resurrezione. Io credo che dopo la morte fisica ci si
trasformi in energia informativa (info-energia), e quindi pensante, con una
sembianza (per il nostro riconoscimento) fatta di forme. Quali? Si parla di
corpo sottile, eterico, astrale, glorioso: chi può dirlo con precisione?
Probabilmente, dico probabilmente, la resurrezione consisterà nel riassumere
solo l'immagine inconfondibile del nostro corpo terreno, ormai distrutto,
disintegrato e mutato in polvere, senza la necessità dei vari organi che lo
componevano (a che pro poi?). Certamente sarà un'immagine bellissima,
meravigliosa, luminosa, distinguibile nella sua individualità, ma comunque solo
tale e non un complesso di articolazioni fisiche (tessuti, sangue, apparati
vari, ecc.) che andrebbero solo a occupare uno spazio, quando sappiamo bene che
"oltre il confine" la dimensione spazio-tempo non avrà più ragione di esserci,
perché insignificante, limitante, ingombrante e perciò non necessaria. Anche
qui, però, il discorso diventa complesso. Onestamente a questo proposito non si
può dire di più e allora meglio tacere e attendere!
(Da Il Giornale dei Misteri)
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