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L' Invisibile Realtà: non una speranza ma una certezza PDF Stampa E-mail


("L'invisibile realtà: non una speranza ma una certezza- Indagine critico-scientifica sulle voci dell'Aldilà"

- Bisogno di cercare un "senso": esigenza conoscitiva della ragione
- Letture di filosofia, teologia e psicologia: insoddisfazione
- Le grandi domande e il grande mistero dell'uomo
- Il silenzio come luogo dell'ascolto della risposta
Il mondo della parapsicologia: possibilità di un contatto con l'Altra Dimensione, lettura del testo di Jűrgenson
Decisione di un'esperienza in proprio: dal 19 giugno 1994 all'11 giugno 1995
Risultati:
- Immediatezza
- Disponibilità delle voci
- Trasparenza
- Bontà commovente
- In alcuni casi anche un po' di ironia
- Risposte su tutto
- Invito: a credere ed essere certi, onestà, verità, umiltà, preghiera, stupore dinanzi al mistero di Dio e del Suo grande amore per il mondo, far conoscere queste "scoperte"
Il mio percorso speculare al loro: curiosità, primi segni, certezza, momento del dubbio, rafforzamento della certezza, testimonianza
- Riflessione critica:
- Formulazione di ipotesi
- Inconscio
- Elettromagnetismo
- Memorie vaganti
- Interventi diabolici
- Il silenzio della scienza
- Il "segno" cercato e trovato
Uno sguardo sull'Oltre:
-Nella religione
-Nella mistica
- Nella transcomunicazione
- Nelle esperienze di pre-morte
- Nella medianità
Conclusioni:
- Mondo in una dimensione futura luminosa
- Energie pensanti in evoluzione creativa continua
- Mondo di pace, di amore, di gioia, di aiuto
- Centralità dell'immenso mistero di Dio, fonte di conoscenza e di totale appagamento dei bisogni più profondi della spiritualità umana
-Valore della vita e selezione delle azioni, non più paura della morte e dei messaggi tenebrosi, amore e servizio nei confronti del prossimo (specialmente di quello sofferente)
-- Straordinaria conferma della fede cristiana, una religiosità più ecumenica e tollerante, apertura di mente, per una scienza che diventi "sapienza del vivere" (capacità di lettura del grande libro della vita)
LE REGISTRAZIONI DELLE "VOCI"
Prima di riferire le registrazioni più salienti delle "voci", mi sembra opportuno fare due precisazioni.
La prima è che dinanzi a esperienze di questo genere occorre porsi sempre con animo prudente, ma aperto, disponibile a proporre domande, ma con rispetto, sereno e possibilmente distaccato, evitando inutili ansie e conservando comunque un atteggiamento sempre critico e autocritico. Si tratta di fenomeni straordinari e, sotto molti aspetti, ancora non del tutto spiegabili. Proiezioni psicolinguistiche possono essere sempre in agguato, per cui un minimo di attenta vigilanza non guasta.
La seconda è che le "voci" si presentano sintetiche, spesso metalliche e poliglotte, con una grammatica e una sintassi tutte particolari in quanto a economia di subordinazione e di congiunzioni, trasparenti e dialogiche nella loro modulazione, pur formandosi su un "rumore" di fondo, ma soprattutto "presenti" rispetto a una richiesta del "momento".
Qui di seguito riporto quelle più significative, traendole dal mio ultimo libro (Le voci dei Viventi nell'Oltre, Sugarco Edizioni, Milano 2002, pp. 170) ed evitando, per non appesantire la lettura, i riferimenti ai giorni, alle ore e alla loro collocazione sul contagiri del registratore. La domanda è indicata brevemente con "D" e la risposta con "R".
D. Chiedo un contatto.
R. Si sente registrato uno squillo telefonico e la "voce" di un bambino che dice: "Pronto".

D. Un saluto.
R. "Io amico", "Tuo amico".

D. Un pensiero di affetto alla "voce" del bambino.
R. "Si, anch'io".

D. Potete dire il nome?
R. "No".

D. Perché tanti dubitano dell'Aldilà?
R. "Vero. C'è".

D. Chiedo se ho capito bene qualcosa.
R. "Hai capito".

D. Chiedo una spiegazione.
R. "Vivo. Vivo. Amico".

D. Da poco è morta una persona cara. Come sta?
R. "Io, egli, tutti, da Dio, ecco qua".

D. Auguro la buona notte.
R. "Buona notte. Noi speriamo che ti ricordi".

D. Le anime vivono nella luce?
R. Un coro: "Egli, Egli, Egli è la lu(ce). Egli-Dio, Egli-Dio, Egli-Dio è la lu(ce). Qui Dio, qui Dio, è la lu(ce)".

D. Una parola di conforto per un amico.
R. "Tu ci vedi".

D. Auguro la buona notte.
R. "Pensaci".

D. Ho parlato di "loro".
R. "Bravo. Svelti, che andiamo con voi. Svelti. Svelti".

D. È il mio compleanno.
R. "Auguri. Auguri. Io e te".

D. Un saluto.
R. "Bimbi e amici, siamo qui tutti bimbi feli(ci) e tutti i bambini...Siamo tutti feli(ci), amichetti siamo, amichetti qui".

D. Chi vi manda?
R. "Dio, Dio, Dio, Dio".

D. Avete un corpo?
R. "Possiamo essere ugualmente ovunque. Chiunque".

D. Conoscete il mistero?
R. "No tutto. Di tutto si".

D. Come si è nell'Aldilà?
R. "Uguali. Uguali".

D. Il giudizio di Dio segue subito dopo la morte?
R. "Immediatamente".

D. Dobbiamo pregare per voi?
R. "Pre-ga-te".

D. Esistono altre vite intelligenti?
R. "Altrove è la festa".

D. Prima di queste esperienze, come comunicavate con l'uomo?
R. "Cocome. Buio". N.B.: Cocome deriva dal greco e significa "Lamento".

D. Buona notte.
R. "Grazie, buona notte di cuore anche a te".

D. Quali sono le cose più importanti?
R. "La carità. La pace. Qui Dio".

D. Cosa fare per salvare questo mondo?
R. "Amare. Vedere. Ama, ama tu, ama"

D. Cosa pensate dei cimiteri?
R. "Terra, terra, terra, terra, terra. La vita è qui".

D. Come è vissuto il momento della morte?
R. "Leggerezza".

D. Cosa accade dopo il giudizio?
R. "Si pu-ri-fi-ca-no".

D. I malati mentali come saranno nell'Aldilà?
R. "Guariti. Guariti".

D. Cos'è la bellezza?
R. "Chiaro".

D. Chiedo un aiuto.
R. "Noi non lasciarti. Vicini".

D. L'anima conserva la propria identità?
R. "Stessa, stessa, stessa, stessa".

D. Qual è la cosa più importante per la quale vivere?
R. "La verità, la verità, la verità".

D. Ci aiutate nelle difficoltà?
R. "Si, aiutiamo. Si, aiutiamo te. Si, aiutiamo te".

D. Cosa pensate della gente scettica?
R. "Sciocca, sciocca. Tu, no. Sciocca, sciocca".

D. Lasciato scorrere il nastro senza porre domande.
R. "Ciao. Vieni qui con noi a divertirti".

D. Nell'Aldilà c'è tutto quello che c'è quaggiù?
R. "No. Non c'è qua".

D. Se vi muovete, come lo fate?
R. "Si, ti dirò. Energia. Energia. Cum energia".

D. Chi ha creato l'anima?
R. "Dio. Si. Dio".

D. Avete un corpo sottile?
R. "Si, è bello. Stupendo. Si, stupendo. Stupendo".

D. Come regolarmi quando una risposta non è chiara?
R. "Quando tu non capisci cos'è, collega".

D. Come comportarsi con i figli?
R. "Rispetto. Rispetto. Rispetto".

D. Aiutateci.
R. "Si. Noi aiutiamo tutti voi. Salve, ciao".

D. Dopo la morte dicono che c'è un sonno "riparatore".
R. "È vero. Sonno ristoratore. Sonno ristoratore".

D. Tale sonno è dopo il giudizio e prima della purificazione?
R. "Dopo. Prima. Dopo. Prima".

D. Qual è il nome con il quale chiamarvi? (Era il 2 novembre)
R. "Si. Viventi. Viventi. Viventi siamo".

D. Qual è la condizione per un contatto?
R. "Credere. Credere. Credere. Credere".

D. Conoscete il futuro?
R. "Conosciamo. Conosciamo. Si, conosciamo. Noi conosciamo".

D. Vado al cimitero per deporre un fiore sulla tomba di due persone care.
R. "Ti salutiamo. Ti salutano. Noi ti ringraziamo. Noi aiutiamo chi crede in noi".

D. Siete anime beate?
R. "Si, beati noi. Beati noi, si. Si, beati noi. Beati".

D. Avete una missione da compiere?
R. "Si, si. Non dire, no, tu, no. Non possiamo svelarti. Non qui. Domani".

D. Cosa vi rende più felici?
R. "Dio. Dio. Dio. Dio".

D. Cosa vi affascina più di Lui?
R. "Mondo. Il suo universo. Il suo amore per il mondo. Così è. Meraviglioso. Così è. Meraviglioso. Meraviglia. Grazie, grazie, grazie. Si".

D. Pregate per noi.
R. "Dio lo ringraziamo. Ringraziamo. Sarà ora. Sarà con te e per sempre. Preghiamo qui".

D. Cosa ne pensate delle materializzazioni?
R. "Non vogliamo dire per non spaventarvi. Non spaventarvi. Non dire. Non dire".

D. Come percepite Dio?
R. "Padre. Si, Santo. Santo. Santo".

D. Cosa bisogna fare per la pace?
R. "Sempre pregare. Devi pregare. Pregate. Pregate".

D. Alla presenza di Dio ci riconosceremo?
R. "Certo. Tutti. Così sarà. Tutti. Così sarà. Tutti. Mio, tuo, qui no. Così".

D. Siete belli nell'Aldilà?
R. "Si, tutti. Si, siamo tutti bellissimi. Qui siamo belli. Casti".

D. Se avete un corpo sottile, avete anche mani, occhi, ossa...?
R. "No, qui no. No, qui. No, qui. No, sarà diverso. Si".

D. Come sarà questo corpo?
R. "Tutto, tutto sole. Così, amici. Si".

D. Vogliateci sempre bene.
R. "Bene, bene. Noi qui ti difendiamo".

D. Auguro il buon anno.
R. "Auguri. Si. Salute a tutti. Auguri a te. Angelo son".

D. Ringrazio.
R. "Prego. Auguri, auguri".

D. Perché molti hanno paura di queste esperienze?
R. "Tu non aver paura. Tu non aver paura. Non turbarti".

D. Di chi è la "voce" del bambino?
R. "Gino. Io sono qui. Fratellino". N.B. Mio fratello, morto bambino, si chiamava Gino.

D. Oggi è la festa della donna.
R. "Auguri".

D. Cosa ne pensate del libro di... che parla dell'Aldilà?
R. "Credere. Credere. Tu devi credere. Si, noi siamo".

D. Per radio
R. "Mamma, io qua. Ecco, tu non la vedi. È così. È certo".

D. Qual è la vostra preghiera?
R. "Grazie, grazie, grazie".

Queste non sono che alcune delle risposte, che ho selezionato fra le tante perché le ritengo più significative per il pubblico dei lettori. Ho volutamente tralasciato di riferire quelle legate a eventi strettamente personali e ne sono veramente molte.
Che dire a questo punto?
Questa è la mia esperienza, terminata l'11 giugno 1995, che ho lasciato sedimentare nel tempo in modo da poterla studiare con la dovuta critica ponderatezza. Nei prossimi numeri accennerò ad alcune osservazioni psicologiche, alle principali ipotesi che sono state avanzate e a uno sguardo complessivo sull'Oltre, così come emerge dall'insieme di queste esperienze. È un affascinante spiraglio di speranza che si apre in questa nostra epoca di vuoto esistenziale: non bisogna lasciarlo cadere con superficialità o, peggio, con preconcetta presunta sufficienza.

Schema dela Relazione tenuta al VI Convegno su "Parapsicologia e Sopravvivenza": Taranto 25 ottobre 2003)



 

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