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Alfredo Massa PDF Stampa E-mail
Il 14 novembre 1986 si è spenta la cara esistenza di Alfredo Massa. La sua figura di uomo, di critico e di giornalista era nota a tutti.
Schivo, riservato, ma sempre cordiale quando il discorso scivolava su temi di interesse sociale e culturale, Alfredo sapeva armonizzare nella sua personalità la fede nell'uomo e la ricerca dei valori perenni cui quest'ultimo doveva ispirarsi per ritrovare il filo della propria autenticità e della propria dignità. Intensa fu la sua attività nel Partito d'Azione durante la Resistenza: repubblicano, ma forse, con un termine moderno, più laico, nel significato migliore di questa parola, amante cioè della libertà, della tolleranza e della giustizia.
Questi sono valori laici, ma anche cristiani. Nei confronti dell'attuale classe politica era molto severo, non certo per qualunquismo, ma soprattutto perché questa, alla filosofia della prassi, non aveva saputo associare quella dell'ipotesi e del progetto e i risultati sono un po’ sotto gli occhi di tutti: ma democrazia scaduta a banale e talora cinico gioco di potere.
Alfredo soffriva per il decadimento degli ideali della Resistenza. Sapeva che il moderno è scritto nell'antico, ma l'attuale ignorava totalmente quanto la saggezza dei mi-gliori ha elaborato per secoli. Ritroviamo tutto questo nei suoi articoli giornalistici, negli studi critici, nella sua produzione poetica: sono lo specchio in cui si rifletteva, ben definita, la sua complessa personalità. Diceva spesso che S. Severo doveva fare di più per favorire lo sviluppo della cultura: anche questa è una forma di meridionalismo, solo che il suo non era però lagnoso, legato cioè prevalentemente alla denuncia, ma vigoroso e propositivo, nonostante l'età avanzata. Fino all'ultimo ha lavorato, esempio ammirevole di vita spesa alla continua ricerca del vero, del bello e del buono, le tre forme illuministiche dell'essere, che nella bagarre moderna solo anime solitarie sembrano esistere a voler raggiungere. Alfredo Massa era un solitario, un solitario però che pensava: un modo come un altro per servire la società circostante a migliorare. C'è sempre bisogno di chi pensi per lei o, come suol dirsi, di aristocratici della cultura, che sappiano vedere lontano e indicare così la strada a chi tempo per pensare non ne ha.
 

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