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Il linguaggio del vuoto PDF Stampa E-mail
Indice articolo
Il linguaggio del vuoto
1. Complessità del processo conoscitivo
2. L’intelligenza creativo-intuitiva
3. L’informazione
4. Il vuoto e il suo linguaggio
5. Applicazioni concrete
6. Limiti dell’intelligenza creativo-intuitiva
Alcune osservazioni conclusive provvisorie
Bibliografia
Abstract

Nello studio dei fenomeni psi è molto importante non perdere mai di vista due aspetti: quello metodologico e quello epistemologico. Nell' indagine vanno applicati certamente i criteri della scienza, ma questi andrebbero sempre completati e arricchiti anche dall' apporto dell'intuizione e soprattutto da un'attenta lettura dei "segni" per scoprire un loro eventuale reciproco legame. Da qui nasce la necessità di analizzare, nel contesto delle Teorie della Biopsicocibernetica, dell' Informazione e della Sincronicità, il linguaggio dell' apparente "vuoto" esistente fra i "segni" per metterne possibilmente in evidenza il significato che esso presenta ai fini di una conoscenza dell'insieme. Einstein ha chiarito che di "vuoto" assoluto non si può parlare, perché tutto (spazio - tempo) è un "campo" di energie che ha bisogno solo di essere misurato. L'Autore nel presente studio affronta e pone a fuoco questa particolare problematica, peraltro fondamentale per comprendere la natura complessa della fenomenologia psi, e delinea anche una proposta di limiti oltre i quali una rappresentazione e interpretazione intuitiva dei fatti non può spingersi: questo per rimanere sul piano di un discorso concreto, sensato e credibile.



 

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