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2012: La grande bolla mediatica PDF Stampa E-mail
Indice articolo
2012: La grande bolla mediatica
Argomenti e risposte
Profezia San Malachia
Nostradamus
Leone XIII, San Pio X, Padre Pio
Terzo segreto di Fatima
Medjugorje
Le previsioni nei secoli
Precessione degli equinozi
Collisioni con asteroidi e/o pianetini
I veri rischi
Una conclusione
2012.jpg Da più parti ormai si parla e si scrive del 2012 come di un anno di chiusura di un'era e dell'avvio di un'altra, che, a seconda della personali convinzioni, dovrebbe essere costituita o da elementi catastrofici (terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, profondi sconvolgimenti climatici, scomparsa quasi totale della vita, ecc.) o catartici, cioè di rinnovamento dello spirito e di cammino verso orizzonti meglio caratterizzati dalla presenza di valori.  Una volta circolavano le paure millenariste: tutti ricordano quelle relative alla fine del I millennio e le ultime legate al II (millennium bug). Oggi le distanze temporali si sono accorciate e le paure sono diventate a scadenza decennale, come se si temesse (o si desiderasse masochisticamente) la fine della storia umana, di questa nostra storia,  con una generalizzata apocalisse. Certamente oggi il male c'è, come peraltro c'è sempre stato nel tempo, la brutalità forse è più diffusa, le incertezze dominano in tanti settori del vivere, ma è anche vero che queste sono realtà cicliche già accadute in passato (pestilenze, guerre, eccidi, persecuzioni etniche e religiose, terremoti, ecc.), come è anche ben chiaro il sentimento dell'attesa dell'Evento come di una costante ricorrente:  basti ricordare quanta angoscia vi era nel mondo al momento della rivelazione del terzo segreto di Fatima.

Ritornando al 2012, cosa c'è di vero e cosa di  fantasioso? Per dare alla domanda un risposta il più possibile adeguata occorre analizzare con un po' di attenzione le ragioni addotte per una visione e lettura negative del 2012 e le relative controrisposte per tentare poi di trarre una conclusione  ragionevolmente obiettiva. Al di sopra di tutto deve, o dovrebbe, sempre prevalere il bisogno e il conseguente rispetto per la verità, qualunque essa sia.


(Pubblicato su "Il Giornale dei Misteri", Maggio 2009)
Ritornando al 2012, cosa c'è di vero e cosa di  fantasioso? Per dare alla domanda un risposta il più possibile adeguata occorre analizzare con un po' di attenzione le ragioni addotte per una visione e lettura negative del 2012 e le relative controrisposte per tentare poi di trarre una conclusione  ragionevolmente obiettiva. Al di sopra di tutto deve, o dovrebbe, sempre prevalere il bisogno e il conseguente rispetto per la verità, qualunque essa sia.



 

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