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Maria madre dell'umanità PDF Stampa E-mail
In Teologia si dice "De Maria numquam satis" (=di Maria mai si parla abbastanza). L'amore di una madre per il figlio è quasi viscerale, non ha limiti, è capace di donare la vita per la sua creatura. Quando quest'ultima, per malattia o altro, dovesse venir meno, nella psiche di una madre si crea una frattura profonda, incolmabile, che segna tutta la sua esistenza, La mamma non vive che per il figlio, in cima ai suoi pensieri c'è lui, anche quando è lontano lei lo cerca, anche quando tradisce o sbaglia il cuore di una madre non cessa di battere per vedere come e cosa  fare per redimerlo.
Ogni essere umano è stato pensato "ab aeterno" da Dio e come tale è stato sempre da Lui amato, perché ai Suoi occhi tutti si è preziosi e importanti, perché portatori di una scintilla divina (anima)  capace di ritornare a Lui, se si vuole, con altrettanto amore. Con l'incarnazione del Suo Figlio, l'umanità ha ereditato anche una Madre dello spirito, ugualmente sensibile, delicata e tenera come quella del corpo.
Nella storia Maria ha evidenziato questa attenzione materna verso l'umanità intervenendo in vari modi (grazie, miracoli), ma anche con molte apparizioni, come a Guadalupe, La Salette, Lourdes, Fatima, Medjugorje, ecc. In queste ultime ha sempre raccomandato alcune cose: la conversione della mente al bene, la penitenza, l'incontro con Dio nella preghiera, la pace.
Maria è una madre che soccorre e invita fermamente al cambiamento di vita, protegge e ama veramente noi Suoi figli, indica la strada da percorrere per dare  meglio un senso al comune vivere e sprona a saper guardare in faccia il male personale e collettivo allo scopo di evitarlo.
Nella Teologia cattolica Maria è vista anche come Madre della Chiesa, rifugio dei peccatori, aiuto per chi soffre o si trova nel bisogno (Concilio Vaticano II, Litanie Lauretane). Essa porta a Cristo, l'unico mediatore fra Dio e l'uomo. Le parole dette a Cana: ("Fate tutto quello che Egli vi dirà") prefigurano due verità: il grande potere di Maria sul cuore di Cristo e la centralità del Suo Figlio nell'operare quanto Gli si chiede per mezzo di Lei. È un binomio inscindibile nell'esperienza storica della salvezza. Se vogliamo dirlo con parole più semplici: Maria è come una "scorciatoia" che conduce direttamente a Dio. A Lei Egli nulla ha mai negato e nulla mai negherà.
Come si può notare, tutto si gioca sulla relazione di amore fra Madre e Figlio (Cristo) e fra Madre e figli (noi): e all'amore non si dice mai di no, perché è la forza più persuasiva e propulsiva che ci sia.
È in questa luce che va rivisitata profondamente la devozione alla Madonna: essa non può essere solo di natura occasionale (una festa) o sentimentale, ma deve nutrirsi di vita, di azioni, di scelte concrete.
Indubbiamente questa nostra umanità presente ha un urgente bisogno di scoprire i valori della maternità, della paternità, del rispetto fra tutti, dell'assoluta sacralità della vita, della moderazione nei toni del parlare, della saggezza nella giustizia. Occorrerebbe gridare di meno e amare di più, far crescere e mai distruggere, salvare e mai opprimere.
La delicata carezza di Maria, per noi Vergine del Soccorso, possa risvegliare le coscienze a una vita interiore sempre più attenta, a una testimonianza più coerente e meno attraversata da sole parole, più aperta a spezzare con tutti il pane della fraternità.
. La Teologia, nella parte relativa alla Mariologia, certamente in futuro scoprirà altri aspetti di questa Madre unica ed eccezionale, umile e pronta ad ascoltare, trasparenza che sa di cielo e accoglienza che si colora di nostalgia. È Lei che per mano conduce la pellegrina e precaria umanità alla Casa luminosa del Padre.
Maria, come Madre degli uomini, per ora  chiede soltanto di essere e comportarsi da figli dell'Immensità.

(Da Il Santuario, maggio 2010)  

 

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