Io sono il Signore tuo Dio |
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Il testo completo tratto
dall'Esodo (20, 2-5) è: "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho
fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri
dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù
nel cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque
sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai".
Dio, che esiste al di là della
volontà di molti scettici, si presenta come l'unico Essere Creatore
dell'universo e Liberatore dalla schiavitù di ogni genere non solo del Suo
popolo ma dell'intera umanità, perciò impone di eliminare i falsi e vuoti idoli,
sacrificare ai quali qualcosa di sé è perfettamente inutile oltre che nocivo.
Di idoli, moderni vitelli d'oro,
ai quali l'uomo di ieri e di oggi ha eretto ed erige tanti altari, che
andrebbero smascherati, sono molti. Ne elenco solo alcuni: l'assenza di leggi
per una finanza ormai fine a se stessa, la vorace avidità del denaro, la bramosia
smaniosa del potere e del conseguente carrierismo, la sfrontata tenacia nel perseguire
affari illeciti e illegali, il perverso ricorso alla magia in modo particolare a
quella nera, le varie forme di facile superstizione, i riti esoterici e satanici,
la nevrotica ricerca della visibilità anche a costo della propria dignità,
l'assolutizzazione della ricerca scientifica prescindendo dall'etica, l'avara ingordigia
del possesso smisurato, l'uso idolatrico della tecnologia, il sessismo esasperato,
la droga come presunta risposta ai problemi, i diversi totem da emulare e ai
quali inchinarsi ivi compresi i cosiddetti eroi-modelli dello spettacolo o,
peggio, della criminalità organizzata...E si potrebbe continuare a lungo. Verso
tutte queste realtà c'è una quasi spasmodica tendenza a concretizzarle nella
propria vita personale, familiare e collettiva, escludendo qualunque
riferimento alla Trascendenza e al Divino. Sicché il Dio dei profeti e di Cristo
è stato ed è spesso ignorato come fosse un'astrazione della mente o un qualcosa
di arcaico e di estraneo da relegare semmai all'ambito ristretto della
coscienza e della fede di ognuno. Questo implica, se portato agli estremi, che
del divino non si è capito proprio niente e comunque di esso non si è avuta
nessuna esperienza diretta, perché quest'ultima, una volta vissuta nel silenzio
dell'ascolto e del dialogo, spingerebbe poi ad attivare un profondo cambiamento
nelle abitudini e nelle scelte del vivere quotidiano e ciò dà fastidio. Tutti
teoricamente comprendono bene che queste "divinità" sono un assemblaggio intriso
di nulla e di vano, che con la morte fisica cessa di esistere e rimane drammatica
e urgente la serietà della domanda di fondo: perché si è voluta negare con ogni
mezzo la certezza di un Dio unico e vero? Forse perché si amano lo "status quo",
le comodità, le prevaricazioni senza confini sul prossimo, lo sfrenato e
incontrollato dominio sulle menti e sui
cuori, il fermarsi e il legarsi all'attuale angusto circoscritto presente come
fosse la sola possibile verità o l'esclusivo orizzonte delle cose? Certamente
c'è un po' di tutto questo, ma quanto è limitata e triste una simile modalità di ragionamento!
Un elemento particolare mi preme
qui sottolineare: la sostituzione di Dio con la ricerca, soprattutto da parte di
alcuni giovani, dell'occulto e del mistero, che troppo spesso scantona e si
identifica con il satanismo nelle sue varie espressioni. Il Male c'è ed è molto
sottile e intelligente nel suo esternarsi e nel suo modo di incidere nel
vissuto degli individui. Talora si cela in persone dall'atteggiamento suadente
e permissivo, talaltra nell'assuefazione alla non criticità nelle analisi, molte volte nella ripetizione senza alcun
discernimento della classica affermazione: "Che male c'è?" Tanti sono i fatti a
testimoniarne la presenza spesso capillare e pericolosa: alcuni ambigui siti
internet anche se camuffati da una messaggistica di vago sapore religioso,
sette e riti chiaramente satanici sparsi un po' ovunque specialmente in alcune
regioni del Centro-Nord Italia e all'estero, non infrequenti possessioni diaboliche,
comportamenti che ignorano totalmente Dio e il riferimento al sacro, furti di
ostie consacrate nelle Chiese ma anche profanazione di cimiteri con sottrazione
di ossa per le orgiastiche messe nere, subdole suggestioni musicali
subliminali, vestiari che ricordano l'oscuro e il trasgressivo, incomprensibile
scomparsa di soggetti trovati poi morti, pratiche segrete con invocazione dello
Spirito del male...
La lotta fra il Bene-Luce e il
Male-tenebre è in atto continuamente, a tutti i livelli e in ogni ambiente
sociale, inclusa l'ossessione-compulsione a sopprimere crudelmente la vita come
non avesse alcun valore. C'è solo da augurarsi che le forze del Bene sappiano
coalizzarsi con decisione per fronteggiare questa spirale di buio e di delitti,
che sta stravolgendo e travolgendo l'equilibrio nella nostra comunità civile.
Solo così il Dio della Bontà, dell'Amore e della Conoscenza può illuminare
maggiormente le coscienze e di questo si ha un urgente bisogno per un percorso
di vita meno inquieto nella psiche e nel corpo ma un po' più sereno e sicuro.
(La Gazzetta di San Severo, 15 giugno 2013)
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