L’uomo,
per quanto nobile e chiamato a esercitare una grande missione, resta comunque
un essere limitato nelle sue reali potenzialità. Di questo bisogna prendere atto
sempre e mai dimenticare che occorrerebbe in ogni momento agire con moderazione
e saggezza, praticando maggiormente quella virtù tanto bistrattata, che si
chiama umiltà. Consapevoli di ciò, ognuno si porrebbe con un più delicato rispetto
nei confronti delle cose, della natura e del prossimo. Non si conosce tutto, ma
tutti si è manchevoli in qualcosa, quindi è inutile coltivare il proprio Ego,
ipertrofizzandolo a tal punto da arrivare a calpestare ogni realtà. Un simile
comportamento non è degno di un essere umano che voglia definirsi maturo.
Fuori
metafora, oggi sembra che stia accadendo tutto il contrario. La presunzione di
visibilità a ogni costo e da perseguire con ogni mezzo, ignorando magari i
meriti e i diritti anche degli altri, non è più tollerabile, come non lo è la
ricerca spasmodica nel culto dell’Io, che va a configurarsi come un segno di squilibrio
interiore. Se si vuole recuperare un po’ di dignità sarebbe necessario tenere presente questa normale dimensione
dell’esistere! Ma quanti sono disposti a farlo?
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