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Questa
è l'ultima ipotesi da esaminare. Sgombrato il terreno dalla difficoltà
ad accettare altre tipologie di ragionamento, tutto farebbe intendere
che il fenomeno delle "voci", più che essere la volgarizzazione moderna
e aggiornata dell'antico tavolino medianico, è soprattutto un insieme
di "indizi" piuttosto consistente che, basandosi sul calcolo delle
probabilità (un fenomeno che si ripete va in direzione della certezza
non della probabilità), postulano la formulazione di una seria domanda
sull'Oltre. È quello che affermava André Bréton: "Tutto induce a
credere". In queste ricerche bisognerebbe sempre bandire i fanatismi e
le facili illusioni, ma neanche la sterile negazione preconcetta
sarebbe fruttuosa, utile e funzionale al progresso della conoscenza.
Vediamo
ora più da vicino a cosa alludono questi "indizi" (che pochi non sono e
perlopiù concordanti, quindi più che tali) e quale potrebbe essere una
via di spiegazione delle modalità del loro esplicitarsi ed,
eventualmente, della natura e del significato del loro messaggio.
Prima
di addentrarmi in questa analisi, ritengo necessario accennare, sia
pure in forma sintetica, alla genesi e allo sviluppo della metafonia e
di altre esperienze ad essa legate (Transcomunicazione strumentale:
Ernst Senkowski).
Già nel 1915 sulla rivista "Light" si alludeva
alla possibilità di una comunicazione strumentale con l'Aldilà, idea
che Th. Edison riprese nel 1921 e che G. Marconi riteneva percorribile
mediante le onde hertziane. Sia quest'ultimo che Tesla e Cazzamali
(anni '20) riferirono di aver ricevuto dei segnali misteriosi.
Nel
1937 Hélène Gall (Nizza) registrò le prime "voci" per radio, mentre nel
1947 Raymond Bayless e Attila von Szalay, lavorando ambedue sui dischi,
osservarono registrati rumori strani paragonabili a voci, anche se non
vi prestarono grande attenzione. Solo qualche anno dopo (1959),
raccogliendo altri dati in merito, pubblicarono la notizia sul "Journal
of the American Society for Psychical Research".
Del 1952 è stata l'esperienza di P.Gemelli.
Il
primo, però, a vivere in maniera impressionante il fenomeno è stato
l'artista e regista svedese F. Jürgenson (1959). Era un venerdì quel 12
giugno 1959. La registrazione avvenne nella campagna di Mölnbo (presso
Stoccolma), mentre il regista era intento alla preparazione di un
documentario per la TV del suo Paese. In quell'occasione venne chiamato
per nome . Da allora Jürgenson incise (con magnetofono e per radio)
oltre 70.000 "voci", che furono poi convalidate nella loro autenticità
da tecnici, fisici, psicologi, da Rol nel 1964, da Hans Bender nel 1965
(Direttore dell'Istituto di Psicologia di frontiera a Friburgo). La
realtà delle "voci" ebbe, allora, un primo riconoscimento ufficiale.
Nel
1968 il filosofo e psicologo lettone Konstantin Raudive (morto nel
1974), riprendendo il lavoro di Jürgenson e sviluppandolo in maniera
sistematica e scientifica, pubblicava le prime conclusioni nel libro
"L'invisibile si fa udibile" (Hnhörbares Wird Hörbar). Le esperienze di
Raudive (magnetofono, radio), condotte nel suo studio-laboratorio di
Freiburg, annoveravano circa 72.000 comunicazioni verbali. Secondo il
ricercatore lettone le "voci" erano da considerarsi fatti oggettivi,
prodotti da una dimensione che egli definì "antimondo".
Da
quegli anni le esperienze si moltiplicarono, presso sempre più numerosi
ricercatori e in molte parti del mondo, servendosi taluni (come Carla
Locchi e Tullio Barsotti) anche del "nastro rovesciato", dalla parte
smagnetizzata cioè del nastro. Ricordo qui solo alcuni di questi
personaggi: Hanna Buschbeck, Franz Seidl, P.Leo Schmidt, Hans Otto
Koening, Monique Simonet, G.Crosa, Mancini Spinucci, P.Borella, Gumosa
(Madrid), G.Alvisi, V.Ursi, G.Mangani, M.Bacci, F. Masi, G.
Pulitanò...Centri sono nati a Roma, Grosseto, Camerino, Lugano, Bari, San
Severo, Lussemburgo e anche un'Associazione (AISP: Associazione
Italiana Studiosi Psicofonia). Il fenomeno viene studiato al Trinity
College di Cambridge, alla Fondazione Bushbeck (Germania). Al fenomeno
si andavano interessando Premi Nobel come Lodge e Crookes (fisici),
Flammarion, l'ing. Rudolf (della Philips), il prof. Schneider e viene
studiato in varie monografie da V.Colaciuri-E.Foresti-E.A.P. , Carlo
Trajna, Mario Rebecchi, Tullio Barsotti, AA.VV., Marcello Bacci e da
tantissimi altri .
Molti Convegni e Seminari di studio sono stati
organizzati e si promuovono sull'argomento: nella primavera del 1972 e
nell'aprile del 1973 a Horb (Neckar), nel giugno del 1973 a Caldarola
(Italia), nell'aprile del 1974 e 1975 a Horb e a Dusseldorf, il 23-24
aprile del 1977 a Koblenz (Germania); il 12-13 maggio del 1984 a
Milano, a cura del CERM (Centro di Metafonia Milanese), si svolge il I
Congresso Internazionale sulle "voci" paranormali e, poi,. ogni anno in
altri luoghi come Roma, Riccione, Lido degli Scacchi (Ferrara), Abano
Terme (Padova), Rapallo, Modena, S.Giovanni Rotondo (Foggia) , nel
febbraio del 1995 a San Severo (Foggia), nel novembre del 1999 a Torino.
Nel
tempo sono nate diverse Società impegnate in questa particolare
ricerca: Associazione Internazionale per la Transcominicazione
Strumentale, American Association Electronic Voice Phenomena (USA),
Continuing Life Research (USA), Gesellschafft für Psychobiophysiek
(Germania), Nederlands Onderzoekscentrum voor Transcommunicatie
(Olanda).
Il "fatto", dunque, delle "voci" è ben studiato ed
ormai sta uscendo fuori dalla ristretta cerchia degli esperti. In
questi ultimi tempi il fenomeno si sta arricchendo di ulteriori e
interessanti apporti, come quelli ad opera del CETL (Cercle d'Études
sur la Transcommunication-Luxemburg, diretto dai coniugi Jules e Maggy
Harsh-Fischbach), nel quale più apparecchiature elettroniche sono
collegate fra di loro (magnetofono, radio, TV. computer...): il gruppo in
contatto con il CETL si fa chiamare con lo strano nome di "Zeitstrom"
(=Flusso del Tempo) e farebbe intendere che il "campo di contatto" è
stabilito a livello di pensieri più che di apparecchiature. La prima
trasmissione video con contemporaneo commento audio fu ricevuta il 1
luglio 1988, alla presenza del ricercatore tedesco Ralf Determeyer
(comparve l'immagine televisiva del defunto Konstantin Raudive insieme
alla sua voce). Nel 1984 a Radio Lussemburgo Hans Otto König presentò
quello che lui chiamò "generatore", una strumentazione elettronica per
l'ascolto e il parlato in diretta, fenomeno del resto già testimoniato
da Leslie Flint.
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