Gli 'Universi Paralleli' nella materia e nello spirito - Universi |
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È quasi un luogo comune sia nella psicanalisi che nelle
neuroscienze dire che ogni essere umano è come un universo a se stante, anche se
in relazione ad altri suoi simili (cervelli uguali, ma organizzazioni neuronali
originalmente differenziate!): si è oggi quasi cinque miliardi di persone ad
abitare il pianeta Terra, quindi cinque miliardi di universi paralleli e
contigui. Se si riflette bene, in realtà è proprio così.
Ognuno è un
insieme di elementi molto compositi e che in qualche modo si condizionano a
vicenda: un Io con le sue barriere e i suoi freni più o meno liberi o inibitori,
un abisso d'inconscio sede di pulsioni contrapposte, di ansie, di paure, di
bisogni, ma anche di sogni e di proiezioni nell'immaginario poetico o di
investimenti più o meno programmati nel futuro, pensieri strutturati e ideazioni
a volte devastanti, sentimenti razionali e emozioni irrazionali, miscugli e
miscele di esperienze e memorie passate e presenti, traumi elaborati o ancora
fortemente attivi, giudizi lucidi e pregiudizi senza un solido fondamento,
conflitti inestricabili fra volontà di essere e difficoltà a realizzare quanto
desiderato, coscienza del finito e tensione irresistibile all'infinito, amore
per la vita e terrore per la morte, un patrimonio culturale ben organizzato e
informazioni disarticolate, momenti inspiegabili di slancio e di eroica
generosità interiore e operativa e altri di incontrollata euforia, ricerca del
silenzio ma anche stranamente del rumore e poi lacerazioni, dubbi, delusioni,
ecc. Insomma il tutto e il suo contrario.
L'uomo è un marasma che si
configura come un universo magmatico, talora flessibile, plasmabile, incoerente
e mobile, ma talora anche rigido e ossessivo, qualche volta aperto alle
curiosità e all'altruismo, più spesso riverso sul proprio gretto calcolo
egocentrico, relazionato ad altri in maniera disinteressata ma non rare volte
anche bloccato fra le maglie dei propri non sempre giustificati timori. L'uomo è
un mistero ancora sconosciuto a se stesso e comunque è una individualità
irripetibile, unica, diversa dalle altre, con stratificazioni evolutive distinte
e spesso distanti fra di loro e una comunicabilità dialogica prevalentemente
legata alla natura e qualità del vissuto personale e della cultura dominante
(religione, contesto sociale, familiare ed economico, tradizioni, ecc.). Non
parliamo poi di tutte le differenze esistenti fra uomo e donna, che sono tante e
assai vistose: due mondi così lontani eppure tanto vicini perché destinati a
integrarsi in unità.
Ebbene questi cinque miliardi di universi
miracolosamente convivono in società, il cui grado di civiltà molto dipende dal
collante della coesione ideale e della comune accettazione del rispetto di
alcune regole che ci si è dati. Se ognuno è un mondo a sé, nonostante lo stare
insieme, spesso può accadere, come accade, che si entri in collisione
scontrandosi con altri mondi paralleli, talora si realizzano un incontro e un
racconto stabili grazie ad aperture ponderate e condivise, non poche volte si
cammina fianco a fianco senza mai sfiorarsi come tante isole che si ignorano o,
peggio, si respingono a vicenda, qualche altra volta si verificano tante strane
attrazioni generate magari da un minuscolo dettaglio come spesso si rinuncia a
un nuovo miracolo per mancanza forse di un lungimirante salto oltre la collina
di equilibri già fissati. L'esistenza di questi universi paralleli psichici è
realmente un guazzabuglio di instabilità e di fluttuabilità, non sempre
racchiudibili in un sistema di comprensione chiara e sufficientemente leggibile.
Non accenno qui a quanto avviene nella mente del depresso, dello schizofrenico,
dell'autistico e dello psicotico: se innescata, è una vera mina deflagrante
dalle conseguenze a dir poco distruttive e drammatiche.
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