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Premessa
Il diritto
allo studio è sancito dalla Costituzione Italiana (art. 34: "La scuola è aperta
a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria
e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di
raggiungere i gradi più alti negli studi. La Repubblica rende effettivo questo
diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso") e dalla legislazione scolastica
nazionale e regionale (Legge Finanziaria del 1998; Legge Regione Puglia n.42-43
del 12.05.1980; Progetto DI.SCO per le scuole situate in aree a rischio:
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 04.08.1995 e del 26.05.1999 e
quello Integrativo del 31.08.1999, art.4).
Il dibattito che si sta
sviluppando nella scuola. Modernizzazione e apertura al territorio: ma in quale
direzione e secondo quali modalità? Occasione di trasmissione del sapere
attraverso una somma di conoscenze ("sapere" e "saper fare"), riconoscimento
della sua "specificità" come "luogo di formazione" ("saper essere") o
"azienda-fabbrica" (Dirigenti Scolastici/imprenditori-manager,
docenti/piazzisti, alunni/clienti-consumatori, istruzione/merce, Organi
Collegiali/Consigli di Amministrazione formati da esperti-consulenti "esterni")?
Urgenza di farsi carico del disagio giovanile crescente e affrontare alcuni
fattori di rischio: preoccupante diffusione, fra i giovani, del fascino del
male, della trasgressione, dell'occulto, della morte, delle pratiche esoteriche,
nei casi più gravi del satanismo, della cultura del rock; fughe di minorenni da
casa; numero impressionante di suicidi fra gli adolescenti.
La scuola
come "sistema aperto" (all'interno e all'esterno), struttura culturale e
ideologica.
La selezione: "palese" (con la ripetenza), "occulta" (o
differita) con la conseguente dispersione scolastica.
Rilievi alle proposte
della Commissione Bertagna, insediata dal Ministro della P.I. Moratti (nuovi
cicli, contrazione del 22% dell'orario e delle discipline con riduzione di un
anno nelle Superiori e abolizione dei moduli e del tempo prolungato,
facoltatività a pagamento dei laboratori, taglio nel prossimo quadriennio di
circa 120.000 posti di lavoro).
I diritti della scuola pubblica e quelli
della scuola privata (pari dignità nel rispetto delle regole).
La
centralità dello studente come "biografia in costruzione della propria
identità".
Le responsabilità dell'insegnante ("imparare a essere e a
insegnare"): nuova professionalità, conoscenze psicologiche, modello e mediatore
(di stimoli, comportamenti e regole), capacità di "appassionare" ed "emozionare"
gli alunni, promuovendo in essi la positività e attivando una misericordia che
sa anche punire e una severità che sa perdonare.
Le
attitudini (da non confondere con le "abilità", che sono competenze
acquisite nel tempo e trasferite poi nella realtà):
- Cognitive (pensiero
astratto, concreto, creativo)
- Verbali (analitiche - sintetiche, precise -
approssimative, coerenti - incoerenti)
- Manuali - pratiche - operative
-
Emotive (sicurezza - timidezza, remissività - impulsività, labilità -
fermezza)
- Strutturali (percezione del Sé, orientamento al compito,
relazioni con i coetanei e gli insegnanti).
- Comportamentali - scolastiche
(disciplina e autocontrollo, abitudine al lavoro, problem solving,
concentrazione, motilità, modalità di affrontare una prova).
- Atteggiamenti
(emulazione, noia, indifferenza, spigliatezza, aggressività, riservatezza).
-
Scolastiche trasversali (numeriche - logiche - sociali).
- Temperamentali o
biologici (introversione-estroversione, concretezza-astrazione,
razionalità-emotività, organizzazione-flessibilità)) con i relativi "tipi":
concreto-organizzato, concreto-flessibile, astratto-emotivo,
astratto-razionale.
I condizionamenti:
- Personali
(genetici; storia personale: libertà - inibizione; condizioni familiari:
iperprotettività, indifferenza, assenza, abbandono).
- Sociali (realtà socio
- culturale della famiglia, cultura ambientale dominante, comportamenti
collettivi accettati e praticati, particolare organizzazione scolastica).
-
Economici (benessere - povertà).
- Finalità dell'intervento educativo:
aiutare l'alunno a scoprire e a valorizzare compiutamente la propria identità
allo scopo di affrontare e progettare con responsabilità il personale
futuro.
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